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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


115228
STA0723-0045
Somm. e Sten. d'Aula n. 723 del 22 maggio 2000 (STA13-723)
(suddiviso in 69 Unità Documento)
Unità Documento n.45 (che inizia a pag.14 dello stampato)
(il TITOLO si trova nell'Unità Documento n.8)
SVOLGIMENTO: 3 - 03649; 3 - 04862; 3 - 04934; 3 - 05043; 3 - 05221; 2 - 01213; 2 - 01271; 3 - 01731; 3 - 02514; 2 - 02156; 3 - 01805; 3 - 05124; 3 - 05143. ...(Misure per contrastare fenomeni di criminalità ad Arezzo)
...SVOLGIMENTO: 3 - 03649; 3 - 04862; 3 - 04934; 3 - 05043; 3 - 05221; 2 - 01213; 2 - 01271; 3 - 01731; 3 - 02514; 2 - 02156; 3 - 01805; 3 - 05124; 3 - 05143. ...(Misure per contrastare fenomeni di criminalità ad Arezzo)
GABRIELLA PISTONE.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PIERLUIGI PETRINI
ZZSTA ZZRES ZZSTA220500 ZZSTA000522 ZZSTA000500 ZZSTA000000 ZZSTA723 ZZ13
    GABRIELLA PISTONE.  Signor Presidente, signor
  sottosegretario, l'interpellanza di cui sono una delle
  firmatarie intende porre l'attenzione sulla provincia di
  Arezzo che, negli ultimi tempi, è teatro di un acceso
  dibattito sul presunto aumento di criminalità che si sta
  registrando.
     I numerosissimi articoli pubblicati quasi quotidianamente
  dai quotidiani locali -  La Nazione  e il  Corriere di
  Arezzo  - ci fanno capire molto bene l'ampiezza assunta da
  questa discussione nella società aretina, ormai coinvolta
  ampiamente.  Sicurezza, ordine pubblico, lotta alla criminalità
  sono per Arezzo temi importanti e prioritari, sui quali vi è
  una particolare attenzione da parte di tutte le assise
  pubbliche, soprattutto oggi alla luce degli ultimi eventi che
  hanno visto e continuano a vedere un crescendo di proteste e
  di reclami verso quelle istituzioni pubbliche che, ad avviso
  di molti cittadini, non rispondono adeguatamente e
  tempestivamente ai bisogni ed alle esigenze che vengono
  avanzate.
     Ritengo che lo Stato, in tutto questo, debba dare delle
  risposte concrete ed immediate che consentano a questo
  territorio di non finire in mano a quelle strumentali,
  indeterminate, cicliche polemiche che poco hanno a che fare
  con le garanzie dei cittadini e che servono solo ad aggravare
  un fenomeno più del dovuto.  Questo assume ancora più
  importanza se consideriamo anche le dichiarazioni, mai
  smentite o corrette, rilasciate alla stampa da parte del
  questore di Arezzo della
 
                              Pag. 15
 
  Polizia di Stato, dottor Puglisi, sul rischio reale e
  persistente di infiltrazione mafiosa.  Questo ci ha indotto,
  per un dovere di chiarezza nei confronti dei cittadini, a
  chiedere alla Commissione parlamentare antimafia un'audizione
  del suddetto questore, per capire ed individuare i modelli
  preventivi.  Resta comunque fermo che, se oggi non vi sono
  stati episodi mafiosi particolarmente rilevanti e se il
  territorio aretino è stato ancora preservato da parte di
  quella aggressione multiforme, ciò è avvenuto grazie
  soprattutto all'opera della prefettura e delle forze
  dell'ordine che congiuntamente hanno consentito questo
  attraverso un lavoro encomiabile, professionale e all'altezza
  dei mutamenti in corso.
     Ciò però non ci può consentire di abbassare la guardia
  rispetto al problema perché il lavoro che deve essere svolto
  deve concentrarsi non sulle probabili o possibili conseguenze
  ma sulle cause per evitare che l'effetto paventato si generi,
  per questo crediamo che occorra andare al più presto verso un
  monitoraggio ed un controllo conoscitivo di tutta la struttura
  socio-economica e amministrativa della provincia che può
  essere utile alla definizione di strategie di tipo preventivo
  e repressivo che consentano ad Arezzo di rimanere sempre
  territorio immune dal crimine organizzato.
     La nostra intenzione è quella di capire cosa vi sia in
  questa città, di capire come mai sorgano spontaneamente questi
  comitati di cittadini di notevoli dimensioni, che reclamano
  maggiore sicurezza, di capire perché vi siano assemblee
  affollate in cui si condannano le istituzioni, ma soprattutto
  di cercare di contribuire affinché vengano date da parte dello
  Stato delle risposte serie e concrete a quei cittadini che
  hanno posto un problema davvero serio: quello della
  sicurezza.
     Arezzo, considerata la dimensione del suo territorio, pur
  suddiviso in numerose frazioni, può essere seguita con più
  facilità da parte delle forze dell'ordine e delle istituzioni
  pubbliche deputate alla sicurezza del cittadino; poiché
  dobbiamo investire di più sulla prevenzione, diverrebbe
  indispensabile, nella definizione di un quadro di insieme
  volto a rendere Arezzo sempre più impermeabile ai fenomeni
  criminali comuni ed organizzati, verificare se le risorse che
  sono state destinate a questo compito siano compatibili e
  sufficienti con l'ampiezza e la complessità del territorio.
  Sappiamo, inoltre, che forse le risorse sono carenti in tutta
  Italia e non solamente ad Arezzo.  Mi riferisco in particolare
  alla questura di Arezzo, che da tempo soffre di una carenza di
  organico e di una scarsità di mezzi, come del resto gli stessi
  organi della Polizia di Stato hanno più volte pubblicamente
  denunciato.  Questo fa sì che talvolta non vi siano una
  completa copertura del territorio ed una sufficiente
  tempestività nell'intervento, come invece dovrebbe avvenire.
  Il lavoro che quotidianamente svolgono la prefettura e le
  forze dell'ordine rappresenta per Arezzo un patrimonio di
  inestimabile valore, come dimostrano i risultati conseguiti.
  Ma questo non basta perché occorre potenziare e valorizzare
  maggiormente tutte quelle risorse rappresentate da quegli
  uomini e donne impegnati in quel prezioso lavoro per la tutela
  del cittadino e "l'agibilità" delle istituzioni
  democratiche.
     Il Governo deve mostrarsi attento a queste situazioni che
  spesso, a causa di un minimalismo culturale e di un perbenismo
  che esiste tra i rapporti interpersonali, non vengono
  considerate come dovrebbero; per questo motivo si innescano
  tutte quelle strumentalizzazioni che fanno assumere al
  problema una macroscopicità eccessiva.
     Signor sottosegretario, credo che occorra dare delle
  risposte immediate a questa provincia, partendo prima di tutto
  dall'adeguamento delle risorse oggi in uso presso la questura,
  fino ad arrivare alla realizzazione di un piano preventivo e
  completo in grado di prevenire qualsiasi insorgenza di sintomi
  di criminalità organizzati.
     Una risposta positiva e lungimirante servirà anche a porre
  fine a quelle critiche inutili e dannose sollevate da alcuni
  esponenti politici con rilevanti cariche
 
                              Pag. 16
 
  istituzionali nei confronti della prefettura e del prefetto
  che, fino ad oggi, hanno lavorato con sensibilità e
  professionalità.
     Occorre recuperare una solida cultura della legalità
  attraverso un impegno congiunto per il rafforzamento di quel
  patto fiduciario esistente tra cittadini e istituzioni;
  occorre andare più a fondo, a partire dal versante della
  battaglia culturale, per porre fine anche a quell'inutile e
  stupida logica che associa la delinquenza all'immigrazione nel
  suo complesso.  Non è giusto che questo accada soprattutto nei
  confronti di quegli immigrati che sono giunti in Italia
  secondo le regole e che adesso svolgono un lavoro nel rispetto
  delle leggi e della comunità in cui vivono.
     Serve davvero un segnale forte, signor sottosegretario,
  che riporti il primato della ragione rispetto a chi oggi ad
  Arezzo vuole approfittare di questa situazione per edificare
  una città militarizzata tendente a sfruttare la parte
  materiale dell'immigrazione senza però ammetterla
  culturalmente e socialmente alla democrazia.
     Mi auguro che la sua risposta proceda verso questa
  direzione e in anticipo la ringrazio per quanto vorrà
  dirmi.
 
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