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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


115234
STA0723-0051
Somm. e Sten. d'Aula n. 723 del 22 maggio 2000 (STA13-723)
(suddiviso in 69 Unità Documento)
Unità Documento n.51 (che inizia a pag.21 dello stampato)
(il TITOLO si trova nell'Unità Documento n.8)
SVOLGIMENTO: 3 - 03649; 3 - 04862; 3 - 04934; 3 - 05043; 3 - 05221; 2 - 01213; 2 - 01271; 3 - 01731; 3 - 02514; 2 - 02156; 3 - 01805; 3 - 05124; 3 - 05143. ...(Episodi di criminalità in provincia di Padova)
...SVOLGIMENTO: 3 - 03649; 3 - 04862; 3 - 04934; 3 - 05043; 3 - 05221; 2 - 01213; 2 - 01271; 3 - 01731; 3 - 02514; 2 - 02156; 3 - 01805; 3 - 05124; 3 - 05143. ...(Episodi di criminalità in provincia di Padova)
MASSIMO BRUTTI, Sottosegretario di Stato per l'interno. ZZGOV GOVERNO
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PIERLUIGI PETRINI
ZZSTA ZZRES ZZSTA220500 ZZSTA000522 ZZSTA000500 ZZSTA000000 ZZSTA723 ZZ13
    MASSIMO BRUTTI,  Sottosegretario di Stato per
  l'interno.  Signor Presidente, colleghi, con
  l'interrogazione iscritta oggi all'ordine del giorno
  l'onorevole Ruzzante ed altri deputati ripropongono
  all'attenzione del Governo il problema della sicurezza
  pubblica nella città di Padova e nella sua provincia.
  L'interrogazione trae spunto da un episodio avvenuto a
  Camposampiero nel dicembre 1997, quando, nel corso di una
  manifestazione musicale che si svolgeva presso la palestra
  comunale - erano le undici di sera di un sabato -, sette
  giovani, con le teste rasate e recanti la croce celtica sugli
  abiti, entravano nella palestra dando luogo ad atti di
  violenza e di intolleranza razzista ed antisemita.
     Gli interroganti chiedono di conoscere le iniziative che
  il Governo si propone di adottare per prevenire la violenza
  delle organizzazioni razziste e xenofobe nella provincia
  padovana, auspicando tra l'altro un'inchiesta a largo raggio
  su di esse.  Essi chiedono, inoltre, iniziative nelle scuole e
  nelle università per contrastare il radicamento nella regione
  di questi gruppi e per sensibilizzare i giovani sui valori
  della democrazia e delle libertà.  Viene chiesto, infine, un
  incremento degli organici delle forze di polizia adeguato alle
  esigenze della provincia.
     Questa Assemblea si è occupata di recente della situazione
  dell'ordine pubblico nella città e nella provincia di Padova,
  in occasione della risposta ad un'interpellanza dell'onorevole
  Rodeghiero, che faceva seguito ad altri atti di sindacato
  ispettivo presentati dallo stesso parlamentare.  Richiamo in
  proposito la relazione illustrata il 23 marzo scorso,
 
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  con la quale ho fornito al Parlamento il quadro aggiornato e
  dettagliato delle misure adottate dal prefetto e dal questore
  di Padova per contrastare la criminalità in quella
  provincia.
     L'episodio dal quale trae origine, invece, il presente
  atto di sindacato ispettivo è stato descritto con precisione
  dagli interroganti e ha dato luogo ad un'inchiesta.  Io posso
  aggiungere alcuni elementi di aggiornamento che si riferiscono
  a quella inchiesta, avviata immediatamente dopo i fatti.
     L'indicazione dei testimoni e delle vittime
  dell'aggressione ha trovato sostanziali conferme e ciò ha
  portato all'individuazione di alcuni degli autori, noti
  simpatizzanti dell'estrema destra padovana.  Dell'aggressione
  sono imputati quattro giovani, poco più che adolescenti,
  aderenti ad un'articolazione del movimento "Forza nuova".  A
  carico di tali giovani, rinviati a giudizio con l'accusa di
  lesioni con prognosi non superiore ai venti giorni e di
  danneggiamenti commessi con l'aggravante dell'odio razziale, è
  prossimo l'inizio del processo di primo grado.  La prima
  udienza dibattimentale è fissata per il 10 luglio davanti al
  tribunale di Padova.
     Quanto a "Forza nuova", si tratta di un movimento che
  nella provincia di Padova conta circa sessanta aderenti e che
  negli ultimi anni ha finito per costituire pressoché l'unico
  gruppo organizzato rilevante della destra estrema in quella
  zona, che prima era articolata in varie frange e gruppi di
  skin head.
     Negli anni 1997 e 1998 l'organizzazione "Forza nuova" si è
  distinta per un intenso attivismo, che si è concretizzato in
  numerosi episodi di violenza e varie manifestazioni di piazza.
  Nell'ultimo periodo, invece, si registra un sensibile calo
  dell'attività del gruppo.  Nella gran parte dei casi i presunti
  autori delle violenze sono stati individuati dalle forze
  dell'ordine e denunciati alle autorità giudiziarie.
     Nella zona cosiddetta dell'alto Padovano, dopo l'episodio
  segnalato dagli interroganti, non se ne sono verificati altri
  analoghi ad opera di militanti di "Forza nuova".  A ciò hanno
  concorso vari elementi: in primo luogo il deterrente
  rappresentato dalla frequente individuazione dei responsabili
  delle violenze da parte delle forze di polizia; inoltre, vi è
  stata verosimilmente una caduta della militanza nel movimento,
  nonché una probabile correzione della strategia dello stesso
  movimento a partire dai primi mesi del 1999.  Nell'ultimo
  periodo, infatti, "Forza nuova" ha cercato di caratterizzarsi
  maggiormente per un impegno politico svolto in forme legali,
  seppure sempre fortemente segnato da un'ispirazione contraria
  alla tolleranza e all'accoglienza degli immigrati e da parole
  d'ordine antidemocratiche.  Il movimento si è presentato con
  una propria lista alle elezioni comunali del 1999, ottenendo
  l'1,13 per cento dei consensi.
     In conclusione, vi sono elementi per ritenere che
  all'epoca del grave episodio segnalato dall'onorevole Ruzzante
  la situazione a Padova si presentava per certi aspetti diversa
  da quella odierna: infatti, si è registrato un calo
  dell'attivismo violento e scomposto delle frange più estreme
  della destra, specie nell'ultimo anno.
     Tuttavia, il livello di attenzione nei confronti di
  quest'area resta alto, anche in ragione del fatto che la
  mancata affermazione elettorale di "Forza nuova" potrebbe
  indurre ad una brusca inversione di tendenza alcuni settori di
  questo raggruppamento.  Del resto, elementi di intolleranza e
  di aggressività, da non sottovalutare, sono presenti in tutte
  le manifestazioni che questo raggruppamento promuove.
     Per quello che riguarda la provincia di Padova, possiamo
  dare qualche indicazione numerica relativa agli anni 1998 e
  1999 circa fatti negativamente rilevanti dal punto di vista
  della sicurezza e del rispetto dei diritti dei cittadini che
  sono da attribuire a queste frange di destra eversiva.  Nel
  1998 vi sono stati 14 scontri con elementi opposti, mentre nel
  1999 gli scontri sono stati due; nel 1998 due sono state le
  aggressioni a sfondo razziale, mentre nel 1999 se ne è
  registrata solamente una.  Nel 1998 ci sono stati quattro
  incendi dolosi e tre nel 1999; nel 1998 vi sono stati due
  incidenti legati al contrasto
 
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  delle tifoserie, mentre nel 1999 non ve ne è stato alcuno.
  Nel 1998 ci sono stati cinque volantinaggi ed altrettanti se
  ne sono registrati nel 1999.  Sempre nel 1999 ci sono stati
  manifestazioni e  sit-in.  E' evidente, però, che quando
  ci troviamo di fronte a volantinaggi o a  sit-in  e non ad
  aggressioni, incendi o violenze, il discorso da fare è
  diverso: vigilare per il carattere che queste iniziative hanno
  per le loro parole d'ordine, mentre assai più grave è la
  violenza e quindi più incisivo deve essere l'intervento per
  prevenirla e fermarla.
     Concordo pienamente con gli interroganti sul fatto che
  un'efficace lotta all'intolleranza ed al razzismo richieda,
  accanto ad un'attività di prevenzione e di repressione degli
  organi di polizia, che sia specifica e mirata, e ad
  un'attività rigorosa della magistratura, anche un'attenta ed
  intelligente opera di sensibilizzazione culturale capace di
  coinvolgere i soggetti e le istituzioni che operano nella
  scuola e nel mondo dell'informazione.
     In questo senso assicuro l'impegno della prefettura di
  Padova, che sta già svolgendo un ruolo attivo, di
  sollecitazione e di coordinamento nei confronti di tutte le
  istituzioni responsabili.
     Quanto al mondo della scuola, posso riferire dell'impegno
  del provveditorato agli studi di quella città per promuovere
  iniziative di sensibilizzazione dei giovani sui temi della
  legalità e della lotta alle varie forme di criminalità, di
  razzismo e di intolleranza.  Posso citare al riguardo un
  progetto quinquennale su questi temi, avviato a partire
  dall'anno scolastico 1995-96 e concluso con questo anno, che
  si è avvalso della partecipazione di esponenti autorevoli
  delle istituzioni e della magistratura, oltre ad
  amministratori locali.  Il progetto ha interessato vari
  istituti superiori, non solo nella provincia di Padova, ma
  anche di Verona e, nell'anno scolastico in corso, di
  Venezia.
     Ricordo ancora le iniziative organizzate proprio a seguito
  dei fatti oggetto dell'interrogazione negli anni scolastici
  1996-97 e 1998-99 presso l'istituto tecnico commerciale
  "Sandro Pertini" di Camposampiero, dove si svolsero incontri
  aperti a tutti gli studenti con appartenenti all'Arma dei
  carabinieri della stazione di Cittadella e con don Albino
  Bizzotto, dei "Beati costruttori di pace", sul tema dei
  diritti umani e della pace.
     Analoghe iniziative si sono svolte anche quest'anno in
  altri istituti.
     Per quanto riguarda l'ulteriore richiesta
  dell'interrogante di verificare l'adeguatezza degli organici
  delle forze dell'ordine rispetto alla specifica realtà
  padovana, posso far presente che attualmente nella provincia
  sono in servizio 329 operatori di polizia ogni centomila
  abitanti.  Tale indice è superiore a quello regionale, che è
  pari a 315 su centomila.
     Rispetto al 1998 il totale degli operatori di polizia
  presenti nella provincia patavina è cresciuto di 129 unità.
  Nel dettaglio le forze di polizia ammontano complessivamente a
  2.771 unità così suddivise: per la Polizia di Stato 1.336
  unità al 1^ maggio 2000; per l'Arma dei carabinieri 1.155
  unità al 1^ aprile 2000; per la Guardia di finanza 280 unità
  al 20 maggio 2000.  Per quanto riguarda la Polizia di Stato, si
  precisa infine che nel piano di ripartizione del personale,
  predisposto nel corrente mese, sono stati destinati alla
  provincia di Padova ulteriori 38 appartenenti al ruolo degli
  assistenti ed agenti.  Dunque, l'impegno alla vigilanza e al
  rafforzamento del controllo del territorio è molto forte.
  Raccogliamo, inoltre, la segnalazione degli interroganti
  affinché sia assai puntuale la vigilanza delle forze di
  polizia sui rischi di sviluppo di attività o di associazioni a
  carattere eversivo: non dimentichiamo che la provincia di
  Padova è stata funestata da organizzazioni e da associazioni
  eversive, sia "nere" che "rosse"; che entrambe tali categorie
  hanno reso più difficile la vita dei cittadini di Padova e
  della provincia ed hanno contribuito a colpire i loro diritti.
  Dobbiamo, dunque, prevenire qualsiasi reviviscenza di attività
  intolleranti ed eversive.
 
DATA=000522 FASCID=STA13-723 TIPOSTA=STA LEGISL=13 NCOMM= SEDE= NSTA=0723 TOTPAG=0036 TOTDOC=0069 NDOC=0051 TIPDOC=O DOCTIT=0008 COMM= PAGINIZ=0027 RIGINIZ=044 PAGFIN=0029 RIGFIN=075 UPAG=NO PAGEIN=21 PAGEFIN=23 SORTRES=0005223 SORTDDL= FASCIDC=13STA 00723 SORTNAV=5³005222 00723 200000 ZZSTA723 NDOC0051 TIPDOCO DOCTIT0008 NDOC0008



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