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PIERO RUZZANTE. Signor Presidente, mi dichiaro certamente
soddisfatto per la risposta del sottosegretario Brutti e del
Governo. Già in passato, abbiamo presentato interrogazioni
parlamentari su altri episodi avvenuti nella città e nella
provincia di Padova, di segno opposto e di colore opposto.
Riteniamo sia dovere dei parlamentari segnalare episodi che
riguardino l'agibilità democratica nei loro collegi. Riteniamo
che anche la funzione svolta dai parlamentari locali possa
consentire al Governo, alle forze di polizia e alle prefetture
di attivarsi adeguatamente sul territorio per prevenire
episodi del genere.
Nel caso specifico, relativo alle aggregazioni esistenti
intorno all'organizzazione "Forza nuova", ritengo che si sia
fatto bene a tenere alto il livello di attenzione ed a
sensibilizzare le forze dell'ordine, proprio per garantire
un'azione di prevenzione. Non ritengo che quell'organizzazione
abbia scelto di imboccare definitivamente la strada del
confronto democratico; episodi avvenuti proprio nella città di
Roma e in tutta Italia, nonché inchieste della magistratura,
stanno a dimostrare che, purtroppo, all'interno di quell'area
esiste una volontà di proseguire con azioni violente, con
azioni militari e con attentati nei confronti dell'agibilità
democratica.
Mi auguro, dunque, che l'attenzione del Governo, ma anche
delle forze di polizia e della magistratura, nei confronti di
tale aggregazione definitasi "Forza nuova", resti elevata
anche in futuro; ritengo, altresì, che la diminuzione degli
episodi avvenuti nella provincia di Padova non rappresenti un
elemento di garanzia che ciò non possa accadere in futuro o in
altre realtà provinciali.
Ringrazio il sottosegretario anche per la risposta ad
alcuni aspetti che abbiamo voluto sollevare; mi riferisco, in
particolare, alla prevenzione come operazione di educazione
alla pace e alla non violenza; purtroppo, l'episodio da noi
segnalato ha coinvolto (sia tra coloro che hanno organizzato
quell'iniziativa, sia tra coloro che cercavano di creare
scompiglio con azioni violente) giovani generazioni. Ritengo
fondamentale che nella provincia di Padova, che in passato ha
già conosciuto un'epoca violenta (gli anni di piombo), non si
torni a tali situazioni. Dunque, non posso che salutare
positivamente quanto - come mi è già noto - sta compiendo la
prefettura di Padova, svolgendo un ruolo positivo, sia sotto
il profilo del coordinamento, sia sotto il profilo
propositivo. Apprezzo anche il lavoro che sta compiendo il
provveditorato agli studi per garantire un'educazione alla
pace e alla non violenza nell'ambito delle scuole. Rimangono
da fare alcuni rilievi relativamente alla risposta. Sono
passati due anni e mezzo dall'episodio e lo stesso
sottosegretario ci ha confermato che le denunce fatte erano
precise, sia rispetto agli autori dell'episodio sia rispetto
all'organizzazione che stava alla base dell'episodio stesso.
Due anni e mezzo mi sembra che siano ancora un tempo troppo
lungo (sebbene, ripeto, gli autori del fatto siano stati
individuati in maniera abbastanza precisa) per arrivare a
colpire episodi di questo genere che, ripeto, rappresentano un
elemento particolare, perché si tratta di atti di violenza
politica tesi a minare l'agibilità democratica nel nostro
territorio. Quindi, credo che anche la magistratura, pur
trovandosi di fronte ad un episodio non particolarmente
rilevante sotto il profilo penale, dovrebbe mostrare una certa
sensibilità nel velocizzare questi processi, anche per
ottenere, in qualche modo, un effetto educativo.
Per concludere, voglio ricordare che Padova presenta una
certa particolarità, nell'ambito nazionale e nell'ambito del
Veneto, per questi episodi. Gli stessi dati che il
sottosegretario ha citato stanno a dimostrare che gli atti di
violenza politica sono ancora oggi troppo frequenti. Sono
contento di constatare l'incremento delle forze dell'ordine
nel padovano, perché va anche sottolineato che non può esservi
raffronto tra la realtà padovana e quella veneta in genere:
basta ricordare la presenza di sessantamila studenti
universitari nella città di Padova per dimostrare la
particolarità del nostro territorio.
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