| LUCA DANESE, Sottosegretario di Stato per i trasporti e
la navigazione. Per quanto attiene al ruolo di Malpensa
nell'ambito del sistema aeroportuale italiano ed europeo, si
ribadisce che l'apertura dell' HUB di Milano Malpensa è
stato un primo importante passo per dotare il nostro paese di
uno snodo aeroportuale all'altezza dei maggiori aeroporti
europei ed ha avuto lo scopo di fornire, insieme all' HUB
di Roma Fiumicino, ai passeggeri italiani migliori e più
numerose possibilità di collegamento con l'Europa ed il mondo
intero.
Al riguardo si richiamano le determinazioni formalmente
assunte in sede governativa - decreto del Presidente del
Consiglio dei ministri 13 dicembre 1999, riunione del
Consiglio dei ministri del 25 febbraio 2000 e decreto
ministeriale 3 marzo 2000 - con le quali, tenuto conto
dell'inserimento dell' HUB di Malpensa nell'ambito delle
reti di trasporto europeo e della sua rilevanza per lo
sviluppo economico locale e nazionale, è stato sostanzialmente
confermato il programmato trasferimento dei voli nel quadro di
un complesso di interventi per il contenimento dell'impatto
ambientale derivante dal nuovo assetto del traffico aereo.
Con decreto ministeriale 3 marzo 2000, in coerenza con
quanto stabilito con decreto del Presidente del Consiglio dei
ministri 13 dicembre 1999, si è proceduto, infatti, a
disciplinare, a decorrere dal 20 aprile 2000, la nuova
ripartizione del traffico aereo sul sistema aeroportuale di
Milano. Le modalità di esercizio già in corso di
sperimentazione dal 26 marzo 2000 prevedono: l'uso alternato
delle piste
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sia per i decolli sia per gli atterraggi, con inversione ogni
otto ore; l'individuazione di nuove rotte di decollo per
consentire una migliore distribuzione dell'impatto acustico
sul territorio; diversi profili, sul piano verticale di
decollo e di atterraggio, meno impattanti; l'eventuale
chiusura durante il periodo notturno; restrizioni nell'uso dei
motori ausiliari, se non strettamente necessario; il divieto
di utilizzo dell'aeroporto agli aeromobili più rumorosi.
In presenza di necessità correlate alla gestione del
traffico aereo, coincidenti con i picchi di traffico previsti,
è consentito il ricorso a due "finestre" di due ore ciascuna
in cui le piste di volo possono essere utilizzate
indiscriminatamente. I dati disponibili confermano, dopo
un'iniziale periodo di rodaggio, che la distribuzione delle
rotte, ed i relativi sorvoli, sono distribuiti in maniera più
omogenea sia sulla parte ad ovest dell'aeroporto che ad
est.
Infatti, da un iniziale utilizzo delle rotte, prima degli
interventi di cui sopra, del 90,8 per cento verso ovest e per
il 9,2 per cento verso est, si è passati da una distribuzione
estremamente più omogenea caratterizzata da un istradamento
degli aeromobili verso ovest del 53 per cento e verso est del
47 per cento (dato relativo ai rilevamenti dei giorni 8 e 9
maggio 2000).
Gli effetti acustici sul territorio, limitrofo
all'aeroporto, sono stati valutati con l'utilizzo del modello
Integrated noise model, elaborato dalla FAA (Federal
aviation administration) ed adattatato alla realtà
dell'aeroporto della Malpensa dalla società Modulo Uno,
specializzata in acustica, con risultati senza dubbio
migliorativi, rispetto alla situazione precedente, sia in
termini di popolazione coinvolta che di ampiezza di
territorio.
Attualmente si sta svolgendo una campagna di monitoraggio,
coordinata dal Ministero dell'ambiente, i cui risultati sono
attesi nelle prossime settimane.
L'ENAC (l'ente nazionale aviazione civile) su delega del
ministro, in data 31 marzo 2000 ha sottoscritto con il
Ministero dell'ambiente, la regione Lombardia e gli enti
locali interessati, un accordo di programma quadro diretto
alla realizzazione di interventi di mitigazione ambientale e
alla delocalizzazione degli insediamenti residenziali compresi
nelle zone limitrofe all'aeroporto.
Ulteriori iniziative per la riduzione dell'inquinamento
acustico potranno essere inoltre individuate dalla commissione
aeroportuale prevista dall'articolo 5 del decreto del ministro
dell'ambiente 31 ottobre 1997, in corso di istituzione,
incaricata di definire le procedure antirumore e le aree di
rispetto sottoposte ai limiti di rumorosità.
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