| SANDRO DELMASTRO DELLE VEDOVE. Onorevole sottosegretario,
la ringrazio per l'analiticità della sua risposta anche se lei
per primo si rende conto che parlare dell'aeroporto di
Malpensa è un po' come sparare sulla Croce rossa. Credo che in
nessun altro paese del mondo sia possibile immaginare di
costruire un aeroporto senza prima rendersi conto se nelle
zone circostanti, o addirittura confinanti, vi siano luoghi
densamente inurbati. Solo in questo paese può accadere che i
comuni, con i sindaci in testa, giustamente lamentino
l'inquinamento acustico continuando nel contempo, in tutti
questi anni e forse anche in questi periodi, a dare
concessioni edilizie che, come se nulla fosse, permettono
nuovi insediamenti abitativi nelle zone circostanti
l'aeroporto.
Senza fare del regionalismo d'accatto, credo, come
parlamentare piemontese, di dover denunciare questa gestione
un po' lombarda (un fatto che penso abbia colto lo stesso
ministro dei trasporti) dell'aeroporto di Malpensa; una
gestione tutto sommato gelosa dei vantaggi, diretti ed
indiretti, che la stazione aeroportuale comporta. Si è
preferito cercare di ribaltare sul Piemonte, che invece di
vantaggi
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certamente non ne ha dall'insediamento aeroportuale, l'85 per
cento delle rotte in partenza.
Se ho ben compreso, onorevole sottosegretario, l'impegno
assunto dal ministro dei trasporti nel corso della riunione
citata nella mia interrogazione è stato realizzato o è in fase
di realizzazione. Ciò mi consente di affermare che quantomeno,
con questo piccolo passo in avanti in favore della parte
orientale del Piemonte, e segnatamente dell'area novarese, la
più devastata dal punto di vista dell'inquinamento acustico,
ci si avvia verso una soluzione.
Permangono alcune perplessità; probabilmente, da parte
della magistratura ordinaria, laddove i reati non siano
prescritti, e da parte della magistratura contabile
bisognerebbe fare un passo indietro per verificare tutte le
fasi: da quella della progettazione a quella della
realizzazione, perché credo veramente che in un paese che
abbia la pretesa di essere europeo non sia possibile
effettuare un insediamento di questo genere, per vivere poi,
di emergenze.
In ogni caso mi dichiaro soddisfatto per quanto concerne
la risposta sull'oggetto specifico della mia interrogazione
ossia quello relativo alla tutela almeno parziale del
territorio piemontese, e in particolare novarese, rispetto
all'inquinamento acustico.
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