| SANDRO DELMASTRO DELLE VEDOVE. Signor Presidente, insieme
al collega Enzo Savarese, vorrei denunciare un fatto accaduto
poc'anzi. Ambedue, come al solito, abbiamo ritirato dalla
casella la corrispondenza e abbiamo trovato una busta inviata
a tutti i deputati dall'onorevole Marco Boato contenente un
accorato appello rispetto al quale ciascuno di noi può
ovviamente avere posizioni differenziate, ma che è certamente
degno del massimo rispetto e della massima considerazione, a
firma di Ovidio Bompressi. L'appello è relativo alla richiesta
che egli comprensibilmente fa, dal punto di vista umano, di un
provvedimento di clemenza, ricordando che il prossimo 9 luglio
Giovanni Paolo II varcherà i cancelli del carcere di
Rebibbia.
Il problema, però, signor Presidente, si pone perché
l'appello accorato del signor Ovidio Bompressi avviene su
carta intestata Camera dei deputati. Questo francamente ci
pare sconveniente; nessuno ci indica quale può essere
l'utilizzo della carta intestata Camera dei deputati, anche se
riteniamo che ciascuno di noi debba avere un minimo di buon
senso. Mi pare eccessivo consentire ad una persona degna del
massimo rispetto, ma che tutto sommato è stata condannata con
sentenza definitiva all'ergastolo, l'utilizzo della carta
intestata Camera dei deputati per indirizzare un appello a
tutti i deputati del Parlamento.
Rappresento a lei questa istanza affinché lei la riferisca
all'onorevole Presidente della Camera ricordando che
l'onorevole Boato riveste posizioni di responsabilità anche
nell'Ufficio di Presidenza. Mi sembra francamente disdicevole,
per usare un eufemismo, che sia consentito a Bompressi di
utilizzare la carta intestata Camera dei deputati.
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