| GIANNATTASIO. - Ai Ministri dell'interno e della
giustizia. - Per sapere - premesso che:
i risultati delle elezioni amministrative di Roma,
svoltesi il giorno 16 novembre 1997, resi noti con enorme
ritardo, sono stati immediatamente contestati da più parti,
con vasti echi sugli organi di stampa, in particolare per
quanto concerne le operazioni effettuate presso l'ufficio
centrale;
nel verbale dell'ufficio centrale sono state evidenziate
n. 435 sezioni i cui verbali di scrutinio presentavano
rilevanti irregolarità definite eufemisticamente anomalie, se
si consideri che i registri risultavano, nella totalità dei
casi, parzialmente o affatto compilati, oppure con evidenti
incongruenze riguardo ai dati riportati;
in data 5 febbraio 1998, sul quotidiano Il Messaggero
e, successivamente, in data 9 febbraio 1998, nella cronaca
di Roma de Il Giornale venivano riportate le
dichiarazioni del magistrato, dottor Michele Trantino,
presidente dell'ufficio centrale, il quale affermava: "i dati
riportati sui verbali di circa cento sezioni non risultano
pienamente attendibili, in particolare per i voti di
preferenza". Lo stesso comunicava, inoltre, di avere rimesso
al presidente della Corte di appello di Roma, per i
provvedimenti del caso, una lista di circa cento presidenti di
sezione elettorale;
il comune di Roma sembra abbia distaccato 50 propri
dipendenti presso l'ufficio centrale elettorale di via Induno,
affinché prendessero parte alle operazioni di rilevamento dei
verbali di scrutinio, in netto contrasto con quanto previsto
dalla legge per ciò che concerne la composizione ed i compiti
dell'ufficio centrale -:
se risulti vero quanto riportato nei citati organi di
stampa e, in caso affermativo:
a) perché siano stati segnalati soltanto 100
presidenti di seggio a fronte dei 435 elencati nel verbale
dell'ufficio centrale;
b) quali siano le irregolarità riscontrate e quali i
seggi in cui si sono verificate;
c) quali iniziative il Governo intenda prendere per
evitare il ripetersi di episodi di questo tipo, peraltro
sempre più frequenti;
d) quali provvedimenti si intendano adottare nei
confronti dei responsabili, a tutti i livelli, di
comportamenti ed atti che inficiano fin dal suo fondamento il
nostro sistema democratico, rendendo dubbia quella sovranità
popolare che si estrinseca attraverso l'esercizio del voto.
(3-02514)
(16 giugno 1998)
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