Banche dati professionali (ex 3270)
Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


115300
SMC0651-0014
Bollettino Giunte e Commissioni n. 651 del 23 maggio 2000 - edizione definitiva - (SMC13-651)
(suddiviso in 172 Unità Documento)
Unità Documento n.14 (che inizia a pag.15 dello stampato)
               ...I COMMISSIONE PERMANENTE
  (Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni)
 
 
...SEDE REFERENTE
C1277; C2560; C3832; C4904; C5485; C5704; C5970; C6040; C6132; C6670. LAVCOMM
C1277; C2560; C3832; C4904; C5485; C5704; C5970; C6040; C6132; C6670.
Disciplina degli istituti di vigilanza privata e delle guardie particolari giurate. C. 1277 Pampo, C. 2560 Cento, C. 3832 Furio Colombo, C. 4904 Palma, C. 5485 Copercini, C. 5704 Misuraca, C. 5970 Rivolta, C. 6040 Mastella, C. 6132 Lucidi e C. 6670 Pistone.
(Seguito dell'esame e rinvio).
Martedì 23 maggio 2000. - Presidenza del Presidente Rosa JERVOLINO RUSSO. - Interviene il Sottosegretario di Stato per la funzione pubblica Raffaele Cananzi.
ZZSMC ZZRES ZZSMC230500 ZZSMC000523 ZZSMC000500 ZZSMC000000 ZZSMC651 ZZ13 ZZD ZZC1 ZZRE ZZHH ZZII
     La Commissione prosegue l'esame, rinviato il 10 maggio
  2000.
     Paolo PALMA (PD-U) dà atto al deputato Di Bisceglie di
  aver svolto una relazione molto puntuale, aperta ed
  equilibrata, che ha colto gli aspetti essenziali di tutte le
  proposte di legge all'esame della Commissione.  Condivide la
  proposta del relatore di costituire un Comitato ristretto,
  sottolineando la necessità che l'esame del provvedimento possa
  concludersi entro un termine ragionevole.  A tal fine ritiene
  che la discussione di carattere generale dovrebbe essere
  finalizzata alla definizione di alcune linee guida cui il
  Comitato ristretto potrà attenersi nello svolgimento dei
  propri lavori.
     Illustra pertanto le linee di fondo della proposta di
  legge presentata dai deputati del suo gruppo, che è volta, in
  primo luogo, a permettere ai cittadini di poter fare ricorso,
  per la tutela della loro persona o dei loro beni, alle
  strutture organizzative della vigilanza privata più moderne e
  avanzate.  La proposta è finalizzata, in secondo luogo, ad
  adeguare la disciplina dell'attività degli istituti di
  vigilanza alla normativa vigente in materia di diritto
  d'impresa e a fare emergere le situazioni di lavoro sommerso
  esistenti nel settore.  Si tratta di valorizzare una realtà
  vitale del nostro paese, che concorre a integrare l'attività
  di controllo del territorio, prevedendo che l'attività svolta
  dagli istituti di vigilanza sia parte integrante del sistema
  nazionale dell'ordine e della sicurezza pubblica.  In tal modo
  sarebbe possibile
 
                              Pag. 16
 
  sollevare le forze di polizia da attività di controllo e di
  sorveglianza, per esempio quelle svolte presso gli aeroporti o
  presso i caselli autostradali, e impiegarle in modo più
  proficuo in compiti di lotta alla criminalità.
     Occorre poi definire le modalità attraverso le quali sia
  possibile impiegare le guardie private nelle funzioni di
  tutela delle persone e modificare la normativa vigente sugli
  ambiti territoriali di competenza degli istituti, che è di
  fatto disapplicata.  Si tratta, conclusivamente, di definire un
  quadro normativo omogeneo che sia ispirato ai seguenti
  indirizzi: consentire agli istituti di vigilanza privata di
  esercitare la loro attività su tutto il territorio nazionale;
  semplificare gli adempimenti burocratici connessi
  all'esercizio delle attività; riconoscere ai predetti istituti
  la possibilità di esercitare le loro attività in modo
  indistinto per la tutela dei beni o delle persone; prevedere
  percorsi formativi adeguati del personale, nonché
  l'istituzione di una banca dati delle guardie private e degli
  istituti di vigilanza, al fine di agevolare l'esercizio delle
  relative funzioni; inserire il settore della sicurezza
  privata, in funzione ausiliaria, nell'ambito del sistema
  dell'ordine e della sicurezza pubblica, che è destinato ad
  assumere una forma multipolare; elevare il livello di
  sicurezza dei cittadini.  E' consapevole che esistono nel
  settore molte resistenze rispetto a proposte di cambiamento
  così radicali, ma ritiene che sia compito del Parlamento
  superare queste resistenze e pervenire alla definizione di una
  nuova normativa.
     Diego NOVELLI (DS-U) si dichiara d'accordo con le linee
  fondamentali esposte dal relatore nella precedente seduta.  Fa
  presente, tuttavia, che non sempre l'attività di custodia dei
  beni e di sorveglianza del territorio richiede l'impiego di
  personale armato.  Ricorda in proposito una iniziativa promossa
  in anni passati dall'amministrazione comunale di Torino e
  relativa all'impiego di pensionati, i cosiddetti "nonni
  vigili", in funzioni di vigilanza in alcuni punti strategici
  della città, quali le scuole o i parchi pubblici.  Ritiene che
  simili esperienze, che hanno conseguito risultati positivi,
  facendo registrare una netta diminuzione degli episodi di
  microcriminalità, potrebbero essere anche oggi ripetute.
  Propone pertanto di inserire nel provvedimento una disciplina
  specifica di questo servizio di vigilanza, che potrebbe essere
  posto alla dipendenze dei comuni.
     Rosa JERVOLINO RUSSO,  presidente,  ritiene che la
  proposta formulata dal deputato Novelli sia di particolare
  interesse.  Fa presente che l'attività svolta dalle persone
  addette a questi compiti di vigilanza è da qualificare come
  attività di volontariato ai sensi della legge n. 266 del 1991
  e che tale legge riconosce loro il diritto al rimborso spese e
  alla assicurazione contro gli infortuni.
     Gian Franco ANEDDA (AN) ritiene che, in ragione della
  particolare rilevanza e delicatezza delle funzioni attribuite
  agli istituti di vigilanza, il Comitato ristretto dovrà
  definire in modo molto rigoroso i requisiti sia professionali
  che morali che devono possedere coloro che intendono
  esercitare tali attività.  Con analogo rigore dovranno essere
  disciplinate le modalità di formazione del personale e quelle
  di valutazione dei titoli; al riguardo sottolinea l'esigenza
  di prevedere la possibilità per gli istituti di vigilanza di
  impiegare anche persone che abbiano già prestato servizio
  presso le forze di polizia.
     Un altro aspetto che ritiene importante è quello relativo
  all'ambito territoriale di operatività degli istituti.  Alcune
  proposte di legge prevedono che essi possano esercitare la
  loro attività liberamente su tutto il territorio nazionale.
  Tale soluzione può tuttavia favorire la formazione di
  organizzazioni di grandi dimensioni che potrebbero assumere un
  ruolo monopolistico.  Anche la diversa soluzione che prevede
  che gli istituti operino entro l'ambito territoriale regionale
  suscita tuttavia perplessità.
     Richiama infine l'attenzione della Commissione su un altro
  aspetto:
 
                              Pag. 17
 
  occorre evitare che l'attribuzione in via esclusiva delle
  funzioni di sorveglianza agli istituti privati possa
  intralciare o ostacolare l'attività delle forze di
  polizia.
     Rosa JERVOLINO RUSSO,  presidente,  rinvia il seguito
  ad altra seduta.
 
DATA=000523 FASCID=SMC13-651 TIPOSTA=SMC LEGISL=13 NCOMM=01 SEDE=RE NSTA=0651 TOTPAG=0142 TOTDOC=0172 NDOC=0014 TIPDOC=B DOCTIT=0000 COMM=C1 D PAGINIZ=0015 RIGINIZ=040 PAGFIN=0017 RIGFIN=007 UPAG=NO PAGEIN=15 PAGEFIN=17 SORTRES=0005233 SORTDDL= FASCIDC=13SMC 00651 SORTNAV=5³005230 00651 b00000 ZZSMC651 NDOC0014 TIPDOCB DOCTIT0014 NDOC0014



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