| Diego NOVELLI (DS-U), intervenendo sull'ordine dei lavori,
chiede che la Commissione inserisca al proprio ordine del
giorno l'esame delle proposte di legge recanti modifica del
sistema elettorale della Camera, previe opportune intese con
il Senato, che ha già avviato l'esame in sede referente di
progetti di legge vertenti sulla stessa materia. A tal fine
ritiene che sarebbe opportuno convocare una riunione congiunta
degli Uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei
gruppi, delle Commissioni affari costituzionali della Camera e
del Senato. Il Parlamento deve rispondere con i fatti alle
critiche che sono state avanzate da più parti nel corso della
recente campagna referendaria, secondo cui le Camere non
sarebbero in grado di legiferare sulla materia. C'è stata una
sollecitazione ad avviare il confronto sul sistema elettorale
da parte del Presidente della Repubblica alla quale occorre
dare una risposta. Si può quindi iniziare l'esame delle
proposte di legge già assegnate alla Commissione, sia di
quelle di natura ordinaria relative al sistema elettorale, sia
di quelle costituzionali, in particolare di quelle concernenti
il numero dei parlamentari e la disciplina delle
incompatibilità tra la carica di parlamentare e membro del
Governo. Si tratta di argomenti sui quali già si è svolto un
approfondito esame presso la Commissione parlamentare per le
riforme costituzionali, raggiungendo su taluni punti anche un
accordo. Ritiene pertanto che la Commissione affari
costituzionali, previe le opportune intese con il Senato,
possa esaminare le proposte in materia prima della sospensione
estiva dei lavori parlamentari. Il nuovo sistema elettorale, a
suo avviso, deve essere finalizzato a garantire sia la
rappresentatività delle forze politiche presenti nel paese sia
la governabilità, mediante l'introduzione di strumenti che
incentivino i partiti a coalizzarsi prima delle elezioni e che
conferiscano agli elettori un effettivo potere di scelta delle
compagini governative. Fa presente che è sua intenzione
chiedere ai Presidenti delle due Camere di assumere una
iniziativa in questa materia.
Marco BOATO (misto-verdi-U) ritiene che la questione
sollevata dal deputato Novelli rivesta un particolare rilievo
politico generale e rispetto ad essa intende formulare due
rilievi, uno di metodo e l'altro di merito. Dal punto di vista
del metodo fa presente che si tratta di una questione sulla
quale dovrà decidere l'Ufficio di Presidenza della
Commissione, integrato dai rappresentanti dei gruppi. Poiché
tuttavia la Commissione affari costituzionali del Senato ha
già avviato l'esame dei progetti di legge in materia
elettorale, ritiene che sia opportuno promuovere una riunione
informale degli Uffici di Presidenza, integrati dai
rappresentanti dei gruppi, delle Commissioni affari
costituzionali della Camera e del Senato al fine di valutare
tempi e modalità per procedere su questa materia. Nel merito,
fa presente che il deputato Novelli ha richiamato questioni
che sono sicuramente connesse, ma che devono essere tenute
distinte sul piano procedurale. I tempi e le procedure per
l'esame delle proposte di legge di riforma del sistema
elettorale a Costituzione invariata sono infatti diversi
rispetto a quelli relativi alle eventuali proposte di modifica
della Costituzione che potrebbero ritenersi opportune anche in
riferimento alle decisioni che si intenderà assumere a livello
di legislazione ordinaria. Prima di avviare l'eventuale esame
di proposte di modifica costituzionale, tenuto conto della
limitatezza dei tempi a disposizione, occorre a suo avviso
verificare la sussistenza di una volontà condivisa tra le
diverse forze politiche di procedere in tale direzione. In
caso di esito positivo di questa verifica l'esame delle
proposte di legge costituzionale potrebbe essere avviato dalla
Camera,
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mentre il Senato potrebbe proseguire l'esame dei progetti di
legge ordinaria relativi al sistema elettorale. In proposito,
fa presente che le proposte di legge costituzionale relative
alle materie cui si è fatto riferimento e presentate nella
prima fase della legislatura sono state assegnate alla
Commissione parlamentare per le riforme costituzionali;
pertanto, tali proposte, per poter essere esaminate dalla
Commissione affari costituzionali, dovrebbero essere
ripresentate dai loro proponenti.
Sergio SABATTINI (DS-U), intervenendo a titolo personale,
ritiene che l'esito della consultazione referendaria indichi
esclusivamente che la maggioranza degli elettori non è
interessata al tema della modifica della legge elettorale.
Probabilmente i cittadini sarebbero maggiormente interessati
alla riforma elettorale se a questa potesse essere collegata
anche una revisione della forma di governo, così come è
avvenuto per le regioni e per gli enti locali; occorre infatti
individuare delle procedure trasparenti che consentano
l'imputazione delle responsabilità di governo. Dato lo stato
attuale dei rapporti fra le forze politiche, ritiene tuttavia
che non esista la possibilità di procedere in questa
direzione. Condivide quindi la preoccupazione manifestata dal
deputato Boato, relativa all'esigenza di non incardinare
l'esame di eventuali modifiche costituzionali senza aver
preventivamente verificato che vi sia una seria prospettiva di
portare a conclusione tale procedimento. Ritiene necessario
convocare una riunione dell'Ufficio di Presidenza, integrato
dai rappresentanti dei gruppi, dedicata esclusivamente
all'esame di questo argomento, sottolineando che comunque tale
riunione, così come quella congiunta degli Uffici di
Presidenza delle Commissioni affari costituzionali della
Camera e del Senato, dovrebbe essere preceduta da una verifica
politica che coinvolga tutte le forze presenti in
Parlamento.
Giacomo GARRA (FI) esprime perplessità rispetto al
complesso iter procedurale proposto che sembrerebbe
finalizzato ad allungare la durata della legislatura.
Giovanni CREMA (misto-SDI) aderisce alla richiesta
formulata dal deputato Novelli di avviare l'esame delle
proposte di legge in materia elettorale, pur essendo
consapevole che occorre preliminarmente verificare in sede
politica la sussistenza di un'effettiva volontà da parte di
tutti i gruppi parlamentari di procedere in questa direzione.
Ricorda in proposito di avere proposto, a nome della sua parte
politica, di dedicare un'apposita sessione alla materia
elettorale, in modo da consentire alle Assemblee di definire
indirizzi da consegnare alle competenti Commissioni della
Camera e del Senato per il prosieguo dei loro lavori.
Rosa JERVOLINO RUSSO, presidente, osserva che è
necessario individuare un punto di equilibrio tra le diverse
ipotesi prospettate. La Camera non si può sottrarre a un
confronto sulla problematica elettorale; occorre, tuttavia,
tenere conto della circostanza che la Commissione affari
costituzionali del Senato ha già incardinato l'esame dei
progetti di legge in materia. In proposito, sarà dunque
necessario e utile procedere - come è stato proposto - ad una
riunione informale dei due Uffici di Presidenza, integrati dai
rappresentanti dei gruppi. Condivide la preoccupazione
espressa dal deputato Sabattini, ritenendo che non si debbano
iscrivere all'ordine del giorno della Commissione proposte di
modifica costituzionale senza previamente verificare la
possibilità di concluderne l'esame nell'arco della
legislatura. Quanto alla questione formale richiamata dal
deputato Boato, ritiene necessario che le proposte di legge
già assegnate alla Commissione parlamentare per le riforme
costituzionali vengano nuovamente presentate in quanto, allo
stato, non appare possibile una loro riassegnazione alla
Commissione affari costituzionali. Rinvia l'esame delle
questioni emerse nel corso del dibattito ad un'apposita
riunione dell'Ufficio di Presidenza, integrato dai
rappresentanti dei gruppi, che potrebbe aver luogo nella
giornata di domani.
La seduta termina alle 12.20.
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