| La Commissione prosegue l'esame del provvedimento
all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 10 maggio
scorso.
Anna Maria BIRICOTTI (DS-U) nel condividere le
valutazioni del relatore circa il rilievo della tematica della
sicurezza del trasporto marittimo, evidenzia l'opportunità di
svolgere un ruolo significativo anche in sede comunitaria.
Rileva che, quanto accaduto alla nave Erika, evidenzia
l'inadeguatezza dell'attuale sistema per affrontare
efficacemente il verificarsi di eventuali catastrofi. L'azione
dell'organizzazione marittima internazionale (IMO) è limitata
dall'assenza di un sistema di controlli sulle modalità di
applicazione del sistema regolamentare. Il fenomeno tende
altresì ad accentuarsi a causa della recente evoluzione dei
trasporti marittimi: richiama in particolare le "bandiere di
comodo" che di frequente non si conformano agli obblighi
assunti sulla base delle convenzioni internazionali. Evidenzia
pertanto l'opportunità di un intervento in sede comunitaria
anche in considerazione del frequente ricorso a bandiere di
paesi terzi per motivi di natura fiscale. Il naufragio della
nave Erika evidenzia ulteriormente la necessità di rafforzare
i controlli comunitari, anche intervenendo sulla normativa
IMO.
Richiama quindi la recente evoluzione del quadro normativo
comunitario in materia. In particolare, la Commissione europea
ha elaborato uno schema di comunicazione in materia di
sicurezza marittima del trasporto di idrocarburi, prevedendo
al riguardo tre linee di intervento. In primo luogo, una
direttiva volta a modificare la direttiva 95/21/CE al fine di
rafforzare i controlli delle navi che approdano nei porti
dell'Unione europea nonché per la prevenzione
dell'inquinamento da parte di navi con più di quindici anni di
età, nonché oggetto di fermo per due volte nel corso degli
ultimi anni. Un'altra direttiva, volta a modificare la
precedente 94/57/CE, prevede controlli più rigorosi sulle
società di classificazione. Al fine di introdurre norme in
materia di doppio scafo, generalizzando il divieto delle
petroliere monoscafo, è stato predisposto un regolamento in
analogia alla regolamentazione esistente in materia negli
Stati Uniti.
Richiama quindi le iniziative assunte dalla IX Commissione
in materia e, in particolare, i contenuti del documento
conclusivo dell'indagine conoscitiva sulla sicurezza del
trasporto marittimo e sulla vicenda del Moby Prince. In tale
sede erano stati evidenziati numerosi aspetti necessari per
rafforzare il sistema della sicurezza del trasporto marittimo,
quale l'utilizzo di navi a doppio scafo. Evidenzia pertanto il
rilievo della proposta di legge in esame, che recepisce quanto
evidenziato nel predetto documento conclusivo, e rappresenta
uno stimolo al Governo per attribuire all'Italia un ruolo
forte in materia, nell'ambito delle trattative svolte in sede
comunitaria. Richiama quindi i contenuti della proposta di
legge in esame quali, in particolare, l'obbligo di navigazione
di navi a doppio scafo a decorrere dal 2005, la previsione di
una corresponsabilità del caricatore delle merci nel caso di
danno ambientale conseguente a sversamenti in mare di prodotti
inquinanti e la disciplina per favorire la rottamazione
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correlata al sistema di incentivi. Al riguardo, occorrono
ulteriori impulsi per realizzare un sistema europeo di
responsabilità per danni all'ambiente; richiama, in merito, i
contenuti del Libro bianco della Commissione europea. E'
altresì opportuno tener presente i possibili danni da
inquinamento derivanti dalla circolazione di navi anche
diverse dalle petroliere nonché il rapporto tra vetustà delle
navi e frequenza degli incidenti. Evidenzia quindi che
interventi diretti a rafforzare il sistema della sicurezza
devono tener conto del fatto che circa il 90 per cento del
trasporto di petrolio in ambito comunitario avviene via
mare.
Richiama infine temi ulteriori rispetto ai contenuti della
proposta di legge in esame, di cui sarebbe comunque opportuno
tenere conto, quale la questione della separazione del
traffico, con la previsione di corsie di navigazione distinte
al fine di ridurre il rischio di collisioni. Per quanto
concerne la formazione del personale a bordo delle navi,
rileva che è opportuno migliorare gli standard di
addestramento nonché i titoli professionali richiesti rispetto
a quanto previsto dalla Convenzione IMO del 1978, attuando il
codice ISM, sull'ambiente di lavoro sicuro ed intensificando
le ispezioni obbligatorie previste dalla Convenzione MARPOL.
Auspica pertanto che l'esame della proposta di legge possa
tener conto anche di tali ulteriori aspetti di rilievo per la
sicurezza del settore.
Eugenio DUCA (DS-U) si riserva di intervenire nel
dibattito dopo un intervento del Governo, che auspica, in
ordine agli ulteriori approfondimenti avvenuti in sede
comunitaria di cui sarebbe proficuo acquisire le risultanze
anche per il successivo iter del provvedimento in
Commissione.
Ernesto STAJANO, presidente, rinvia il seguito
dell'esame ad altra seduta.
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