| La proposta di riforma dell'Organizzazione comune dei
mercati nel settore delle banane, di cui al Reg. CEE n.
404/93, che si è resa necessaria a causa degli obblighi
assunti in sede GATT/OMC, è tuttora in discussione presso i
Comitati speciali agricoltura della Comunità Europea.
Pur essendo quindi prematuro assumere una posizione
ufficiale in merito, si può comunque prospettare la
disponibilità da parte italiana a soluzioni che tengano conto
delle diverse esigenze presenti, a condizione di ricevere
analoga attenzione alla nostra richiesta di ottenere, a titolo
di riequilibrio, un proporzionale aumento del sostegno al
reddito ai produttori di frutta comunitaria, in modo da
mantenere l'attuale rapporto tra gli interventi a favore delle
banane e quelli previsti in bilancio per la frutta diversa.
Quanto alla situazione nei confronti dei Paesi ACP, si
rileva che l'elemento di novità della riforma è rappresentato
proprio dalla previsione, in una prima fase transitoria fino
al 31 dicembre 2005, di un contingente tariffario (contingente
"C"), pari a 850.000 tonnellate, all'interno del quale
verrebbe concessa una preferenza tariffaria massima di 275
EUR/T, per cui, fin quando il dazio, nell'ambito del
contingente, non superi i 275 EUR/T, il dazio sulle banane ACP
sarebbe pari a 0. Tale contingente verrebbe attribuito
mediante una procedura di gara.
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Per quanto riguarda infine la produzione e
commercializzazione dei prodotti biologici, per le produzioni
nazionali essa è agevolata attraverso le misure previste dalla
regolamentazione comunitaria, che disciplina anche le modalità
di concessione degli aiuti statali al settore.
Il principale strumento di incentivazione è costituito dai
premi concessi ai sensi del regolamento CEE n. 2078/1992, che
ha ormai raggiunto notevole diffusione in tutte le regioni
italiane. L'attuazione di detto regolamento potrà essere
ulteriormente rafforzata nel quadro delle misure previste dal
regolamento CE n. 1257/1999, sul sostegno dello sviluppo
rurale, che ha reso obbligatoria l'attivazione di misure
agroambientali all'interno dei piani di sviluppo rurale che le
regioni dovranno presentare per accedere ai fondi FEOGA per
gli anni 2000-2006.
Sul piano interno, oltre agli interventi che le regioni
attuano con risorse proprie, il Ministero e le regioni hanno
attivato i seguenti specifici programmi interregionali:
comunicazione ed educazione alimentare, in
collaborazione anche con il Ministero della pubblica
istruzione;
agricoltura biologica;
agricoltura e qualità.
Per quel che concerne poi le produzioni biologiche dei
Paesi terzi, ovviamente il quadro degli eventuali sostegni
dovrà essere concordato in ambito internazionale; il Ministero
porrà comunque in essere ogni azione possibile per agevolare
l'importazione di prodotti biologici.
In merito all'esigenza di consapevolezza dei consumatori,
viene inoltre posta da parte dell'Amministrazione particolare
attenzione alla questione dell'etichettatura dei prodotti,
quale strumento di efficace e precisa informazione, anche in
ordine all'estrema cautela da adottarsi nei confronti di
eventuali prodotti o loro componenti geneticamente
modificati.
5-07327 Franz: Sulle iniziative a tutela del bitto.
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