| UGO INTINI, Sottosegretario di Stato per gli affari
esteri. In relazione a questo grave evento, nel quadro del
dialogo in corso con Cuba, l'Italia ha effettuato numerosi,
pressanti interventi a favore dei quattro prigionieri presso
le massime autorità cubane. Già nel 1997 il sottosegretario di
Stato per gli affari esteri, senatrice Toia, sollevò
espressamente all'Avana il problema del necessario rispetto
delle libertà fondamentali.
Analoghi interventi sono stati compiuti dal ministro degli
affari esteri, onorevole Dini, nel corso della sua missione a
Cuba del giugno 1998 e in occasione della visita in Italia del
vicepresidente cubano, Carlos Lage, nell'ottobre del 1998.
Nel 1999 lo stesso ministro Dini, con altri due suoi
interventi personali sull'allora ministro degli esteri cubano,
Robaina, ribadì - prima e dopo il processo di primo grado ai
quattro dissidenti - le forti preoccupazioni dell'Italia in
ordine al rispetto dei diritti umani a Cuba.
Più di recente, a gennaio di quest'anno, in occasione
della visita a Roma del nuovo ministro degli esteri cubano,
Felipe Perez Roque, il Presidente del Consiglio, onorevole
D'Alema, e il ministro Dini intrattennero lungamente l'ospite
sul tema della tutela delle libertà fondamentali, esprimendo
la viva attesa del Governo italiano di una coraggiosa,
decisiva svolta delle autorità cubane in questo campo quale
presupposto indispensabile per lo sviluppo delle relazioni su
un piano di normalità, sia in ambito bilaterale sia in ambito
europeo.
Successivamente, il Presidente del Consiglio D'Alema inviò
un messaggio allo stesso Presidente Castro per ribadire al
massimo livello le aspettative dell'Italia nel senso di una
evoluzione in senso democratico del regime cubano. Lo sviluppo
positivo nel settore dei diritti umani verificatosi
immediatamente dopo la visita del Papa a Cuba si è interrotto
e il Governo italiano non vede con favore alcuni aspetti della
legge approvata dall'Assemblea nazionale cubana nel febbraio
1999, che interferisce nell'esercizio del diritto dei
cittadini di esprimere opinioni o divulgare informazioni.
Le continue sollecitazioni italiane nei differenti
contesti, anche di concerto con i partner europei, hanno
contribuito ad indurre il regime cubano ad assumere posizioni
di maggiore apertura e a disporre alcune significative
concessioni a favore dei detenuti.
Negli ultimi tempi, infatti, i dissidenti René Gomez,
Felix Bonne e Beatriz Roque hanno potuto usufruire di permessi
che hanno consentito loro di uscire dal carcere e di recarsi
per alcuni giorni nelle rispettive abitazioni, di avere
contatti con
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la stampa estera e con diplomatici stranieri e, nel caso di
Beatriz Roque, di rendere visita anche al noto dissidente
Elizardo Sanchez. Il 12 e il 15 maggio, poi, le autorità
cubane hanno concesso la libertà condizionale rispettivamente
a Felix Bonne e Beatriz Roque.
Da parte italiana si continuerà a rappresentare alla parte
cubana il vivissimo auspicio che anche gli altri dissidenti
possano beneficiare di analoghi provvedimenti.
Contestualmente a questi interventi presso le autorità
cubane in tema di diritti umani, il Governo italiano ha sempre
espresso il convincimento che l'auspicata evoluzione in senso
democratico del regime castrista è resa più difficile
dall'isolamento nel quale Cuba è costretta dall'embargo
statunitense. Siamo infatti convinti che una maggiore apertura
alla collaborazione internazionale, sia a livello regionale
sia nel più ampio contesto multilaterale, comporterebbe
ricadute benefiche anche per la popolazione di quel paese.
Dal 1996 l'Italia e tutti i paesi dell'Unione europea
votano a favore della mozione cubana contro l'embargo
statunitense, opponendosi fermamente al boicottaggio
commerciale indiretto imposto da Washington con la legge del
1992 "sulla democrazia cubana" e con la legge Helms-Burton del
1996. Il Governo italiano non ritiene che il miglioramento del
quadro dei diritti umani a Cuba possa essere utilmente
perseguito attraverso misure coercitive di carattere
economico, che si traducono nel peggioramento della già
preoccupante situazione economica del popolo cubano.
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