| GIOVANNI SAONARA. Presidente, sono estremamente
soddisfatto della precisione e dell'insieme dei dati molto
ordinati e molto pertinenti che il sottosegretario De Piccoli
ha fornito in risposta a questa interpellanza.
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Sono soddisfatto sostanzialmente per tre ragioni. E' stato
detto chiaramente che è del tutto vigente il codice penale che
vieta il gioco d'azzardo e che questo è un principio al quale
il regolamento si atterrà rigorosamente. Ciò significa anche
rispondere in maniera molto netta sia a coloro i quali
ritengono che gli episodi accaduti negli ultimi mesi siano
tutto sommato marginali sia a quanti, invece, ritengono che
non si tratti affatto di episodi marginali, ma di un modo
completamente nuovo di gestire forme di criminalità e di
controllo irresponsabile - e qualcuno dice persino mafioso -
su ben 400 macchinette sparse in 130 mila esercizi pubblici
del nostro paese.
Il secondo motivo di soddisfazione è che, a quanto mi
sembra di intendere, il regolamento, che è sostanzialmente
nella fase conclusiva della sua approvazione, delinea un
insieme di elementi rassicuranti e tendenti alla tutela dei
consumatori. L'onorevole De Piccoli sa che questo è certamente
uno degli orizzonti più significativi anche per il ruolo
stesso del Ministero dell'industria all'interno di una grande
trasformazione in senso federalistico del nostro paese.
Il consiglio dei consumatori e le nuove disposizioni
normative che sono state varate in questa legislatura indicano
una strada ben precisa che è quella della tutela di tutti i
consumatori.
Ho gradito, in particolare, che nella risposta si sia
parlato dei minori e dei più deboli. Signor Presidente,
l'interpellanza nasceva anche dal fatto che i ricchi giocatori
certamente non finiscono nelle pagine dei giornali, ma ciò
accade a quelli che sono presi dal demone del gioco - e del
gioco sotto casa - e si rovinano molto spesso con episodi ai
limiti del credibile e dolorosissimi che, più di qualche
volta, hanno coinvolto anche il territorio che qui ho l'onore
di rappresentare.
La terza osservazione è la seguente: soddisfazione
certamente per l'operato del Governo, ma anche invito ad
accelerare una modalità operativa. Sottosegretario De Piccoli,
i tempi per concertare le azioni tra i Ministeri
dell'industria e dell'interno si sono rivelati anche in
quest'occasione piuttosto lunghi. La vigilanza sarà esercitata
dai parlamentari e dagli amministratori locali, ma richiede
anche azioni programmatiche certe da parte del Ministero
dell'interno. L'insieme degli episodi verificatisi nei mesi
scorsi ci dice chiaramente che l'incertezza
dell'interpretazione delle disposizioni introdotte dalla legge
n. 425 del 1995 ha rischiato e rischia molte volte di produrre
trafile interminabili, fatte di sequestri e dissequestri, di
bar chiusi e riaperti, di esercizi pubblici sbarrati e
riaperti. Credo che tutto questo - come è stato giustamente
osservato dal rappresentante del Governo - indichi la strada
della responsabilità dei gestori e degli installatori (quindi,
della responsabilità globale delle categorie), ma anche della
certezza del diritto. Ciò proprio perché, quando è in gioco la
serenità di migliaia e migliaia di famiglie e la certezza dei
diritti dei consumatori, è del tutto evidente che l'incertezza
normativa, l'interpretazione agevolata di cavilli, ci
trasforma in un paese di azzeccagarbugli e questo è proprio il
contrario di quello che desideriamo, ossia un paese che sappia
disegnare certezze per i consumatori, per i gestori e per i
costruttori e gli operatori del settore e che, soprattutto, in
questo dia anche un segno di civiltà più avanzata.
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