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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


115496
STA0724-0038
Somm. e Sten. d'Aula n. 724 del 23 maggio 2000 (STA13-724)
(suddiviso in 310 Unità Documento)
Unità Documento n.38 (che inizia a pag.15 dello stampato)
(il TITOLO si trova nell'Unità Documento n.6)
SVOLGIMENTO: 2 - 01742; 3 - 03529; 2 - 00744; 3 - 04138; 3 - 05463; 2 - 02248; 3 - 03969; 2 - 02196; 3 - 03997; 3 - 04024; 3 - 04160; 3 - 04408. ...(Prospettive industriali ed occupazionali della Breda Fonderie meridionali di Bari)
...SVOLGIMENTO: 2 - 01742; 3 - 03529; 2 - 00744; 3 - 04138; 3 - 05463; 2 - 02248; 3 - 03969; 2 - 02196; 3 - 03997; 3 - 04024; 3 - 04160; 3 - 04408. ...(Prospettive industriali ed occupazionali della Breda Fonderie meridionali di Bari)
MARIA CELESTE NARDINI.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CARLO GIOVANARDI
ZZSTA ZZRES ZZSTA230500 ZZSTA000523 ZZSTA000500 ZZSTA000000 ZZSTA724 ZZ13
    MARIA CELESTE NARDINI.  Signor Presidente, come già altri
  colleghi hanno rilevato questa mattina, credo che bisognerebbe
  giungere ad una definizione dell'efficacia dello strumento del
  sindacato ispettivo, tra i pochissimi che restano ai
  deputati.
     Non a caso, la mia interrogazione risale al giugno 1999;
  come ella stessa ha dichiarato, signor sottosegretario, le
  operazioni sono già state compiute, la vendita è già avvenuta
  e i 188-190 posti di lavoro della Breda Fucine meridionali di
  Bari sono a rischio, al di là delle dichiarazioni rese dal
  gruppo Lucchini, l'acquirente.  Non torneremo - lo abbiamo
  fatto più volte in Commissione attività produttive e, d'altra
  parte, fa parte del nostro bagaglio politico e culturale - sul
  giudizio espresso in ordine alla vicenda della
  privatizzazione, quindi della dismissione e della vendita, di
  questa fabbrica da parte della Finmeccanica, una fabbrica che
  fu acquistata per 16 miliardi e che è stata svenduta per 9
  miliardi: già questo dato la dice lunga sugli affari che
  vengono fatti alle spalle e sulla testa del mondo del
  lavoro.
     Signor sottosegretario, lei ha affermato che molto lavoro
  è stato decentrato all'indotto, alle piccole imprese
  dell'hinterland barese; conosciamo tali vicende e sappiamo
  quale ne sia la natura.  Il lavoro viene dato ad aziende
  piccole e piccolissime che non offrono alcuna garanzia di
  tutela dei lavoratori che vi operano e che, d'altra parte,
  contribuiscono al non mantenimento dei posti di lavoro
  all'interno delle aziende stesse.  Già oggi, a soli cinque mesi
  dalla vendita (l'azienda è stata privatizzata il 1^ gennaio),
  nonostante gli accordi contrattuali ed il riferimento
  legislativo secondo il quale per tre anni il personale non
  avrebbe dovuto avere problemi, si parla di 12 esuberi.
     L'interrogazione aveva un intento preciso: poiché la Breda
  è stata un'azienda a partecipazione statale, doveva essere
  interesse dello Stato e del Governo partecipare ad essa
  affinché i lavoratori venissero realmente tutelati.  Già
  l'indicazione dei tre anni è priva di significato: ammesso che
  il posto di lavoro venga garantito per tale lasso di tempo -
  come le ho detto, a soli cinque mesi dalla privatizzazione,
  già non è così -, evidentemente fra tre anni ci troveremmo con
  188-190 famiglie prive di lavoro in quella zona, nel
  Mezzogiorno.
     Altro che soddisfazione per la sua risposta, signor
  sottosegretario, il giudizio
 
                              Pag. 16
 
  è pesante.  Cosa dirle?  La ringrazio di aver risposto dopo
  oltre un anno, ma il giudizio sull'operazione condotta da
  Finmeccanica e, quindi, sull'assenso espresso in ordine a
  questa bella liquidazione è negativo.  Com'è noto, la Breda
  aveva una relazione molto forte con le Ferrovie dello Stato
  per il suo prodotto, essendo una tra le aziende più alte e
  qualificate; se così non fosse stato, si sarebbe potuto
  provvedere ad un aggiornamento e a trovare nuovi strumenti per
  migliorare la fabbrica, ma ciò non sta avvenendo.  Abbiamo la
  netta sensazione, dopo aver parlato con i rappresentanti
  sindacali persino ieri mattina, che negli ultimi mesi la
  fabbrica la si stia lasciando andare.  Questo è un ulteriore
  disastro prodotto dalle operazioni di privatizzazione condotte
  nel nostro paese.
 
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