| ANTONIO BARGONE, Sottosegretario di Stato per i lavori
pubblici. L'onorevole interpellante chiede di conoscere
quali iniziative si intendano adottare per favorire la
promozione e l'incentivazione di piani e strumenti finalizzati
al miglioramento della sicurezza stradale.
Va detto subito - perché è stato richiesto nella
interpellanza in esame - che la relazione annuale al
Parlamento è datata gennaio 2000 ed è stata inviata ai
Presidenti delle Camere.
Per quanto riguarda la problematica sollevata, si deve
premettere che attualmente l'unica disposizione legislativa in
materia di circolazione in presenza di nebbia è riferibile
alla direttiva 16 febbraio 1993, n. 335, del Ministero dei
lavori pubblici, nella quale si evidenzia che gli enti
proprietari o concessionari della strada devono imporre agli
utenti, ove la visibilità risulti inferiore ai 100 metri,
limiti massimi temporanei di velocità non superiori ai 50
chilometri orari.
Detto questo, si pone in evidenza come la legge n. 144 del
1999 dia attuazione al piano nazionale della sicurezza
stradale, che consiste in un sistema articolato di indirizzi e
di misure per la promozione e l'incentivazione di piani e
strumenti per migliorare i livelli di sicurezza da parte degli
enti proprietari e gestori di interventi strutturali, di
misure di prevenzione e controllo, di dispositivi normativi e
organizzativi finalizzati al miglioramento della sicurezza
secondo gli obiettivi comunitari, finanziati con degli accordi
di programma previsti al comma 3 dell'articolo 3 della citata
legge n. 144 del 1999.
Nelle linee guida del piano nazionale per la sicurezza
stradale è stato definito un piano sperimentale per
contrastare gli effetti della ridotta visibilità determinata
dalla nebbia. In questo ambito si ipotizza l'uso di
dispositivi e di apparati per il dissolvimento della nebbia e
per la riduzione degli effetti di tale fenomeno sulla
visibilità e sui livelli di sicurezza della guida. Il piano
sarà applicato laddove il fenomeno della nebbia è più intenso,
dando priorità alle tratte dove si registra il maggior numero
di incidenti determinati da tale condizione climatica.
Nel breve periodo saranno sperimentati interventi
alternativi attraverso l'ausilio degli organi di polizia
coadiuvati dagli ausiliari del traffico autostradale e per la
realizzazione di controlli sistematici della condotta di guida
pericolosa, soprattutto per quanto riguarda il superamento dei
limiti di velocità e le distanze di sicurezza. Il piano
definirà, inoltre, i criteri per individuare le condizioni in
cui, a causa della particolare intensità delle condizioni
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climatiche e dell'elevato rischio, si dovranno adottare
drastici provvedimenti di limitazione della circolazione con
contestuale creazione di aree attrezzate per la sosta.
L'ANAS ha quindi fatto conoscere che sono state adottate,
nel corso degli ultimi anni, in via sperimentale varie
soluzioni tecniche da parte delle società concessionarie
autostradali, in accordo con gli uffici speciali periferici
dell'ANAS. Le soluzioni adottate individuano due linee di
azione: 1) il rilevamento della nebbia, ossia l'individuazione
tempestiva dei tratti in cui sussistano scarse condizioni di
visibilità; 2) la gestione dell'interfaccia con l'utenza, sia
in termini di segnalazione delle condizioni di pericolo che in
termini di supporto al guidatore, a favore della sicurezza di
guida.
Le società concessionarie effettuano un sistematico
monitoraggio delle condizioni di visibilità attraverso
l'impiego di strumentazione appropriata (sensori, unità locali
di raccolta dei dati rilevati dai sensori, sistema centrale di
controllo e gestione). In pratica, su svariate tratte
autostradali, sono stati dislocati - nei punti a maggior
rischio di nebbia - alcuni sensori che consentono una misura
affidabile della visibilità, anche nelle diverse condizioni
metereologiche. I dati rilevati vengono acquisiti localmente
dalle centraline di controllo e poi convogliati in un unico
sistema centrale di raccolta, archiviazione ed
elaborazione.
Tutto questo riguarda il punto 1) citato e consente di
avere sotto costante controllo le condizioni di visibilità
lungo le tratte autostradali.
Con la fase successiva si forniscono informazioni agli
utenti attraverso bollettini radiofonici o attraverso numeri
telefonici dedicati. Queste modalità di comunicazione,
ampiamente adottate dalle società concessionarie, sono
integrate con la trasmissione di informazioni attraverso
pannelli a messaggio variabile posizionati in punti strategici
del tracciato.
La società Autostrade centro-padane sta conducendo una
sperimentazione che consiste nell'installazione di pannelli
gestiti direttamente dalla postazione di rilevamento
meteorologico in modo da esporre in automatico e con
tempestività il messaggio segnale idoneo alle diverse
circostanze ambientali: segnalazioni di pericolo, idonei
limiti di velocità e via dicendo. Inoltre, un sistema di
controllo automatico regola la luminosità del pannello in
funzione della luminosità ambientale. Il rilevamento della
nebbia può essere integrato con sistemi di segnalazione
luminosa agli utenti.
In questo senso si stanno muovendo le società
concessionarie come l'Auto-Brennero e la
Brescia-Verona-Vicenza-Padova. La società Auto-Brennero ha
realizzato un impianto nel tratto dell'A22 tra Affi e Modena
per una lunghezza complessiva di circa 100 chilometri,
costituito da una serie di delineatori disposti nello
spartitraffico lungo il lato sinistro nei quali oltre ai
normali catadiottri rifrangenti è inserita una lampada led. La
società Brescia-Verona-Vicenza-Padova ha installato lungo la
A4, nel tratto di Soave Montebello, presso Verona, un impianto
costituito da "palme" dotate di led luminosi collocate al
centro della strada. I sensori di nebbia, quando la visibilità
scende sotto una soglia prefissata, attivano le lampade nelle
modalità di accensione che può essere di tipo fisso o di tipo
"scia di luce". La presenza di queste luci agevola sia la
percezione della direzione di marcia che dell'intensità della
nebbia.
Questa società, inoltre, sta analizzando la possibilità di
combinare l'attivazione dell'impianto di segnalazione luminosa
con l'entità dei flussi veicolari attraverso un sistema che,
rilevando i transiti, individua le situazioni critiche
(rallentamenti o incidenti) e attiva in automatico le lampade.
Per completare il quadro delle possibilità di intervento si
segnalano le sperimentazioni in atto finalizzate al
miglioramento delle condizioni di visibilità in presenza di
nebbia.
A questo proposito la società Autovie venete sta da tempo
verificando l'efficacia e la compatibilità in campo
autostradale di principi e metodologie già sperimentati in
altri settori applicativi e per altri
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obiettivi. Fra tali soluzioni, il metodo detto "criogenico"
riprende un'esperienza adottata negli aeroporti militari
dell'ex Unione Sovietica. Il principio di base è l'immissione
in aria di nuclei di condensazione molto freddi basati su un
aerosol di azoto liquido. Tali nuclei producono la
trasformazione delle particelle acquose che costituiscono la
nebbia in cristalli la cui presenza determina poi
l'evaporazione delle goccioline di acqua circostanti.
L'effetto complessivo è di diradare la nebbia. La società ha
installato sulla A4 degli impianti fissi in corrispondenza
della stazione di Venezia est ed ha realizzato un sistema di
erogazione mobile da impiegarsi nei tratti di autostrada
prossimi a tale stazione.
Anche altre società concessionarie stanno conducendo
sperimentazioni di questo tipo. Le società Venezia-Padova e
Autovie venete hanno condotto esperimenti nella zona di Mestre
durante la trascorsa stagione invernale; la società
Brescia-Verona-Vicenza-Padova ha installato all'inizio di
quest'anno sull'A4 una postazione di emissione di azoto presso
la stazione di Padova est.
Oltre a ciò, la società Autovie venete ha in programma
sperimentazioni valide anche per le nebbie calde, consistenti
sia nella possibilità di far precipitare i componenti acquosi
che costituiscono la nebbia, sia nell'immissione di un flusso
d'aria opportunamente riscaldato nell'ambiente nebbioso.
Ulteriori applicazioni sono state poste in essere dalla
società Autostrade, attivando la segnaletica orizzontale e
posizionando apposite segnalazioni di limite di velocità in
funzione della percezione della speciale segnaletica.
L'applicazione in via sperimentale delle tecnologie sopra
riportate richiede, peraltro, notevoli impegni economici. Su
questo vorrei dire che la registrazione da parte della Corte
dei conti delle convenzioni autostradali, e quindi dei piani
finanziari che comportavano l'impegno sul piano del servizio
da erogare ai cittadini con l'utilizzazione anche di strumenti
tecnologicamente più avanzati, è nella fase di attuazione.
Infatti, la registrazione è avvenuta un mese fa, quindi
recentemente, e noi adesso dobbiamo solo verificare che questi
impegni assunti sul piano finanziario vengano attuati.
Dunque, l'applicazione in via sperimentale delle
tecnologie sopra riportate, che richiede notevoli impegni
economici, permetterà di verificare i miglioramenti delle
condizioni di sicurezza, monitorando costantemente le
situazioni critiche, con possibilità di estensione degli
interventi così come sopra sperimentati.
Tuttavia, la massima efficacia delle disposizioni sopra
esposte, in corso di sperimentazione, può essere raggiunta
solo agendo contemporaneamente sulla diffusione
dell'educazione stradale. Ad esempio, occorre indurre gli
utenti a comprendere che migliorare le condizioni di guida
nella nebbia non serve ad aumentare la velocità, bensì a
ridurre i rischi nelle condizioni di marcia consentite e
sempre con la massima prudenza. Il Ministero si riserva di
adottare iniziative di impulso e di promozione di un maggiore
coordinamento tecnico nel settore.
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