| GIOVANNI SAONARA. Signor Presidente, desidero ringraziare
davvero il sottosegretario Bargone per l'insieme dei dati e
delle precisazioni forniti rispetto all'interpellanza in
esame. Il sottosegretario, evidentemente, ha colto uno spunto
che, apparentemente, è di cronaca quotidiana, almeno per
quanto riguarda i mesi invernali. Tuttavia, l'interpellanza
nasceva anche dal lutto che ha colpito la famiglia di un
cittadino di Ponte San Nicolò, il quale improvvisamente si è
trovato coinvolto nel gigantesco incidente che si è verificato
tra Occhiobello e Bologna nel dicembre del 1999. Ciò spinge a
rafforzare l'invito al Governo perché, tramite un rapporto
rinnovato e probabilmente più sereno - viste le autorizzazioni
e le registrazioni effettuate - con le società concessionarie,
decisivo sul tema della sicurezza autostradale, si rafforzino
le logiche di collaborazione,
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informazione e verifica sulla stessa.
Signor sottosegretario Bargone, tutti conosciamo l'impegno
incessante e oneroso relativamente al tema della sicurezza, ma
è altrettanto vero che ancora troppi automobilisti e
autotrasportatori, come risulta dai racconti resi ai
soccorritori e ai giornalisti subito dopo i gravissimi fatti
che si verificano fatalmente sulle nostre autostrade, si
dimostrano non solo imprudenti - come rilevato più volte - ma
anche non del tutto informati. Si tratta di una discussione
pluriennale, ma, a volte, servirebbe maggiore coraggio da
parte delle società concessionarie, in particolare all'entrata
dei tratti autostradali più interessati dai fenomeni di nebbia
e di scarsa visibilità. Un coraggio che, evidentemente, è
coraggio informativo e naturalmente anche finanziario.
L'unico punto sul quale non mi sembra di avere rilevato
una indicazione significativa nell'ambito della risposta - se
non ho inteso male - non riguarda tanto i piani sulla
sicurezza, rispetto ai quali faccio i miei migliori auguri al
Governo Amato e, in particolare, al nuovo ministro dei lavori
pubblici e ai suoi collaboratori, ma gli organici della
polizia della strada, anche se si tratta di una materia da
concertare con il Ministero dell'interno. Le iniziative poste
in atto, o che potranno essere poste in atto, su tale tema,
come delineate anche questa mattina, a volte incontrano
difficoltà per quanto riguarda la dislocazione degli organici
e i turni di lavoro degli operatori. Tali difficoltà talora
oscurano alcune significative professionalità.
Credo che, in questi anni, il sottosegretario Bargone
abbia incontrato più volte operatori del settore, in
particolare della polstrada, che sono attentissimi al tema
della sicurezza, non solo in termini di repressione, ma anche
di prevenzione del danno. Credo che queste professionalità,
presenti in particolare nella polizia della strada, debbano
essere fortemente incoraggiate nella loro azione, che debba
essere monitorata ogni iniziativa - potrei dire a livello
compartimentale e addirittura provinciale - tesa a migliorare
le azioni che sono state ricordate anche questa mattina e,
soprattutto, che si debba fare continuamente uno sforzo
programmatico a livello delle singole amministrazioni, di
concerto tra di loro (a tale proposito, leggerò certamente
anche la versione definitiva del piano per la sicurezza che
per ora è disponibile in una versione provvisoria presso gli
uffici della Camera).
Tali iniziative, a mio modo di vedere, devono andare
incontro a quella che è una strage conosciuta e riconosciuta,
ma, nello stesso tempo, a volte dimenticata ed emarginata
dalla nostra attenzione; una strage che coinvolge, appunto,
migliaia e migliaia di famiglie ogni anno e che ci invita,
anche in questa sede, a livelli di civiltà, di sicurezza e di
mobilità sicura che sono tutti di fronte a noi e non alle
nostre spalle.
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