| LAPO PISTELLI. Signor Presidente, pronuncerò poche parole
perché il sottosegretario Bargone ha fornito una serie di
elementi molto dettagliati di carattere normativo e
organizzativo relativi alla società Autostrade che, nel tempo,
consentiranno di ovviare al problema.
In questo caso, non si tratta di enfatizzare un episodio
emblematico di un evento che si è ripetuto diverse volte nel
corso di questi anni. E' chiaro che non si fa riferimento ai
pedoni che non attraversano i viadotti a piedi, ma a casi di
emergenza - la stampa ne ha dato più volte notizia - in cui,
per cercare di portare soccorso dopo un incidente avvenuto
sull'altra corsia o per distrazione, come in questo caso, non
ci si accorge soprattutto di sera che le due corsie non sono
tra loro collegate e si precipita nel vuoto.
Vorrei aggiungere soltanto una considerazione a quelle
fatte dall'avvocato Bargone. Quando è nata in questo paese la
deprecabile moda - vivaddio, durata molto poco - del lancio
dei sassi dai cavalcavia, in tempo molto breve la società
Autostrade ha adottato una serie di misure alzando i parapetti
dei cavalcavia e installando cartelloni di numerazione dei
cavalcavia, se non altro per consentire la rapida
identificazione di quello sul quale era avvenuto l'episodio
del lancio di oggetti o di sassi. Capisco allora tutte le
difficoltà tecniche esistenti ed anche l'attesa delle nuove
norme del codice della strada per avere dei sicurvia di
protezione su tutti i viadotti. Suggerirei peraltro di vedere
se fosse possibile - soprattutto sperando che la questione non
resti confinata nell'ora dello svolgimento delle
interrogazioni e delle interpellanze - avere sui tratti di
maggior rischio (credo che la cosa potrebbe essere rapida e
non particolarmente onerosa) una cartellonistica
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che segnali all'inizio del viadotto che non vi è continuità
tra le due corsie e che, dunque, in quel caso il percorso tra
le stesse due corsie non è protetto. Questo consentirebbe, in
attesa che il codice della strada permetta innovazioni più
strutturali e che vengano assegnati i lavori di innalzamento
dei parapetti, di provvedere in qualche modo, almeno nei casi
di distrazione. Visto quanto già è capitato per quel pessimo
comportamento consistente nel lancio degli oggetti dai
cavalcavia sulle macchine che passavano, questo potrebbe
essere comunque un intervento tampone da porre in essere senza
particolari oneri economici ed a breve.
Ringrazio comunque il sottosegretario Bargone ed il
Governo per l'attenzione rivolta all'interrogazione. Credo che
questo sia un modo anche per onorare la battaglia, del tutto
disinteressata, che in questo caso il padre di una giovane
vittima sta conducendo da qualche anno sulla stampa e nel
paese per cercare di sensibilizzare l'opinione pubblica ed
anche le Assemblee parlamentari su questo problema.
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