| La Commissione prosegue l'esame, rinviato il 10
maggio 2000.
Giuseppe CALDERISI (misto-P.Segni-RLD) fa presente che
l'approvazione intempi rapidi del provvedimento in esame, a
prescindere dall'esito della consultazione referendaria di
domenica scorsa, rappresenta un atto dovuto. Rileva, tuttavia,
che non può non rammaricarsi del fatto che il Governo non sia
intervenuto in materia più tempestivamente. Le disfunzioni
dell'AIRE erano infatti note da tempo, sebbene non se ne
conoscesse esattamente l'entità e non si potesse quindi
supporre che esse fossero tali da poter influire in modo
determinante sul conseguimento del quorum in occasione
della consultazione referendaria del 18 aprile 1999. Ricorda
in proposito di aver presentato, il 21 maggio dello scorso
anno, una interpellanza con la quale aveva denunciato tali
disfunzioni e aveva invitato il Governo ad adottare le
opportune iniziative. Dalle dichiarazioni rese in tale
occasione dal Sottosegretario Vigneri si evince come già
allora il Governo fosse in possesso di elementi di conoscenza
che evidenziavano l'esigenza di un intervento finalizzato sia
a ripulire le liste elettorali, sia a rendere effettivo il
diritto di voto degli italiani residenti all'estero. Non
comprende dunque per quali motivi il Governo non abbia
adottato prima un provvedimento d'urgenza, tenuto conto che
esistono numerosi precedenti di decreti-legge adottati in
materia elettorale.
Quanto al merito del provvedimento, ritiene che sia
necessario approfondire le modalità operative mediante le
quali gli uffici elettorali comunali possono accertare la
sussistenza dei presupposti per effettuare le cancellazioni.
In proposito osserva che i comuni non hanno l'obbligo di
conservare le cartoline di avviso che ritornano in caso di
mancato recapito al destinatario e che pertanto le
cancellazioni disposte conseguono per la maggior parte,
all'applicazione di una sola delle due fattispecie previste.
Dall'applicazione della nuova normativa comunque emerge la
necessità di procedere a una revisione complessiva della
disciplina della materia, introducendo un sistema che faccia
obbligo ai cittadini residenti all'estero che intendono
partecipare alle consultazioni elettorali di iscriversi nelle
apposite liste,
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e che, al contempo, gli consenta di esercitare il diritto di
voto per corrispondenza. Ricorda in proposito che in occasione
della discussione in Assemblea dei progetti di legge
costituzionali recanti modifica degli articoli 56 e 57 della
Commissione è stato presentato, nella seduta del 7 marzo
scorso, un ordine del giorno, accolto dal Governo, con il
quale l'esecutivo si è impegnato ad adottare, con urgenza,
provvedimenti finalizzati ad assicurare il voto per
corrispondenza ai cittadini italiani residenti all'estero.
Rilevando, incidentalmente, la necessità di rivedere anche la
disciplina costituzionale relativa al requisito del
quorum previsto per la validità della consultazione
referendaria.
Rosa JERVOLINO RUSSO, presidente, rinvia il
seguito dell'esame ad altra seduta.
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