| (Seguito esame documento e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame del documento di
considerazioni di cui in titolo, sospeso da ultimo nella
seduta del 10 maggio scorso.
Il deputato Luisa DE BIASIO CALIMANI (DS-U) è dell'avviso
che debba essere soppressa nel documento ogni espressione che
possa avere una connotazione negativa con riferimento alle
istanze che sono all'origine della domanda di federalismo
sviluppatasi nel Nord-Est dell'Italia. Inoltre, dovrebbe
risultare con chiarezza che non la richiesta di una nuova
forma di Stato, che persiste, ma il secessionismo appare oggi
superato e riassorbito con il realizzarsi del processo di
unificazione europea. Andrebbe poi posta in risalto la
prospettiva dell'autoriforma delle regioni, una formula che
assume sempre più importanza e significato sia a fronte
dell'ostruzionismo politico minacciato da talune regioni
guidate dal Polo, sia per l'evidente constatazione che in
taluni casi il processo di decentramento si è interrotto al
livello regionale senza essere trasmesso agli enti locali e ai
cittadini.
A giudizio del senatore Antonio PIZZINATO (DS) le istanze
di riforma provengono non solo dal Nord-Est ma da tutte le
realtà dell'Italia settentrionale, in funzione delle
specifiche dinamiche presenti nei rispettivi sistemi
economici. Inoltre nel documento non deve essere trascurato il
fenomeno, su cui più volte ci si è soffermati, del centralismo
regionale.
Il senatore Vittorio PAROLA (DS) intende richiamare
l'attenzione, anche ai fini della stesura del documento, sulla
proposta, recentemente avanzata, di mutare la denominazione
della Conferenza Stato-regioni in Conferenza Governo-sistema
delle autonomie, proposta che egli valuta positivamente.
Inoltre, pur ribadendo anche in questa occasione il suo
orientamento per un modello di Stato federale, non può non
manifestare perplessità
Pag. 99
in ordine a posizioni francamente eccessive quali quelle che
si vanno delineando in tema di inquinamento elettromagnetico e
che consentirebbero la fissazione di limiti differenziati da
regione a regione.
Il senatore Tarcisio ANDREOLLI (PPI) sottolinea che lo
sviluppo del regionalismo richiede un riequilibrio a livello
costituzionale tra i poteri dello Stato e quelli delle regioni
che porti a un assetto non soggetto ai contraccolpi della
politica. Andrebbe inoltre chiaramente affermato che il
processo federalista deve riguardare tutte le regioni,
ordinarie e speciali, visto che ogni realtà possiede propri
caratteri da valorizzare.
Il senatore Antonio PIZZINATO (DS) interviene nuovamente
per aggiungere due brevi notazioni intese a rimarcare
l'importanza del rapporto Europa-regioni nell'attuale processo
di innovazione istituzionale e a sottolineare, nella logica di
un rafforzamento del ruolo consultivo della Commissione,
l'importanza di un confronto stabile e costante con le regioni
prima dell'espressione dei pareri di competenza.
Il senatore Renzo GUBERT (Misto-Il Centro), in relazione
all'esigenza, rappresentata nel documento, di pervenire alla
creazione, in ciascuna regione, di un quadro politico che
coniughi stabilità e governabilità, considerato che quella è
una condizione necessaria ma non sufficiente di questa, è
dell'avviso che debba piuttosto affermarsi l'importanza di un
contemperamento della governabilità con il principio di
rappresentatività. Rileva inoltre una possibile contraddizione
tra l'auspicio di un superamento dell'assetto trilaterale
Stato-regioni-enti locali e l'indicazione di un modello di
riferimento Stato-sistema delle autonomie, che solo
apparentemente è dualistico posto che il concetto di sistema
delle autonomie in sostanza non fa che riproporre i due
livelli regionale e locale. Viceversa un ordinamento federale
conosce un solo tipo di soggetto federato, identificabile
nelle regioni.
Il senatore Giorgio BORNACIN (AN), nello scusarsi per non
aver potuto sino ad oggi esaminare con il necessario
approfondimento la proposta di documento, chiede che
l'approvazione del medesimo sia rinviata alla prossima
settimana. Infatti, poiché per le regioni a statuto ordinario
l'attuale momento è paragonabile, per la sua importanza e
delicatezza, alla fase della loro prima costituzione nel 1970,
ritiene utile che il documento contenga indicazioni puntuali,
in merito alle quali si riserva di fornire un proprio
contributo.
Il Presidente Mario PEPE manifesta la propria
disponibilità a recepire le indicazioni formulate nei vari
interventi e, accogliendo la richiesta del senatore Bornacin,
rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 14.15.
| |