LIVIA TURCO,  Ministro per la solidarietà sociale.
  ...e che dovrà essere molto ben definita affinché non si
  confonda con altri interventi; per esempio, mi riferisco a
  quelli di politica attiva del lavoro e di inserimento nel
  lavoro.  Dobbiamo far sì che si tratti di una misura di
  assistenza, di ultima istanza e, come diceva l'onorevole Maura
  Cossutta, di una misura moderna.
     La scelta della sperimentazione rappresenta una strada di
  rigore nei confronti del nostro paese.  La norma che approvammo
  stabilisce che la sperimentazione si concluda nel 2000; se non
  aggiungessimo altre risorse, la sperimentazione terminerebbe.
  Alla fine di quest'anno sono tenuta a presentare una relazione
  al Parlamento, che deciderà cosa fare; la norma, infatti, non
  contiene alcuna delega al Governo.
     Ritengo, inoltre, che sia importante il fatto che la
  Commissione abbia deciso di fare riferimento, nei termini
  indicati, a questa misura, perché sarebbe grave, anche alla
  luce delle indicazioni provenienti dal vertice di Lisbona,
  secondo le quali i temi dell'esclusione sociale dovrebbero
  essere considerati prioritari, che l'Italia, l'unico paese
  insieme con la Grecia a non avere a regime misure contro la
  povertà (mi si lasci dire che ciò non è colpa del Governo),
  non si assumesse questo impegno nelle forme ritenute più
  opportune.
     Credo, pertanto, che il provvedimento che approveremo, che
  segue ad un'ampia discussione svoltasi tra le parti sociali e
  in Commissione (la formulazione proposta dalla Commissione
  tiene conto del dibattito che vi è stato al suo interno), sia
  molto serio, rigoroso e conforme agli interessi del nostro
  paese.