| PASQUALE GIULIANO. Signor Presidente, ancora una volta mi
trovo costretto a sollecitare una risposta da parte del
ministro dell'interno e del ministro della giustizia alla
interrogazione n. 4-18271.
Penso che questo sia il mio quarto sollecito. A questo
punto il silenzio mi appare colposo per non dire omertoso. Si
tratta di fatti assai delicati e fanno riferimento ad una
deposizione resa dal sostituto procuratore della direzione
distrettuale antimafia di Napoli dinanzi alla Commissione
d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti. In quella sede il sostituto
procuratore fece delle gravi affermazioni in ordine a
cointeressenze che vi sarebbero all'interno dei commissariati
e delle stazioni dei carabinieri dell'agro aversano, e riferì
un fatto in ordine ad un sindaco di quella zona che pare abbia
o abbia avuto connivenze con la criminalità organizzata.
Ebbene, in quell'interrogazione sollecitavo una risposta
da parte del ministro dell'interno e del ministro della
giustizia per verificare se quelle affermazioni fossero vere.
In caso affermativo, dovrebbero essere attivate una serie di
iniziative; in caso contrario, grave sarebbe la responsabilità
di quel magistrato per le dichiarazioni rese in una sede così
alta dal punto di vista istituzionale.
E' la quarta volta che chiedo alla Presidenza di
sollecitare una risposta e sono mesi o, addirittura, più di un
anno che i ministri competenti tacciono. Questo silenzio
certamente non favorisce un chiarimento su eventi abbastanza
delicati.
Colgo l'occasione per chiedere alla Presidenza di
sollecitare la risposta all'interrogazione 3-01466 e
all'interpellanza 2-01189 indirizzate al ministro dei
trasporti e della navigazione in ordine ad arbitrati e ad
incarichi miliardari concessi all'epoca dall'amministratore
delegato Lorenzo Necci, nonché in ordine ad una parcella
supermiliardaria di 250 milioni spesi per difenderlo da accuse
che nulla avevano a che fare con le sue funzioni e con il suo
incarico. Soprattutto in riferimento alla prima interrogazione
le chiedo, Presidente, un determinato e determinante
intervento perché si faccia luce al più presto su temi così
delicati.
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