| GIULIANO AMATO, Presidente del Consiglio dei
ministri. Signor Presidente, condivido totalmente quello
che ha detto l'onorevole Paissan e credo che abbia fatto bene
a ricordare un aspetto che è un po' dimenticato in presenza di
un prevalente interesse del Parlamento (forse anche
dell'opinione collettiva) per il profilo
economico-finanziario: quanto lo Stato potrà ricavare e che
uso ne potrà fare. In realtà, di questo argomento non si
parla, anche perché è assolutamente fermo il fatto che il
bando di gara dovrà assicurare il rispetto dei limiti previsti
dal nostro ordinamento per il cosiddetto inquinamento
elettromagnetico, cioè per i rischi di inquinamento derivanti
da quel nemico invisibile che parte dalle antenne e dalle
antennine che ormai sono numerose nelle nostre città.
L'onorevole Paissan sa, perché credo che egli abbia
seguito questa materia più di me, che il nostro paese ha una
disciplina in materia adottata con un decreto ministeriale del
1998 - che egli stesso richiama giustamente nella sua
interrogazione (regolamento recante norme per la
determinazione dei tetti di radiofrequenza compatibile con la
salute umana) - che stabilisce la normativa forse più rigorosa
esistente oggi in Europa sull'argomento. Esso fu predisposto
grazie all'attenzione del ministro dell'ambiente di allora e
degli altri ministri competenti e ha addirittura anticipato la
normativa comunitaria in materia. Questi tetti non potranno
non essere rispettati anche in occasione di queste licenze.
Non dimentichiamo, inoltre, che l'autorità per le
comunicazioni, cioè quella alla quale dobbiamo il regolamento
di queste gare e che ha una responsabilità preminente nella
definizione del bando, tra i suoi compiti fissati dalla legge
ha quello di assicurare il rispetto degli indici
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dell'inquinamento di questo genere. Tale rispetto si
configura come condizione obbligatoria per le licenze o per le
concessioni per l'installazione di apparati con emissioni
elettromagnetiche. Dunque, posso assicurare l'onorevole
Paissan che, se non altro per il rispetto di rigorose norme
vigenti, ma anche per profonda convinzione, quanto egli dice
troverà rispondenza al momento opportuno nel bando e quindi
nelle licenze che conseguentemente potranno essere
assegnate.
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