| GIUSEPPE SCOZZARI. Signor Presidente, la ringrazio per
l'importante prosecuzione dell'impegno del nostro Governo in
tale settore.
La presenza fisica dello Stato, una presenza intelligente
accanto agli imprenditori nelle aree industriali in cui è
richiesto il massimo controllo, è importante anche perché a
volte i protocolli per la sicurezza che sono stati firmati non
decollano, non per cattiva volontà dei prefetti o di chi è
deputato ad applicarli, ma perché mancano strutture e mezzi,
nonché la necessaria attività di coordinamento.
Noi dobbiamo dimostrare che lo Stato funziona, è presente
e sta accanto agli imprenditori, perché, Presidente, un
episodio come quello dell'incendio di una fabbrica, che si è
verificato a Gela qualche settimana fa, non possiamo
sopportarlo, non siamo in grado di reggerlo nemmeno
psicologicamente nel sud.
Vi è una straordinaria ed importante volontà, un impegno
che stiamo mantenendo, dobbiamo continuare a mantenere e
dobbiamo far sentire forte. Si tratta di un impegno anche
sociale e culturale, quello di giungere ad una piccola
rivoluzione culturale nelle scuole, con i sindaci,
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con i prefetti, in cui ognuno deve sentirsi responsabilizzato
e deve mettere in campo le migliori risorse che il territorio
offre in questa nuova stagione. E' una stagione importante per
il Mezzogiorno quella che si sta avviando grazie agli
strumenti di concertazione e noi non possiamo, né dobbiamo
sprecarla, soprattutto in relazione agli elementi distorsivi a
cui lei, Presidente, ha fatto cenno. La mafia si combatte
anche e soprattutto se si dà sicurezza e certezza agli
operatori economici: questo è certamente uno dei presupposti
fondamentali che può farci vincere la battaglia.
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