| GIULIANO AMATO, Presidente del Consiglio dei
ministri. Signor Presidente, il decreto-legge, come è noto,
riprendendo la formula di un disegno di legge che è ora
all'esame della Camera dei deputati, prevede la cancellazione
dalle liste elettorali oltre che di coloro di cui era già
prevista la cancellazione in base alla legislazione
previgente, anche di coloro di cui risulti inesistente
l'indirizzo all'estero e di coloro che per due volte, nelle
consultazioni dell'ultimo anno, non abbiano acquisito la
cartolina loro inviata (che, pertanto, sarebbe tornata
indietro senza aver trovato destinatario).
Devo sottolineare - come peraltro è noto - che il
decreto-legge ed il disegno di legge prevedono due condizioni:
innanzitutto, che la cancellazione avvenga salvo prova
contraria rispetto alle circostanze
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che ho ora ricordato e che, comunque, il cittadino che si
presenti all'ufficio elettorale per acquisire il certificato,
venga automaticamente reinserito nelle liste elettorali.
La vicenda della cancellazione, dunque, è avvenuta nei
seguenti termini, di cui dobbiamo essere consapevoli. I
cittadini all'estero hanno ex lege il dovere di
comunicare i trasferimenti delle residenze all'estero,
altrimenti risultano irreperibili. Inoltre, un cittadino che
sia stato raggiunto dalla cartolina e decida di non fare
nulla, rientra nel cosiddetto quorum perché, comunque,
la cartolina è giunta a destinazione ed è stata trattenuta.
Infine, qualora un cittadino che non sia stato raggiunto dalla
cartolina, ma sia esistente ed interessato alla vicenda
elettorale, ancorché voglia astenersi dal voto, si presenti
all'ufficio elettorale (cioè al consolato) e ritiri il proprio
certificato elettorale senza fare altro, è riammesso tra gli
elettori e concorre al quorum. Questi non sono colpi
d'ascia, ma atti ben meditati per evitare che delle liste
elettorali facciano parte cittadini che non sono più tali; al
contrario, per i cittadini che sono tali, tutti gli strumenti
erano e sono disponibili per evitare una cancellazione
indebita.
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