| LUCIO TESTA. La ringrazio, signor Presidente del
Consiglio, per la risposta molto esauriente, però in
quest'ultima fase della legislatura - lei mi consentirà -
vorremmo che fossero privilegiati alcuni temi particolari, cui
anche lei ha accennato, e soprattutto la famiglia, con la
riduzione delle aliquote IRPEF anche per i redditi medi; con
agevolazioni fiscali per la maternità attraverso la
deducibilità delle spese relative alle nascite; con la
deducibilità delle spese per l'assistenza degli anziani; con
l'aumento degli assegni familiari, che vanno estesi anche alle
famiglie con due entrate. La prima casa, signor Presidente:
vorremmo fosse esente da IRPEF e dall'imposta di successione
(sappiamo che si sta lavorando in questo senso, ma noi lo
vogliamo ribadire). Allo stesso modo, vorremmo che non vi
fossero tasse per chi eredita l'impresa familiare.
La previdenza integrativa - anche questo è un impegno
preso da tempo - deve essere incentivata attraverso la
trasformazione, per libera scelta dei titolari delle
liquidazioni, in fondi pensione o assicurazioni
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sulla vita tassate a non più del 6 per cento, come avviene
nel resto d'Europa.
Vorremmo che la piccola e media impresa potesse usufruire,
su larga scala, di Internet e della nuova economia.
Per queste finalità vorremmo che almeno una parte dei
proventi della gara per la nuova telefonia a larga banda fosse
destinata, oltre che al risanamento del debito pubblico, anche
allo sviluppo. Le risorse - circa 25 mila miliardi -
dovrebbero essere destinate, lo ripeto, oltre che al
risanamento del bilancio, alla formazione, all'occupazione e
alle imprese che vogliono crescere e produrre nuova ricchezza,
soprattutto nel Mezzogiorno. Vorremmo altresì porre un freno
all'inflazione, tema sul quale è impegnato il Governo,
attraverso la creazione di una vera e propria concorrenza nei
servizi pubblici, anche locali. Ciò porterà alla riduzione
delle bollette del telefono e dell'acqua e delle tariffe in
genere.
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