| GIULIANO AMATO, Presidente del Consiglio dei
ministri. Rispondo volentieri all'onorevole Covre perché,
in realtà, i dati a cui si è riferito il ministro del tesoro
risultano da tempo pubblicati in rete, a cura del Ministero
del tesoro. Già da diverse settimane cliccando "tesoro.it" e
andando sulla voce "fabbisogno"... E' inutile che quel collega
faccia segno, perché di questo si tratta. Come dicevo,
cliccando "tesoro.it" - visto che viviamo nella e-vita - e
andando sulla voce "fabbisogno" delle regioni e degli enti
locali, è indicato, regione per regione e comune per comune,
l'andamento della spesa "tirata" in Tesoreria, cioè della
spesa di cassa, del primo trimestre 2000 confrontato con il
primo trimestre del 1999. Ne emerge (i dati analitici ci sono,
come dicevo, regione per regione e comune per comune) che, per
quanto riguarda l'insieme delle regioni, la maggiore spesa nel
primo trimestre 2000 rispetto al primo trimestre 1999 è di
circa 6 mila miliardi (è di circa 22 mila miliardi nel 1999 e
di circa 28 mila miliardi nel 2000).
Questo è un fatto che è accaduto. Legittimamente il
ministro del tesoro, vedendo questo andamento della spesa,
esprime preoccupazione. Naturalmente il Tesoro deve accertare
- ieri ho concordato con i presidenti delle regioni che
l'accertamento avvenga in comune, perché abbiamo un interesse
comune a valutare
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questi dati - quale sia la ragione di questa maggiore spesa,
che poi si può disaggregare (è però già tutto pubblicato in
rete, regione per regione e comune per comune) per capire di
che cosa si tratta. In via preliminare e presuntiva le ipotesi
sono tre e potrebbero essere alternative ovvero congiunte tra
di loro.
La prima è che vi sia stato uno spostamento di pagamenti
dal 1999 al 2000 perché - lo ricorderà - il millenium
bug paralizzò le tesorerie negli ultimi due, tre giorni
dell'anno passato e nei primi giorni di quello in corso e
quindi molti preferivano rinviare a dopo. Questo può aver
appesantito il gennaio 2000 rispetto al dicembre 1999.
Può trattarsi poi per le regioni - o per alcune di esse -
di prima utilizzazione delle risorse che lo Stato aveva
conferito in riconoscimento di debiti pregressi della sanità
per pagare quei debiti. In questo caso, si direbbe in gergo,
c'è un maggior fabbisogno ma non un maggiore indebitamento,
perché l'indebitamento c'era già.
Terza fonte possibile è che vi siano delle nuove e
maggiori spese. Si tratta di accertare questo, ma qui davvero
i numeri sono numeri, perché sono del passato e pubblici, e
chiunque li può leggere.
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