| SEGUITO DISCUSSIONE: C332, C354, C369, C1484, C1832, C2378,
C2431, C2625, C2743, C2752, C3666, C3751, C3922, C3945,
C4931, C5541.
...(Esame dell'articolo 30 - A.C. 332)
LAVASS
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| ...SEGUITO DISCUSSIONE: C332, C354, C369, C1484, C1832, C2378,
C2431, C2625, C2743, C2752, C3666, C3751, C3922, C3945,
C4931, C5541.
...(Esame dell'articolo 30 - A.C. 332)
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| ALESSANDRO CE'. Signor Presidente, credo sarebbe
importante che i colleghi presenti in aula capissero cosa
stiamo votando, anche perché in Commissione alcuni deputati
della maggioranza avevano mostrato perplessità sull'articolo
aggiuntivo 30.01 del Governo, che poi è stato subemendato
dalla Commissione.
Perché vi è questa perplessità all'interno della
maggioranza? Perché, di fatto, la legge 27 dicembre 1997, n.
449, e successive modificazioni, aveva previsto che, per
quanto riguarda le assunzioni nei Ministeri, i concorsi
dovessero essere preceduti da una relazione, di carattere
triennale, dei Ministeri stessi nella quale si precisassero le
reali esigenze di organico per fare fronte alle incombenze da
assolvere.
Nell'articolo aggiuntivo 30.01 del Governo, corretto da un
subemendamento della Commissione, si dispone una deroga alla
norma generale. Effettivamente, il nostro è un po' il paese
delle deroghe, perché non si fa in tempo ad approvare una
legge, che, in un certo senso, ordina, pianifica e programma i
compiti della pubblica amministrazione, che in un
provvedimento successivo si stabilisce una deroga.
Addirittura, nelle disposizioni in questione si prevede
l'assunzione presso la Presidenza del Consiglio di cento nuove
unità di personale dotato di preparazione nel comparto degli
affari sociali, mentre sappiamo che presso la stessa
Presidenza del Consiglio esistono già professionalità in grado
di affrontare tali tematiche. Dette professionalità, in base
all'articolo 12, comma 1, lettera c), della legge 15
marzo 1997, n. 59 (cosiddetta legge Bassanini), hanno la
possibilità di optare tra la permanenza presso la Presidenza
del Consiglio ed il trasferimento al nuovo Ministero degli
affari sociali, che verrà istituito tra poco ma che, ormai, si
è già deciso di separare dalla Presidenza del Consiglio.
Tale operazione sembra avere carattere clientelare o, per
lo meno, fa in modo che in capo alla pubblica amministrazione
continuino ad esistere privilegi che si ripercuotono
pesantemente sulle tasche dei cittadini. Per comprenderci
meglio, non si capisce come mai 100 persone che oggi lavorano
presso la Presidenza del Consiglio, che hanno competenze
specifiche ed esperienza nel campo degli affari sociali non
debbano essere trasferite in futuro in un prossimo Ministero
degli affari sociali; al contrario, a tali persone,
addirittura in barba ad ogni criterio di efficienza ed
economicità, viene riconosciuto il diritto di optare, proprio
sulla base della citata norma della legge n. 59 del 1997, e di
rimanere presso la Presidenza del Consiglio, all'interno della
quale non si capisce bene quale ruolo svolgeranno.
Considerato, infatti, che tutte le funzioni verranno
trasferite al Ministero degli affari sociali, probabilmente
tali persone, all'interno della Presidenza del Consiglio, non
faranno altro che cercare di impiegare il loro tempo senza
obiettivi specifici da perseguire.
Credo che anche la maggioranza, di fronte a tale - fra
virgolette - nefandezza dal punto di vista dell'impiego delle
risorse a disposizione, dovrebbe riflettere ed approfittare
del mio intervento per aprire una minima discussione su questo
tema. In caso contrario, si parla di prima, di seconda e di
terza Repubblica, ma saremmo veramente nella preistoria
rispetto ad uno Stato che funzioni in maniera
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efficiente, dove ognuno si assuma le proprie responsabilità
(Applausi dei deputati del gruppo della Lega nord
Padania).
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