| UMBERTO VERONESI, Ministro della sanità. Signor
Presidente, onorevole interpellante, mi permetto di leggere
queste due pagine perché voglio stare strettamente nei tempi,
quindi me le sono scritte.
Inizio dicendo che la riforma psichiatrica, attuata con la
legge 13 marzo 1978, n. 180, che tutti conoscono, ed
ulteriormente definita con la legge di riforma sanitaria del
dicembre 1978, n. 833, ha sancito sul piano giuridico i
cambiamenti intervenuti nell'approccio della malattia mentale,
a seguito delle acquisizioni scientifiche sia nel campo della
comprensione psicodinamica sia nel campo della psicobiologia,
con la messa a punto anche di psicofarmaci ad azione sempre
più mirata.
In realtà, gli anni successivi alla riforma sono stati
caratterizzati da una carente azione di indirizzo,
specialmente nel settore dell'organizzazione dei servizi,
carenza in parte dovuta alle più generali difficoltà connesse
all'attuazione del servizio sanitario nazionale.
Il primo intervento fattivo dello Stato si è avuto nel
1994, con l'emanazione del progetto "obiettivo tutela della
salute mentale" (1994-1996). Detto progetto era finalizzato al
definitivo superamento dell'ospedale psichiatrico mediante
l'attuazione di programmi mirati ad una nuova
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sistemazione dei degenti, nonché ad una riorganizzazione
sistematica dei servizi deputati all'assistenza psichiatrica.
In particolare, veniva istituito il dipartimento di salute
mentale (DSM) quale organo di coordinamento per garantire
l'unitarietà e l'integrazione dei servizi psichiatrici di uno
stesso territorio.
Persistendo incertezze e lentezze da parte di molte
regioni, il Parlamento, attraverso ripetuti interventi e con
le ultime leggi finanziarie, introducendo sanzioni in assenza
di interventi operativi per la chiusura degli ospedali
psichiatrici e l'attivazione dei dipartimenti di salute
mentale, ha innescato un certo dinamismo nell'azione
programmatica delle regioni, puntando all'archiviazione
definitiva del vecchio sistema "ospedalocentrico" e alla
contestuale messa a punto della rete di servizi
territoriali.
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