| PIETRO ARMANI. Presidente, il problema è molto semplice:
il prezzo dei carburanti cresce per due componenti, quella
relativa alla svalutazione dell'euro e quella relativa alla
crescita del prezzo del greggio a livello internazionale.
Il Governo ha ormai da tempo, rinnovandolo mese dopo mese,
dato uno sconto fiscale di 50 lire sull'imposta di
fabbricazione, ma tale sconto è in pratica già stato assorbito
dalla crescita dei prezzi nelle ultime settimane.
Ciò che è scandaloso è che il Governo fa la cresta
sull'operazione di crescita del prezzo della benzina perché
come ella sa, signor ministro, lo Stato preleva, in termini
fiscali, il 70 per cento sul prezzo finale dei carburanti di
cui una componente importante è rappresentata dall'IVA. Poiché
gli incassi dell'IVA crescono quanto più cresce il prezzo a
livello internazionale, scaricandosi sul prezzo alla pompa,
questo fatto non può che determinare, per così dire, una
cresta inaccettabile. Noi proponiamo, quindi, che lo sconto
fiscale sui carburanti sia di 150 lire.
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