| OTTAVIANO DEL TURCO, Ministro delle finanze. La
questione che lei pone, onorevole Armani, insieme agli altri
onorevoli interroganti Selva, Armaroli e Contento è tra quelle
cui il Governo dedica la più attenta considerazione.
Gli effetti dei rincari dei prezzi petroliferi sul costo
della vita destano preoccupazioni di carattere economico e di
natura sociale: ne è testimonianza, per la parte che riguarda
le competenze del mio Ministero, la lunga serie di interventi
di natura fiscale che sono stati già adottati da questo e dal
precedente Governo fin dall'autunno dello scorso anno.
Ho firmato tre giorni fa la proroga dell'intervento per
tutto il mese di giugno. Ricordo a tale proposito che l'Italia
è, assieme al Portogallo, l'unico paese d'Europa che ha
adottato questo provvedimento. E' intenzione del Governo
prendere in attenta considerazione la prosecuzione degli
interventi e la loro intensificazione, se le condizioni lo
richiederanno. Vi è, però, da notare che i prezzi petroliferi
negli ultimi mesi e nelle ultime settimane hanno dimostrato
un'ampia variabilità. Gli annunci di ieri sul prossimo vertice
dei paesi Opec, nonché le tendenze recentissime del cambio tra
euro e dollaro aprono una concreta possibilità e un'inversione
di tendenza in questo campo.
Il Governo intende, quindi, verificare le tendenze in atto
prima di prendere nuove decisioni e non condivide, al momento,
la proposta di aumentare lo sgravio a livello suggerito dagli
interroganti che, tra l'altro, sarebbe incompatibile con le
risorse finanziarie ora disponibili.
Il Governo seguirà, comunque, con attenzione la
conclusione dell'indagine avviata dall'autorità
antitrust sulla formazione dei prezzi nel settore
petrolifero. Voglio ripetere questo concetto, onorevole
Armani: noi seguiremo con grande attenzione il lavoro che sta
facendo l' antitrust attorno al modo con cui si formano i
prezzi nel campo petrolifero e, qualora risultassero
comportamenti lesivi delle regole della concorrenza, il
Governo non potrà non trarne conseguenze e valutare la
possibilità di assumere gli opportuni provvedimenti. La libera
formazione dei prezzi non può e non deve significare libertà
di allargare con comportamenti collusivi profitti di pochi a
danno della collettività nazionale.
Il Ministero dell'industria d'intesa con il Ministero
delle finanze ha trasmesso al Tesoro i dati sull'andamento
recente dei prezzi industriali dei paesi europei. Sono dati
molto interessanti: per evitare il suo richiamo, Presidente,
li ho portati e li lascio a disposizione degli onorevoli
interroganti se vogliono verificarli. In particolare, risulta
che nel periodo gennaio-maggio 2000 in Germania, nazione che
Pag. 51
rappresenta il 27 per cento del mercato europeo, si è avuto
un aumento di sole 10 lire al litro della benzina senza piombo
a fronte delle 99 lire della Spagna, delle 83 della Francia e
delle 101 lire del nostro paese. Per il gasolio auto, nello
stesso periodo, il divario tra il prezzo italiano e quello
della media dei paesi dell'Unione europea è passato da 40,24 a
60,85.
Per questa ragione, convocheremo al più presto nella
prossima settimana una riunione del CIPE per l'analisi di
questi dati e per trarne le necessarie conclusioni. Quanto al
riferimento che lei ha fatto alla cresta, onorevole Armani,
devo solo dire che sono a sua disposizione sua e di tutto il
Parlamento...
| |