| PIETRO ARMANI. E' una vera e propria cresta, anzi, direi
una cresta scandalosa perché mano mano che cresce il prezzo a
livello internazionale per variabili esterne, il Governo ci
guadagna in termini di incassi di IVA: restituisce solo 50
lire tenendosene in tasca 50 poiché, come lei ha detto poco
fa, la crescita è stata di 100 lire, tanto è vero che la
crescita del gettito dell'IVA è notevole anche per questa
ragione.
Mi ritengo, dunque, assolutamente insoddisfatto della sua
risposta. Il discorso che lei mi sta facendo lo ha fatto il
suo predecessore: ero presente qui in aula quando si parlava,
a fine 1999, della prima ipotesi di 30 lire di sconto
fiscale.
Oggi siamo ancora su quella linea. Voi cercate di
percorrere la strada traversa, pensando di intervenire nel
settore distributivo. Per carità, può darsi benissimo che in
quest'ultimo e nel meccanismo delle compagnie petrolifere vi
siano delle distorsioni, ma dal punto di vista fiscale resta
il fatto che il 70 per cento del prezzo finale è dovuto ad
imposta. Quando si facevano le manovre finanziarie, si usava
aumentare il prezzo delle sigarette e della benzina; ora non è
più possibile e quindi siete costretti ad intervenire in
questo modo che, come ho detto, è scandaloso, perché sulla
stessa base imponibile gravano due imposte, una alla
raffinazione ed un'altra al consumo finale, e quest'ultima
cresce in termini di gettito quanto più cresce il prezzo
internazionale (Applausi dei deputati dei gruppi di
Alleanza nazionale e della Lega nord Padania).
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