| FEDERICO ORLANDO. Signor ministro, le sono molto grato di
quanto ci ha detto sul piano giuridico e politico ed anch'io
voglio sperare che le iniziative di Formigoni e di Biasotti
siano delle trovate politiche da avanspettacolo nell'Italia
dei troppi talk show secolari e giubilari (Commenti
dei deputati del gruppo della Lega nord Padania). Mi
permetterà però di ricordare al Governo che il signor
Formigoni ha detto (tra virgolette) "che l'unità nazionale è
sì un valore, ma la Costituzione non è una bibbia". Insomma,
le si può fare qualche "sbrego"! Sicché lo stesso onorevole
Berlusconi ha dovuto richiamare alla prudenza, se non ad una
improbabile serietà, i suoi governatori, forse ancora storditi
dalla sbornia presidenzialista.
Occorre allora che il Governo richiami sempre e
costantemente il carattere vincolante della Costituzione, che
è la bibbia dello Stato laico, e faccia sapere subito al paese
in che modo intenda richiamare quei vincoli, al di là degli
inviti a presenziare a manifestazioni unitarie come la festa
della Repubblica a Roma.
La figlia del grande europeista Spinelli - anche a lei
caro, signor ministro - ci ha
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ricordato che i poteri regionali, intesi come sostituti
rivali di istituzioni nazionali e sovranazionali, sono
ingredienti di una ideologia in conflitto con il pensiero
politico universalista che ha prodotto l'Unione europea. A mia
volta, desidero ricordare che si tratta dello stesso pensiero
universalista liberale che ha fondato nell'ottocento lo Stato
unitario italiano, contro cui feroce fu la predicazione
clerico radicale dei vari don Albertario e di altri fanatici
"preformigoniani" del localismo. Localismo a cui da tempo i
cattolici democratici hanno sostituito il solidarismo nello
Stato unitario servendo così le autonomie delle comunità e la
pace religiosa, contro le quali gli atteggiamenti formigoniani
potrebbero rivolgersi come un boomerang (Applausi dei
deputati dei gruppi dei Democratici l'Ulivo, dei Democratici
di sinistra-l'Ulivo e Comunista).
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