| MICHELE ABBATE. Presidente, signor ministro, la ringrazio
moltissimo e prendo atto delle sue rassicurazioni, le quali,
tuttavia non rimuovono le mie incertezze; mi consenta una
riserva, al di là del garbo innegabile che le contraddistingue
e dei propositi ad esse sottesi.
Signor ministro, da anni, da decenni stiamo tentando di
portare questo gravissimo problema all'attenzione degli uffici
dell'ANAS e della regione. La strada Appia è diventata un
sentiero di morte, schiacciata com'è da una urbanizzazione
selvaggia. Evito di riferire dati statistici che ne consacrano
un triste primato, però, signor ministro, credo che la sua
sensibilità politica e sociale debba aiutarci a risolvere un
problema così grave. Il Presidente della Repubblica Ciampi nel
libro delle cento idee, presentato a Catania, indicò questa
opera come una delle più importanti per lo sviluppo del sud.
In una delibera del CIPE, addirittura, si diceva che non
percorrere questa strada sarebbe stato un atto di grave
sciatteria nei confronti di questa società. Sono fermamente
convinto e rassicurato del suo impegno e la ringrazio anche a
nome delle popolazioni che, da tempo, attendono la soluzione
del problema.
| |