| SALVATORE CHERCHI. Signor Presidente, la settimana scorsa
l'Istituto nazionale di statistica ha presentato il suo
rapporto annuale, nel quale ha fotografato la situazione
dell'Italia. Particolare attenzione è stata dedicata al tema
dell'occupazione, di cui discuteremo brevemente oggi con il
ministro Salvi.
Contrariamente a certi assunti, l'ISTAT fotografa una
situazione nella quale l'occupazione cresce. In particolare,
negli ultimi quattro anni l'occupazione è cresciuta di circa
700 mila unità. E' un'occupazione prevalentemente concentrata
nel centro-nord e meno nel sud, alla quale partecipano in
misura crescente le donne. Il dato "sorprendente" (lo dico tra
virgolette) è che l'occupazione è cresciuta nel 1998-1999
nonostante l'economia abbia conosciuto un tasso di sviluppo
piuttosto ridotto. Questa maggiore occupazione è conseguente
alla diffusione dei cosiddetti contratti atipici, a
dimostrazione ancora una volta che forme di flessibilità che
producono effetti significativi sono state introdotte nel
nostro paese, dando luogo ad un aumento dell'occupazione anche
in presenza di modesti tassi di sviluppo dell'economia.
Rimane in ombra il Mezzogiorno dove l'occupazione, pur
crescendo, non ha trovato sin qui risposte adeguate alle
dimensioni del problema. Domando quali siano gli obiettivi che
il Governo, il quale si appresta a varare il documento di
programmazione economico-finanziaria e a discutere in ambito
europeo le misure per l'occupazione, pone a base della sua
azione di politica economica.
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