Banche dati professionali (ex 3270)
Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


117931
STA0730-0361
Somm. e Sten. d'Aula n. 730 del 31 maggio 2000 (STA13-730)
(suddiviso in 568 Unità Documento)
Unità Documento n.361 (che inizia a pag.58 dello stampato)
(il TITOLO si trova nell'Unità Documento n.295)
SVOLGIMENTO: 3 - 05714; 3 - 05719; 3 - 05712; 3 - 05715; 3 - 05718; 3 - 05713; 3 - 05720; 3 - 05716; 3 - 05717. ...(Iniziative del Governo per favorire la crescita dell'occupazione)
...SVOLGIMENTO: 3 - 05714; 3 - 05719; 3 - 05712; 3 - 05715; 3 - 05718; 3 - 05713; 3 - 05720; 3 - 05716; 3 - 05717. ...(Iniziative del Governo per favorire la crescita dell'occupazione)
CESARE SALVI, Ministro del lavoro e della previdenza sociale. ZZGOV GOVERNO
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE LORENZO ACQUARONE
ZZSTA ZZRES ZZSTA310500 ZZSTA000531 ZZSTA000500 ZZSTA000000 ZZSTA730 ZZ13
    CESARE SALVI,  Ministro del lavoro e della previdenza
  sociale.  I dati sulla crescita dell'occupazione richiamati
  dall'onorevole Cherchi sono stati oggi confermati dal
  governatore generale della Banca d'Italia nella sua relazione:
  negli ultimi quattro anni l'occupazione è cresciuta di circa
  700 mila unità.  Il dato più rilevante è rappresentato da una
  crescita accentuata dell'occupazione nell'ultima fase,
  nonostante i dati di crescita economica degli ultimi anni
  siano stati, per le note ragioni, piuttosto deboli.
  Nell'ultimo anno l'aumento dell'occupazione è dell'1,1 per
  cento, come riferito nella relazione odierna della Banca
  d'Italia.
     Per questi motivi gli obiettivi di crescita
  dell'occupazione che saranno definiti nel DPEF saranno rivisti
  al rialzo rispetto a quelli stabiliti nello scorso anno.  Nel
  DPEF dello scorso anno si prevede un aumento dell'occupazione,
  in termini di unità di lavoro standard, dello 0,8 per cento
  nel 2000 (e, come dicevo, siamo già
 
                              Pag. 59
 
  oltre questo dato), dell'1 per cento nel 2001 ed un tasso
  medio annuo pari allo 0,9 per cento nel periodo 2002-2003.
     Cito un recentissimo dato dell'OCSE, osservatorio non solo
  imparziale ma di solito tutt'altro che tenero nei confronti
  dell'Italia, che indica percentuali di crescita del PIL del
  2,9 per cento quest'anno e del 3,1 per cento nel 2001 che ci
  portano alla media europea del livello di crescita, che a sua
  volta è significativa e notevole.  Vi sono tutti gli elementi
  per una revisione al rialzo delle previsioni di crescita
  occupazionale, la cui quantificazione è in corso.  Naturalmente
  occorre agganciarsi alla ripresa e stimolarla.  Essenziale è,
  sotto questo profilo, il rilancio della domanda per consumi,
  l'unico dato su cui non vi è un'inversione di tendenza in
  Italia.
     La riduzione della pressione fiscale, a partire dai
  redditi più basti dei lavoratori e delle pensioni minime, non
  è solo una misura di giustizia sociale ma anche un intervento
  che aiuta la ripresa economica, l'economia, le imprese e la
  creazione di occupazione.
     Piena occupazione ma anche buona occupazione sono gli
  obiettivi che si è data l'Europa nel recente vertice di
  Lisbona.  Questo vuol dire, per quanto riguarda il mercato del
  lavoro, che il Governo continuerà a seguire una linea sulla
  flessibilità che rimuove lacci e lacciuoli ma non accetta la
  prospettiva di una deregolazione.
     E' sempre più evidente, al contrario, l'esigenza di
  contrastare la precarietà, l'incertezza, oltre i fenomeni di
  vero e proprio lavoro illegale, irregolare o diffuso.  Lisbona
  ha dato obiettivi di un tasso di crescita per l'Unione europea
  del 3 per cento annuo (obiettivo che l'Italia e l'Europa
  stanno raggiungendo) ma anche obiettivi in termini di tasso di
  occupazione maschile e femminile.
     La combinazione delle previsioni di crescita e degli
  obiettivi di occupazione emersi a Lisbona spingono
  evidentemente ad accentuare l'azione in questo campo e con
  particolare riferimento al problema dei livelli
  occupazionali.
     L'onorevole Cherchi, appassionato, competente ed attento
  osservatore, nonché propulsore delle politiche per il
  Mezzogiorno, potrà valutare sin dalle prossime settimane le
  iniziative che, in continuità di quanto preannunciato dal
  Governo D'Alema e di intesa con l'Unione europea, assumeremo
  per una politica rivolta particolarmente alla crescita
  dell'occupazione e al contrasto del lavoro nero e sommerso nel
  meridione.
 
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