| ANTONIO GUIDI. Signor Presidente, esprimo la nostra
posizione favorevole su questo emendamento.
Desidero anche chiarire, Presidente, ringraziandola per
avermi dato la parola, che in realtà io avevo chiesto di
intervenire sul complesso degli emendamenti, per aprire i
lavori dicendo che a questa legge abbiamo collaborato con
grande spirito di osservanza di un punto: i diritti del
paziente, la possibilità di riabilitazione e, se possibile, di
prevenzione. Devo dire che sul termine "prevenzione" noi non
siamo stati affatto "prevenuti" per l'appartenenza politica;
c'è stato un grande spirito di collaborazione, pur nella
salvaguardia delle opinioni diverse. Un punto ha unificato il
Comitato dei diciotto, chi li rappresenta ed il Governo: la
valorizzazione del patrimonio termale italiano, che è unico in
Europa e forse al mondo e, nel contempo, la necessità di
evitare gli apprendisti stregoni, cioè chi in qualche modo,
proponendo terapie che in realtà non sono tali, squalifica il
grande valore, che del resto affonda le radici nella nostra
storia, dagli antichi romani al Rinascimento ad oggi, delle
proprietà terapeutiche dei nostri centri termali.
Quindi con molta tranquillità, anche se con molta
severità, abbiamo cercato di valorizzare il settore, cercando
di estromettere chi, pur avendo giustamente voglia di
appartenenza e di valorizzazione della propria professione, è
al di fuori di questo discorso tecnico di valorizzazione delle
valenze terapeutiche, riabilitative e preventive del
termalismo vero.
Quindi, ripeto, al di là di qualche voto non in sincronia,
al di là di qualche dissenso, abbiamo cercato, in un modo che
valorizza la concretezza dell'appartenenza, di realizzare una
legge che tenga conto dei bisogni della persona e della
valorizzazione del territorio, con tutte le sue potenzialità,
anche turistiche, ma soprattutto della valorizzazione della
parte terapeutica vera contro le speculazioni di chi vende il
nulla: il nulla in qualche caso è un optional che rende
più lieve la vita di tutti, ma noi dobbiamo pensare
soprattutto a chi sta male o potrebbe ammalarsi.
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Da questo punto di vista, ripeto - e concludo -, lo spirito
di collaborazione è stato grandissimo e spero sia di esempio
nell'esame di altre leggi.
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