| GIAMPAOLO LANDI di CHIAVENNA. Signor Presidente, la
riformulazione dell'articolo 5, come definita in sede di
Commissioni, trova obiettivamente consenzienti
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i deputati del gruppo di Alleanza nazionale, perché riteniamo
che la riformulazione rispecchi lo spirito dell'articolo 22
della legge n. 59 del 1997. Come ha fatto il collega di Forza
Italia, credo sia opportuno sottolineare, però, che riteniamo
che il rilancio del sistema termale, per quanto delegato alle
regioni, come previsto dal citato articolo 22, non possa
passare se non attraverso una politica di concertazione con
tutti gli enti; è questa la ragione del nostro voto favorevole
sul subemendamento Guidi 0.5.2.1.
Noi riteniamo che per rilanciare il settore termale, per
quanto venga delegato a livello regionale, non si possa
prescindere da un forte coinvolgimento delle altre
amministrazioni; mi riferisco alle province e, soprattutto, ai
comuni, laddove questi ultimi abbiano una capacità
contrattuale molto forte essendovi un insediamento termale.
E' altrettanto importante coinvolgere il settore privato,
capitali freschi, capitali privati, nazionali e
internazionali; infatti, siccome il rilancio del settore
termale passa anche attraverso il rilancio del turismo,
termale e non, riteniamo che l'apporto di forze, di energie
fresche, rappresentate dal capitale privato, sia assolutamente
indispensabile. Auspichiamo, quindi, che, al di là della
lettura o comunque dell'interpretazione letterale
dell'indicato articolo 22, vi sia seriamente un
coinvolgimento, nella costituzione di società a capitale
misto, degli enti locali (province, comuni e regioni), con una
partecipazione strategica anche dei privati, del capitale
fresco, senza il quale difficilmente potremmo rilanciare il
settore termale.
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