| BURANI PROCACCINI. - Al Ministro della sanità. - Per
sapere - premesso che:
quotidianamente giungono in Parlamento pressanti
richieste per la revisione della legge 180 da parte di
svariate associazioni psichiatriche;
dal 1978 ad oggi - dopo cioé la ormai tristemente famosa
legge 180 - non c'è giorno in cui le cronache dei quotidiani
non riportano fatti di sangue in cui un genitore, un figlio o
un uomo della strada è ferito, se non addirittura ucciso, da
un soggetto psicotico;
l'Associazione cristiana volontari ammalati psichici
della provincia di Milano ha segnalato che una madre, non
riuscendo ad accudire da sola i due figli psicotici, ha
tentato di ucciderli;
l'8 maggio 2000 sul quotidiano Il Messaggero di
Roma la presidente dell'Arap, Maria Luisa Zardini,
(associazione che si batte per la riforma dell'assistenza
psichiatrica) testimonia: "Ci accusano di volere la riapertura
dei manicomi. Non è così. Vogliamo che i malati vengano
curati... è un loro diritto. Malati e famiglie sono allo
sbando. Gli schizofrenici finiscono in ospedale, dopo sei
giorni li buttano fuori. Sono soltanto intontiti dai farmaci.
Dopo? Il nulla assoluto. Di casi difficili ce ne sono migliaia
in Italia. Al nostro telefono arrivano storie strazianti, di
famiglie allo stremo, che non ce la fanno più...: a Fidene,
borgata nord-est di Roma, due fratelli Paolo e Vittorio hanno
anche attacchi di panico. Non escono di casa. Paolo si copre
la testa con un cuscino. Vivono nell'angoscia e
nell'abbandono. I genitori sono vecchi e malati. Un
disastro...";
sono giacenti in Parlamento proposte di legge presentate
sull'argomento che i proponenti tentano inutilmente di far
inserire all'ordine del giorno -:
quali provvedimenti urgenti il Ministro interrogato
intenda promuovere per arginare questo gravissimo problema che
investe una moltitudine di disperati: gli ammalati e i loro
familiari.
(3-05714)
(30 maggio 2000)
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