| delle Ambasciate italiane durante i giorni festivi
Il calendario e l'orario di lavoro delle rappresentanze
diplomatiche e consolari italiane rispondono a criteri di
rigore e di funzionalità.
Già da molti anni vigono disposizioni generali per tutte
le rappresentanze diplomatiche e gli Uffici Consolari
all'estero in materia di calendario annuale delle festività
civili e religiose, al fine di regolamentare i servizi al
pubblico in maniera uniforme, pur tenendo conto delle realtà
locali, incluse le situazioni riscontrabili nei paesi di
religione islamica.
Le disposizioni stabiliscono, come principio di carattere
generale, che gli uffici all'estero debbono comunicare in
anticipo al Ministero il calendario annuale che si intende
rispettare nella sede, contenente le 10 festività civili e
religiose annuali consentite, in linea con quanto previsto per
il territorio nazionale. Tale calendario, inoltre, deve essere
fissato con carattere permanente, avendo riguardo agli usi
locali, alla esigenza di assicurare la massima funzionalità
del servizio, nonché alle particolari sensibilità politiche e
religiose esistenti nel paese di accreditamento. Si mira a
contemperare le festività italiane più significative con
quelle in vigore in loco e a garantire che talune delle
ricorrenze
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civili e religiose tra quelle riconosciute in Italia, tra cui
il lunedì di Pasqua, il 25 aprile, ed il 1^ maggio, siano
comunque incluse nel calendario delle festività all'estero.
L'osservanza di queste disposizioni è stata da ultimo
richiamata con comunicazione ministeriale dell'anno scorso.
Ciò premesso, va innanzitutto rilevato come quest'anno le
festività di Pasqua siano occasionalmente cadute in prossimità
del 25 aprile e del 1^ maggio, nonché di due venerdì, giornata
settimanale festiva per il calendario religioso osservato da
gran parte dei Paesi islamici. Anche in tali eccezionali
circostanze, risulta comunque dall'accertamento compiuto dal
Ministero che le Ambasciate e i Consolati hanno garantito il
servizio all'utenza nello scrupoloso rispetto delle
disposizioni. Nella maggior parte dei casi le festività, per
quanto ravvicinate, hanno comportato al massimo tre - quattro
giorni di chiusura consecutiva nel fine settimana di Pasqua.
Si è avuta quindi, per tutte le sedi interessate, l'apertura
del 26 aprile e, salvo pochissime eccezioni, anche del 27
aprile. Infine, le Ambasciate ed i Consolati che hanno
osservato il venerdì di riposo secondo quanto prescrive il
calendario islamico osservato nel Paese di accreditamento,
hanno aperto al pubblico la domenica 30 aprile, nonostante il
giorno dopo fosse il 1^ maggio, circostanza che avrebbe
agevolmente permesso di usufruire ininterrottamente di più
giorni di festività.
Anche nel periodo indicato, tutti gli uffici all'estero
hanno comunque assicurato regolarmente, come di consueto, la
reperibilità dei funzionari e la necessaria turnazione di
personale per sopperire alle esigenze di servizio
improrogabili. In diversi casi, lo stesso Capo missione è
stato in ufficio, oppure, ove si presentavano emergenze, si è
continuato a prestare servizio nei giorni festivi anche 24 ore
su 24 come in Kuwait, in relazione al caso della bambina
rifugiata in Ambasciata. In altri casi è stata offerta
assistenza a visite dall'Italia (Cairo, Tel Aviv) svoltesi nei
giorni festivi o, ancora, i nostri uffici hanno presenziato ad
importanti eventi in loco e ad incontri con le autorità
locali (Tripoli, Amman, Mascate). Sono stati inoltre svolti
interventi di assistenza consolare.
Si rappresenta infine che, dai dati acquisiti, risulta che
le festività osservate dai nostri uffici all'estero siano
state minori di quelle praticate dalle rappresentanze di
alcuni partners europei, che hanno osservato anche 7
giorni consecutivi di festività.
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