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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


118261
SMC0656-0066
Bollettino Giunte e Commissioni n. 656 del 1 giugno 2000 - edizione definitiva - (SMC13-656)
(suddiviso in 88 Unità Documento)
Unità Documento n.66 (che inizia a pag.74 dello stampato)
              ...XI COMMISSIONE PERMANENTE
                 (Lavoro pubblico e privato)
 
 
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI L'Ufficio di Presidenza si è riunito dalle 10 alle 10.15. SEDE REFERENTE
C6998. LAVCOMM
C6998.
Lavoratori socialmente utili del Ministero della giustizia. C. 6998 Governo.
(Esame e rinvio).
Michele RICCI. Il ministro Piero FASSINO. Fedele PAMPO. Alfredo STRAMBI. Mauro MICHIELON. Luca CANGEMI. Pietro GASPERONI. Antonino LO PRESTI.
Giovedì 1^ giugno 2000. Giovedì 1^ giugno 2000. - Presidenza del Presidente Renzo INNOCENTI. - Interviene il ministro della giustizia Piero Fassino.
ZZSMC ZZRES ZZSMC010600 ZZSMC000601 ZZSMC000600 ZZSMC000000 ZZSMC656 ZZ13 ZZD ZZC11 ZZNO ZZXX ZZHH ZZII
     La Commissione inizia l'esame del provvedimento.
 
     Michele RICCI (UDEUR),  relatore,  premette che il
  provvedimento riproduce sostanzialmente il testo del
  decreto-legge n. 54 del 2000, decaduto per mancata conversione
  nei termini costituzionali.
     Il disegno di legge autorizza il Ministero della giustizia
  ad assumere con contratti a tempo determinato della durata
  massima di 18 mesi lavoratori impegnati in progetti di lavori
  socialmente utili in base alla convenzione stipulata il 7
  gennaio 1999 tra i Ministeri del lavoro e della giustizia, ai
  sensi dell'articolo 5, comma 4, del decreto legislativo n. 468
  del 1997 e lavoratori impegnati in LSU nelle sedi periferiche
  della giustizia minorile.
     Sottolinea che tali lavoratori hanno acquisito una
  professionalità quasi triennale, per cui sarebbe
  irragionevole, per sopperire alle necessità degli uffici
  giudiziari, ricorrere a contratti a termine con personale
  "esterno".
     L'unica via ragionevolmente percorribile per
  l'utilizzazione del personale interessato, si è mostrata la
  stipulazione di
 
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  contratti a termine, dal momento che il rinnovo dei progetti
  di lavori socialmente utili ai sensi del decreto legislativo
  n. 81 del 2000 non poteva soddisfare appieno le esigenze
  organizzative degli uffici giudiziari.
     Un provvedimento di rango legislativo è necessario poiché
  si tratta di derogare alla disciplina generale sulle
  assunzioni a tempo determinato, dal momento che non è ancora
  intervenuta la contrattazione collettiva a cui rimanda il
  decreto legislativo n. 80 del 1998.
     Del resto si è in presenza anche di una deroga alla
  normativa sulla programmazione delle assunzioni nelle
  pubbliche amministrazioni, che si applica anche alle tipologie
  contrattuali flessibili.
     Evidenzia la straordinarietà del provvedimento, reso
  necessario, tra l'altro, dalle esigenze sorte dalla
  riorganizzazione degli uffici giudiziari derivante dalla
  riforma del giudice unico.
     Inoltre il provvedimento va nella auspicata direzione
  dell'esaurimento dell'esperienza dei lavori socialmente utili,
  poiché coloro che stipulano il contratto a termine perdono la
  possibilità di beneficiare degli incentivi che la vigente
  normativa prevede per i lavoratori socialmente utili in ordine
  alla ricollocazione lavorativa ed al conseguimento della
  pensione.
     L'unica modifica di rilievo rispetto al decreto-legge
  consiste nella precisazione che i lavoratori interessati
  devono essere impegnati in progetti di lavori socialmente
  utili aventi scadenza successiva al 1^ aprile 2000, in modo da
  escludere chi avesse partecipato esclusivamente a progetti
  precedenti.
     Ritiene che è molto probabile che non si giunga
  all'effettiva stipulazione del limite massimo di 1.850
  contratti.  Difatti alcuni lavoratori socialmente utili
  impegnati presso il Ministero della giustizia probabilmente si
  avvarranno delle disposizioni dell'articolo 12 del decreto
  legislativo n. 468 del 1997.
     Pertanto propone una modifica del testo del disegno di
  legge, in modo da consentire la stipula dei contratti anche
  con altre categorie di lavoratori precari dell'amministrazione
  della giustizia.
     Infine afferma che la decadenza del decreto-legge n. 54 ha
  creato notevoli difficoltà di funzionamento degli uffici
  giudiziari.  Pertanto auspica la più celere approvazione del
  provvedimento, sia per soddisfare le esigenze occupazionali
  dei lavoratori interessati sia per favorire il buon andamento
  e l'efficienza degli uffici giudiziari.  Sarebbe del resto
  antieconomico non utilizzare professionalità già
  consolidate.
 
     Il ministro Piero FASSINO richiama innanzitutto le
  motivazioni che hanno indotto il Ministero della giustizia a
  ricorrere alla soluzione normativa dei contratti di lavoro a
  termine.  Si tratta principalmente delle esigenze sorte a
  seguito della entrata in vigore della riforma del giudice
  unico, che ha richiesto una riorganizzazione degli uffici
  giudiziari e delle circoscrizioni territoriali.  Inoltre, nuove
  unità di personale sono richieste dall'allargamento della
  competenza della magistratura onoraria, in procinto di
  estensione anche al settore penale.
     Per venire incontro a tali esigenze di personale ci
  sarebbe bisogno di non meno di 5.000 nuove unità, ma i vincoli
  di bilancio non permettono assunzioni di tali entità.  Il
  provvedimento, pertanto, cerca di soddisfare almeno
  parzialmente, tenendo conto dei vincoli finanziari esistenti,
  le necessità degli uffici giudiziari.
     Ritiene che, durante il dibattito sul decreto-legge n. 54,
  sia emersa una deprecabile banalizzazione del ruolo svolto dai
  lavoratori socialmente utili presso gli uffici giudiziari.  E'
  diffuso il luogo comune secondo cui tali lavoratori godrebbero
  di una mera assistenza da parte dello Stato e che quindi gli
  uffici potrebbero farne tranquillamente a meno.
     Al contrario, da colloqui avuti con i dirigenti degli
  uffici giudiziari (che, non bisogna dimenticare, provengono da
  tutte le svariate correnti dell'associazionismo dei
  magistrati) ha avuto la conferma del fatto che i lavoratori
  socialmente utili
 
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  svolgono un ruolo di notevole rilievo in settori basilari,
  quali l'informatizzazione e la gestione degli archivi e dei
  registri.
     Relativamente alla proposta del relatore di modifica del
  testo, concorda sul fatto che sia probabile la non totale
  copertura dei 1.850 posti programmati.  Poiché l'assunzione dei
  lavoratori socialmente utili è determinata da reali esigenze
  organizzative e non da mero assistenzialismo, si potrebbe
  pensare di attingere alle graduatorie dei lavoratori
  trimestrali che hanno superato un concorso pubblico e hanno
  anche acquisito una certa professionalità.
     Ribadendo l'urgenza dell'approvazione del provvedimento,
  ricorda che anche i rappresentanti dei gruppi di opposizione
  avevano preannunciato un atteggiamento costruttivo nel caso in
  cui il Governo avesse seguito la via del disegno di legge.
 
     Fedele PAMPO (AN) concorda sull'esigenza di assicurare
  un iter sollecito al disegno di legge, ma evidenzia il fatto
  che il testo non elimina le oscurità e le incongruenze
  contenute nel decreto-legge n. 54 del 2000.  Inoltre,
  l'intervento odierno del ministro non ha fatto altro che
  alimentare le perplessità.
     Ritiene che il metodo seguito dal Governo per introdurre
  le riforme nel settore dell'amministrazione della giustizia
  sia stato irragionevole ed incoerente.  Infatti, la
  riorganizzazione degli uffici e la rimodulazione della pianta
  organica andava effettuata prima dell'entrata in vigore della
  riforma del giudice unico e delle nuove competenze della
  magistratura onoraria.
     Inoltre, il provvedimento non risolve i problemi
  occupazionali dei lavoratori socialmente utili, che tra 18
  mesi si troveranno in cerca di una nuova ricollocazione.
     Del resto si crea una disparità di trattamento tra i 1.850
  lavoratori impiegati presso gli uffici giudiziari e gli altri
  125.000 lavoratori già impegnati in progetti di lavori
  socialmente utili presso altre pubbliche amministrazioni.
     Se gli uffici giudiziari hanno una reale necessità di
  potenziare il proprio personale, sarebbe invece opportuna una
  programmazione più a lungo termine e quindi l'assunzione
  definitiva di nuovi lavoratori.
     Infine afferma che l'auspicato svuotamento del bacino dei
  lavoratori socialmente utili non deve avvenire, ancora una
  volta, determinando oneri a carico della collettività.
 
     Alfredo STRAMBI (comunista), invita ad evitare
  banalizzazioni e strumentalizzazioni nell'esame del disegno di
  legge.  Ritiene che si tratti di un provvedimento urgente e
  caratterizzato da straordinarietà, di cui condivide
  sostanzialmente l'impianto normativo e le soluzioni adottate.
  La riforma del giudice unico ha creato necessità reali di
  nuovo personale, per cui non vede per quale motivo non si
  debba seguire una soluzione già adottata per il Ministero dei
  beni culturali in occasione del Giubileo del 2000.
     Pur associandosi alla proposta di modifica del relatore,
  ritiene che essa andrebbe meglio precisata e dettagliata.
     Non condivide affatto la posizione del deputato Pampo,
  ritenendola scarsamente costruttiva.  Infine, ribadisce la
  necessità di procedere con celerità, esperendo tutte le
  soluzioni che il regolamento permette.
 
     Mauro MICHIELON (LNP) premette che rimangono insoluti
  tutti i nodi emersi durante l'esame del decreto-legge n.
  54.
     Giudica pretestuosa l'affermazione secondo cui
  l'assunzione a termine dei lavoratori socialmente utili
  impegnati presso il Ministero della giustizia sarebbe
  determinata dalla riforma del giudice unico.  In realtà tali
  lavoratori sono utilizzati già da tre anni, quindi da ben
  prima che la riforma fosse varata.
     Ritiene immotivata la soglia delle 1.850 unità, dal
  momento che i lavoratori impegnati in progetti in base alla
  convenzione tra i Ministeri del lavoro e della giustizia si
  attestano sulle 1.542 unità.  Pur volendo aggiungere i 118
  lavoratori impegnati nelle sedi periferiche della giustizia
 
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  minorile, si raggiunge una cifra inferiore di circa 200 unità
  rispetto al limite massimo di autorizzazione contenuto nel
  provvedimento.
     Tali ulteriori unità sono rappresentate dai lavoratori
  impegnati in progetti approvati da comuni e province della
  regione siciliana.  Si tratta di un'elusione della disposizione
  contenuta nel decreto legislativo n. 81 del 2000, secondo cui
  gli enti utilizzatori devono sostenere il 50 per cento degli
  oneri finanziari in caso di rinnovo dei progetti, che comunque
  non possono proseguire oltre il 30 aprile 2001.
     Ritiene che sia opportuna una verifica della pianta
  organica del ministero della giustizia da effettuare entro 6
  mesi, in modo da avere un quadro veritiero delle reali
  esigenze di personale per qualifica e per mansione e
  sopperirvi quindi tramite concorsi pubblici, che garantiscono
  trasparenza ed efficienza.
     Si associa alla proposta del relatore di modifica del
  testo, purché i lavoratori utilizzati siano rappresentati
  dagli idonei nel concorso di operatore amministrativo
  recentemente espletato.
     Esprime perplessità sulla veridicità delle affermazioni
  del ministro relativamente alla importanza dei lavoratori
  socialmente utili per il buon funzionamento degli uffici.
     Quanto alla presunta utilità del provvedimento per ridurre
  il bacino dei lavoratori socialmente utili afferma che ciò può
  avere un senso esclusivamente per lavoratori di età avanzata e
  non per lavoratori nei primi anni di attività lavorativa, che
  costituiscono in realtà la grossa parte dei soggetti
  interessati dal provvedimento.  Del resto tali giovani
  lavoratori maturano delle aspettative di assunzione definitiva
  che poi è difficile non soddisfare; conseguentemente si
  determina una disparità di trattamento rispetto a tutti gli
  altri giovani disoccupati che non hanno avuto l'opportunità di
  inserirsi nel canale dei lavori socialmente utili.
     Infine preannuncia in atteggiamento costruttivo, purché il
  Governo e la maggioranza dimostrino ragionevolezza accogliendo
  le richieste da lui avanzate.
 
     Luca CANGEMI (misto-RC-PRO) ritiene che sia opportuno
  effettuare preliminarmente una verifica delle reali intenzioni
  di tutte le forze politiche riguardo all'approvazione del
  provvedimento.  In merito il suo gruppo assumerà un
  atteggiamento di favore verso l'entrata in vigore del testo
  del disegno di legge, così come presentato dal Governo.
     Questo non significa che il suo gruppo non mantenga le
  pesanti critiche sulla politica seguita dal Governo in merito
  alla gestione dei lavoratori socialmente utili e al
  reclutamento del personale presso il Ministero della
  giustizia.
     Teme che una eventuale trattativa da parte della
  maggioranza con la frangia dell'opposizione che ha adottato un
  atteggiamento ostruzionistico durante l'iter del decreto-legge
  n. 54 determini uno svilimento del testo attuale.
 
     Pietro GASPERONI (DS-U) afferma la necessità di
  esaurire al più presto l'esperienza dei lavoratori socialmente
  utili con misure di incentivo adeguate.  Già il decreto
  legislativo n. 81 del 2000 ha predisposto uno strumentario
  normativo di una certa rilevanza ed efficacia.  Il
  provvedimento in esame rafforza tale politica, per cui ne
  auspica la più rapida approvazione.
     Concorda con le affermazione del ministro relativamente
  alle motivazioni che richiedono la stipulazione di contratti a
  termine con soggetti che hanno maturato già una notevole
  esperienza, che sarebbe irragionevole disperdere.
     In merito alle perplessità del deputato Michielon, afferma
  che la necessità di utilizzare i lavoratori socialmente utili
  presso gli uffici giudiziari non è nata con la riforma del
  giudice unico, ma è stata potenziata da quest'ultima.
     Rispondendo alle affermazioni del deputato Pampo, ritiene
  che il suo ragionamento ignori l'attuale situazione del
  mercato del lavoro, che vede proliferare le
 
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  posizioni lavorative precarie e atipiche.  Non è possibile che
  l'opposizione predichi la flessibilità e poi pretenda che tale
  principio non si applichi a determinati settori del mercato
  del lavoro.
     Non ignora che in alcuni settori lavorativi è necessario
  garantire la stabilità del posto di lavoro, tuttavia nel caso
  di specie la soluzione migliore per sopperire alle esigenze
  straordinariamente determinate dalla riforma del giudice unico
  è quella di contratti a termine, in attesa di una revisione
  della pianta organica del Ministero.
     Infine auspica un atteggiamento responsabile da parte di
  tutti i gruppi politici.
 
     Antonino LO PRESTI (AN) ricorda il problema dei
  lavoratori trimestrali , sollevato durante l'esame del
  decreto-legge n. 54.  E' giusto pensare ai problemi
  occupazionali dei lavoratori socialmente utili, ma è
  altrettanto giusto soddisfare le esigenze e le attese dei
  lavoratori trimestrali che hanno per giunta superato un
  pubblico concorso.
     Ricorda che il sottosegretario Li Calzi aveva affermato
  che una soluzione occupazionale per i trimestrali poteva
  essere trovata solo dopo i processi di riqualificazione del
  personale di ruolo e quindi in seguito alla rimodulazione
  della pianta organica.
     In merito chiede delucidazioni al ministro, in particolare
  sui presupposti normativi dei processi di riqualificazione,
  anche alla luce della recente sentenza della Corte
  Costituzionale che ha statuito la illegittimità dei percorsi
  di riqualificazione esperiti presso il Ministero delle
  finanze, in quanto contrari al principio costituzionale del
  reclutamento tramite pubblico concorso.
 
     Il ministro Piero FASSINO si riserva di rispondere
  approfonditamente sulla questione nella prossima seduta.
     Nessun altro chiedendo di intervenire Renzo INNOCENTI,
  presidente,  rinvia il seguito dell'esame ad altra
  seduta.
 
DATA=000601 FASCID=SMC13-656 TIPOSTA=SMC LEGISL=13 NCOMM=11 SEDE=XX NSTA=0656 TOTPAG=0104 TOTDOC=0088 NDOC=0066 TIPDOC=B DOCTIT=0000 COMM=C11D PAGINIZ=0074 RIGINIZ=018 PAGFIN=0078 RIGFIN=037 UPAG=NO PAGEIN=74 PAGEFIN=78 SORTRES=0006013 SORTDDL= FASCIDC=13SMC 00656 SORTNAV=5³006010 00656 b00000 ZZSMC656 NDOC0066 TIPDOCB DOCTIT0066 NDOC0066



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