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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


118262
SMC0656-0067
Bollettino Giunte e Commissioni n. 656 del 1 giugno 2000 - edizione definitiva - (SMC13-656)
(suddiviso in 88 Unità Documento)
Unità Documento n.67 (che inizia a pag.78 dello stampato)
              ...XI COMMISSIONE PERMANENTE
                 (Lavoro pubblico e privato)
 
 
...UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI L'Ufficio di Presidenza si è riunito dalle 10 alle 10.15. SEDE REFERENTE
C2032; C3861; C5418; C5650; C6697; C6098; C6138. LAVCOMM
C2032; C3861; C5418; C5650; C6697; C6098; C6138.
Indicizzazione delle pensioni. C. 2032 Fiori, petizione n. 1032. Perequazione e cumulabilità delle pensioni. C. 3861 Barral, C. 5418 Fiori, C. 5650 Benvenuto, C. 6697 Piva. Reversibilità e perequazioni delle pensioni. C. 6098 d'iniziativa popolare, C. 6138 Prestigiacomo, petizioni nn. 25, 62, 250 e 1290.
(Seguito dell'esame congiunto e rinvio).
Renzo INNOCENTI, presidente. Vassili CAMPATELLI. Mario Lucio BARRAL. Mauro MICHIELON. Antonio PIVA. Pietro GASPERONI. Fedele PAMPO.
Giovedì 1^ giugno 2000. Giovedì 1^ giugno 2000. - Presidenza del Presidente Renzo INNOCENTI. - Interviene il ministro della giustizia Piero Fassino.
ZZSMC ZZRES ZZSMC010600 ZZSMC000601 ZZSMC000600 ZZSMC000000 ZZSMC656 ZZ13 ZZD ZZC11 ZZNO ZZXX ZZHH ZZII ZZFF
     La Commissione prosegue l'esame congiunto rinviato, da
  ultimo, il 15 marzo 2000.
 
     Renzo INNOCENTI,  presidente,  ricorda che nella
  seduta del 15 marzo 2000 la Commissione deliberò di richiedere
  al Governo l'invio di tre distinte relazioni tecniche sugli
  effetti finanziari recati dalle proposte di legge,
  rispettivamente, in materia di indicizzazione delle pensioni,
  di perequazione e cumulabilità delle pensioni e di
  reversibilità.  L'invio delle relazioni è stato da lui
  sollecitato con lettera al Ministro per i rapporti con il
  Parlamento del 23 maggio scorso, ma a tutt'oggi il Governo non
  ha trasmesso i dati richiesti.
     Si tratta di una deprecabile situazione, che la
  Commissione purtroppo non sperimenta per la prima volta.  In
  questo, come nei casi precedenti, si assiste ad una forzata
  interruzione del procedimento legislativo e ad una sostanziale
  lesione delle prerogative parlamentari.
     Vi è da aggiungere, inoltre, che sui temi all'ordine del
  giorno il Governo ha fatto mancare non solo i dati contabili
  richiesti, ma più in generale qualunque contributo ai lavori
  della Commissione.  Non può pertanto che stigmatizzare il
  comportamento dell'Esecutivo.
 
     Vassili CAMPATELLI (DS-U),  relatore,  si associa
  alle considerazioni del Presidente.  Rileva che il mancato
  invio delle relazioni tecniche priva la Commissione di dati
  essenziali e sottolinea l'esigenza di comprendere se i temi
  affrontati dalle
 
                              Pag. 79
 
  proposte di legge si inseriscano o meno negli indirizzi
  programmatici dell'Esecutivo.  Quest'ultimo chiarimento diventa
  indispensabile alla luce del fiorire in queste ultime
  settimane di un acceso dibattito, sviluppatosi anche a livello
  istituzionale, sulle prospettive del sistema previdenziale
  italiano.
 
     Mario Lucio BARRAL (gruppo misto) prende atto che,
  finalmente, la Commissione ha ritenuto di avviare l'esame
  della sua proposta di legge n. 3861, sia pure a distanza di
  più di tre anni dall'entrata in vigore delle disposizioni
  della legge n. 662 del 1996, che ha fatto salvi gli effetti
  del decreto-legge 30 settembre 1996 n. 508, non convertito nei
  termini costituzionali.
     Le osservazioni critiche del Presidente e del relatore nei
  confronti del Governo, tuttavia, suscitano preoccupazione: se
  neppure autorevoli esponenti della maggioranza parlamentare
  riescono a trovare ascolto presso il Governo, si può dubitare
  della effettiva volontà di proseguire l'esame del
  provvedimento.
     Si sofferma, poi, sulle disposizioni legislative che,
  vietando di cumulo fra pensione e redditi da lavoro, hanno
  rappresentato, a suo modo di vedere, un grande errore di
  politica legislativa.  E' infatti assurdo chiedere ai
  lavoratori, in specie agli artigiani, di versare contributi
  per 35 o 37 anni per conseguire il diritto alla pensione e poi
  impedirne di fatto l'esercizio attraverso il divieto di
  cumulo.  Come era facile prevedere, questa contraddittoria
  disciplina ha finito per incentivare fortemente il lavoro nero
  da parte dei pensionati, con conseguenti effetti negativi
  sulla finanza pubblica.
     Occorre pertanto ripristinare quanto prima la legislazione
  anteriore al 30 settembre 1996, restituendo ai lavoratori, e
  in particolare agli artigiani, la libertà di lavorare anche
  dopo il pensionamento, adempiendo i propri obblighi
  contributivi e tributari e contribuendo in tal modo al
  benessere del Paese.  Chiede pertanto al Presidente e al
  relatore di farsi interpreti di tale esigenza.
 
     Mauro MICHIELON (LNP) osserva che i dati finanziari
  richiesti al Governo sono effettivamente indispensabili per
  concludere l'esame in sede referente delle proposte di legge.
  Precisa, tuttavia, che in materia di cumulo fra pensione e
  redditi dal lavoro la Commissione può contare su informazioni
  già dettagliate, desumibili dai bilanci degli enti di
  previdenza.
     Tenendo conto di questo elemento e della fase in cui è
  giunta la legislatura, propone di privilegiare l'esame delle
  proposte di legge nn. 3861 ed abbinate, che hanno un impatto
  finanziario più limitato rispetto alle altre e sono in grado
  di salvaguardare l'occupazione in tutte le aziende che, sulla
  base della legislazione vigente, verrebbero chiuse all'atto
  del pensionamento del titolare.
     Non intende certo affermare che le iniziative in materia
  di indicizzazione delle pensioni e di reversibilità siano di
  minor conto e si rammarica che la sua proposta non
  consentirebbe l'immediato esame della proposta di legge di
  iniziativa popolare n. 6098.  Ritiene, tuttavia, che la
  Commissione debba necessariamente adottare un atteggiamento
  pragmatico.
 
     Antonio PIVA (FI) giudica eccessivo lo spettro di
  argomenti che la Commissione ha deciso di affrontare.  Proprio
  la diversità dei settori di intervento individuati dalle
  proposte di legge può aver rappresentato un ostacolo per il
  Governo nella predisposizione delle relazioni tecniche
  richieste.
     Condivide, quindi, la proposta del deputato Michielon di
  privilegiare il tema del divieto di cumulo, perché in tal modo
  sarebbe possibile superare un istituto che obiettivamente
  danneggia le imprese e favorisce il lavoro nero.
     Osserva peraltro che sarebbe altrettanto importante
  eliminare le disposizioni che stabiliscono una percentuale di
  perequazione ridotta per le pensioni di importo più elevato.
  Si tratta, infatti, di disposizioni che determinano, come nel
  caso dei trattamenti liquidati dall'INPDAI, pesanti
  conseguenze a carico di lavoratori che si trovano già a
  percepire pensioni di
 
                              Pag. 80
 
  importo notevolmente ridotto rispetto alla retribuzione di
  cui godevano mentre erano in attività.
     In sostanza suggerisce che in questa fase si intervenga
  solo sulle più macroscopiche storture introdotte dalle più
  recenti modifiche legislative e che hanno determinato impatti
  particolarmente negativi sulle imprese e sui lavoratori.
 
     Pietro GASPERONI (DS-U) prende atto che l'assenza delle
  relazioni tecniche complica enormemente il lavoro della
  Commissione.  Sul merito delle proposte di legge, ricorda che
  la legge n. 335 del 1995 ha posto alla base del risanamento
  finanziario del sistema previdenziale lo sganciamento delle
  pensioni dalla dinamica delle retribuzioni.  Il medesimo
  indirizzo legislativo, peraltro, è perseguito anche in Francia
  e in Germania ed è già parte della legislazione vigente in
  Svezia.
     Pertanto, ripristinare l'adeguamento delle pensioni alla
  dinamica retributiva (per di più limitatamente ai dipendenti
  pubblici) significherebbe porre in discussione l'intero
  impianto della legge n. 335.
     Riguardo al divieto di cumulo, osserva che esso concerne
  prevalentemente le pensioni di anzianità liquidate con il
  sistema retributivo.  A regime infatti, il sistema contributivo
  opererà in base a regole diverse, mentre già ora le pensioni
  di vecchiaia (alle quali sono equiparate le pensioni di
  anzianità una volta che il titolare raggiunga l'età
  pensionabile) sono soggette ad un regime meno stringente.  Le
  norme sul cumulo con i redditi da lavoro, inoltre, tengono
  conto del fatto che le pensioni di anzianità sono espressione
  di un principio solidaristico: da qui l'obiettivo di
  disincentivarle anche attraverso il divieto di cumulo, che
  sembra abbia sortito i suoi effetti.
     Ciò premesso, si dichiara persuaso del fatto che la
  disciplina del cumulo non funzioni al meglio.  Proprio questa
  convinzione lo ha indotto a presentare, insieme ad altri
  deputati, una proposta di legge che mira a superare il divieto
  di cumulo attraverso una disciplina che renda conveniente,
  tanto per il pensionato che prosegue l'attività lavorativa
  quanto per il datore di lavoro, operare nel rispetto delle
  leggi e senza che venga alterato il principio della libera
  concorrenza fra le imprese.  Il prelievo contributivo sui
  redditi percepiti dai pensionati viene poi destinato a fini
  solidaristici.
     Ritiene che questa proposta di legge possa costituire un
  utile terreno di discussione.
 
     Fedele PAMPO (AN) giudica irresponsabile il
  comportamento del Governo, che ancora una volta determina
  ritardi sul procedimento legislativo.
     Ricorda che negli ultimi anni la legislazione in materia
  previdenziale si è ispirata quasi esclusivamente al principio
  della riduzione della spesa per pensioni.  Sono state perciò
  varate disposizioni, costituzionalmente illegittime, che
  penalizzano i lavoratori, promuovono una svendita del
  patrimonio immobiliare degli enti di previdenza e riducono
  l'apporto dello Stato nel finanziamento degli oneri di natura
  assistenziale che gravano sugli enti stessi.
     Se l'esigenza di correggere tali disposizioni non fosse
  raccolta dal Parlamento, si alimenterebbe una volta di più la
  sfiducia dei cittadini.  Le risorse finanziarie da destinare a
  tale fine, d'altro canto, potrebbero tranquillamente essere
  recuperate attraverso la riduzione degli oneri impropri che
  gravano sul sistema previdenziale.
     Circa il metodo che la Commissione deve seguire nei suoi
  lavori, suggerisce che il relatore si incarichi di predisporre
  un testo nel quale trovino spazio tutti e tre le linee di
  intervento seguite dalle proposte di legge.  Su tale testo
  sarebbe poi opportuno audire gli enti di previdenza,
  ricavandone informazioni che andrebbero ad aggiungersi a
  quelle delle relazioni tecniche che i singoli gruppi dovranno
  poi sollecitare al Governo.
 
     Mario Lucio BARRAL (Misto), chiede se sia la prima
  volta che viene esaminata una proposta di legge di iniziativa
  popolare.  Domanda inoltre chi siano i promotori della proposta
  di legge n. 6098.
 
                              Pag. 81
 
     Renzo INNOCENTI,  presidente,  ricorda che già in
  altre occasioni sono state esaminate proposte di legge di
  iniziativa popolare e assicura che al deputato Barral saranno
  fornite le informazioni da lui richieste.
     Rileva, poi, come la discussione abbia messo in luce
  l'opportunità di specificare quale sia l'orientamento dei
  diversi gruppi in ordine al complesso degli argomenti
  affrontati dalle proposte di legge.  Quest'oggi, infatti,
  ciascun intervenuto ha posto l'accento su un tema diverso.
  Personalmente, richiama l'attenzione sul rilievo sociale della
  riforma delle pensioni di reversibilità.
     In altri termini, non sembra che siano maturate le
  condizioni perché la Commissione compia una scelta definitiva
  sugli argomenti da affrontare in via prioritaria.  A tal fine,
  gli appare necessario un confronto con il Governo.
     Proporrà pertanto all'Ufficio di Presidenza di
  calendarizzare almeno un'altra seduta da dedicare all'esame
  congiunto delle proposte di legge.
 
     Vassili CAMPATELLI (DS-U)  relatore,  rileva a sua
  volta come il dibattito odierno abbia messo in evidenza che
  non vi è un orientamento unanime sulle priorità legislative in
  materia previdenziale.  Su questo aspetto, dunque, occorreranno
  ulteriori approfondimenti, nell'ambito di un confronto che
  conosca il contributo di tutti.
     Desidera sottolineare sin d'ora, però, che individuare
  delle priorità significa in buona sostanza selezionare alcune
  proposte di legge a scapito delle altre.  Scelta non facile,
  non fosse altro perché le proposte di legge sono frutto di
  impostazioni politiche sensibilmente diverse e ambiscono ad
  incidere in modo differenziato sul sistema previdenziale.  Ad
  esempio, il deputato Pampo ha giustamente affermato che le
  proposte di legge a firma dei deputati del suo gruppo
  costituiscono altrettanti tasselli di un quadro complessivo e,
  pertanto, non sono suscettibili, a suo modo di vedere, di un
  esame separato.
     Dal suo punto di vista ciò che è importante è che, una
  volta prescelto un metodo di lavoro, la Commissione vi si
  attenga.
 
     Renzo INNOCENTI,  presidente,  condivide il punto
  di vista di relatore.  Si adopererà perché nella prossima
  seduta sia assicurata la presenza di tutti i gruppi e di un
  rappresentante del Governo, non solo per avere informazioni
  sullo stato delle relazioni tecniche richieste, ma anche per
  acquisire l'orientamento dell'Esecutivo sui temi all'esame
  della Commissione.
     Rinvia ad altra seduta il seguito dell'esame.
 
     La seduta termina alle 12.10.
 
DATA=000601 FASCID=SMC13-656 TIPOSTA=SMC LEGISL=13 NCOMM=11 SEDE=XX NSTA=0656 TOTPAG=0104 TOTDOC=0088 NDOC=0067 TIPDOC=B DOCTIT=0000 COMM=C11D F PAGINIZ=0078 RIGINIZ=038 PAGFIN=0081 RIGFIN=048 UPAG=NO PAGEIN=78 PAGEFIN=81 SORTRES=0006013 SORTDDL= FASCIDC=13SMC 00656 SORTNAV=5³006010 00656 b00000 ZZSMC656 NDOC0067 TIPDOCB DOCTIT0067 NDOC0067



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