| (Seguito della discussione e rinvio).
La Commissione prosegue la discussione rinviata il
29 marzo 2000.
Il sottosegretario Grazia LABATE fa presente
innanzitutto che la risoluzione in discussione contempla
aspetti che riguardano più specificamente competenze di altre
amministrazioni, quali il ministero del lavoro, concessione di
un congruo numero di ore settimanali di assenza dal lavoro
regolarmente retribuite; concessione di un adeguato periodo di
contributi figurativi per ogni anno di lavoro prestato, e il
ministero della pubblica istruzione, assistenza
socio-sanitaria nelle scuole di ogni ordine e grado;
assistenza da parte di personale paramedico specializzato per
i soggetti in età pediatrica, anche nelle ore di frequenza
scolastica.
I predetti dicasteri, debitamente interpellati per le vie
brevi, non hanno ancora fornito, tenuto conto del poco tempo a
disposizione, elementi di risposta.
Per quanto attiene ai compiti istituzionali del ministero
della sanità precisa che non esiste alcuna possibilità, sul
piano giuridico-contabile, di stanziare, come indicato al
punto 1) della risoluzione in questione, appositi fondi
vincolati. Infatti, le risorse disponibili a livello nazionale
sono ripartite tra le regioni e le province autonome le quali,
a loro volta, provvedono a ripartire fra le aziende USL il
Fondo sanitario regionale. Fa presente, inoltre che l'articolo
1 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e
successive modificazioni, stabilisce che il Servizio sanitario
nazionale assicura, attraverso risorse pubbliche ed in
coerenza con i principi e gli obiettivi indicati dagli
articoli 1 e 2 della legge 23 dicembre 1978, n. 833, i livelli
essenziali ed uniformi di
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assistenza definiti dal Piano sanitario nazionale. Allo stato
attuale sono sicuramente assicurati i livelli essenziali di
assistenza indicati, in particolare, nelle lettere a), b),
c) del punto 1) della risoluzione. Quanto alle lettere
d) e e) del punto 1, fa presente che
l'informazione tempestiva sulle modalità per ottenere i
presidi sanitari nonché sulla loro utilizzazione è garantita
dalle autorità sanitarie regionali. Inoltre, l'articolo 4 del
decreto ministeriale 27 agosto 1999, n. 332, recante
regolamento recante norme per le prestazioni di assistenza
protesica erogabili nell'ambito del Servizio sanitario
nazionale: modalità di erogazione e tariffa, stabilisce che la
prescrizione dei dispositivi protesici è integrata da una
esauriente informazione al paziente, ed eventualmente a chi lo
assiste, sulle caratteristiche funzionali, terapeutiche e
sulle modalità di utilizzo dei dispositivi stessi.
La fornitura dei presidi necessari è assicurata dal
menzionato nomenclatore tariffario, il citato decreto
ministeriale 27 agosto 1999, n. 332; tale compito è svolto
dalle aziende USL secondo procedure consolidate. Il
nomenclatore tariffario è aggiornato, anche per gli
stomizzati, periodicamente, con riferimento al periodo di
validità del Piano sanitario nazionale e, comunque, con
cadenza massima triennale, con la contestuale revisione della
nomenclatura dei dispositivi erogabili. Comunica alla
Commissione che sono stati ampliati, per i pazienti
stomizzati, i presidi medico-chirurgici utilizzabili, fini a
90 sacche al mese.
Ritiene opportuno, infine, formulare alcune
osservazioni.
E' fortemente diseconomico ed ingiustificato prevedere
specifici servizi di riabilitazione funzionale essendo tale
compito svolto correntemente nell'ambito dei servizi
ospedalieri ed ambulatoriali. Sottolinea l'importanza della
cura degli aspetti psicologici ma è da valutare caso per caso,
nell'ambito delle attività di consulenza e di intervento
assicurate dai dipartimenti di salute mentale o dai servizi di
psicologia attivati presso le ASL in favore di tutti i
pazienti a "rischio" di squilibri psichici, a causa di
intervenute gravi disabilità. Ritiene, inoltre, che il
servizio concernente il rilascio delle certificazioni mediche
si svolga in maniera soddisfacente, in quanto le relative
procedure sono consolidate nel tempo e che la somministrazione
ai detenuti stomizzati di un vitto adeguato e la
predisposizione di strutture adatte ai loro bisogni, rientrano
nei compiti istituzionali di assistenza sanitaria nelle
carceri, di competenza attualmente del ministero della
giustizia.
Ricorda, infine, che la definizione delle percentuali di
invalidità è compito specifico delle commissioni deputate
all'accertamento dell'invalidità.
Conclusivamente, ritiene necessario approfondire
ulteriormente, anche alla luce delle discipline normative
sopravvenute in taluni ambiti, i punti della risoluzione
concernenti ambiti di competenza di altri ministeri.
Antonio SAIA (comunista) ripercorre brevemente le tappe
essenziali della vicenda, ricordando innanzitutto i progetti
di legge, sui quali la Commissione aveva avviato l'esame,
relativi agli stomizzati. Di tali progetti di legge, esaminati
congiuntamente, è stato relatore il deputato Di Capua, che ha
svolto tale funzione fino alla sua nomina a sottosegretario di
Stato per la sanità. Il dibattito svolto su tali provvedimenti
aveva evidenziato l'opportunità, al fine di raggiungere
tempestivamente gli obiettivi perseguiti, di ricorrere ad atti
di indirizzo piuttosto che a strumenti legislativi. La
risoluzione in discussione nasce da tale riflessione, con
l'auspicio dichiarato di tutte le forze politiche di giungere
rapidamente ad una sua approvazione. L'esame di tale atto,
purtroppo, anche per ragioni connesse all'insediamento del
nuovo Governo Amato, ha subito dei gravi rallentamenti, che
trovano spiegazione fondamentalmente nella mancanza di un
preciso indirizzo governativo sul tema. Invita a considerare
che le associazioni degli stomizzati, categoria che subisce
continue umiliazioni legate alle quotidiane difficoltà
burocratiche e alla pressoché totale assenza di strutture
adeguate,
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hanno preannunciato una manifestazione di protesta a Roma il
7 giugno prossimo: sarebbe pertanto assai opportuno fornire
risposte chiare entro quella data. Profila, infine, alla
presidenza e alle forze politiche, alla luce dei gravi ritardi
accumulati nella discussione della risoluzione, di abbandonare
tale iniziativa per tornare ad esaminare i progetti di legge
già all'esame della Commissione in materia di stomizzati.
Paolo POLENTA, presidente, replicando al deputato
Saia, osserva che ogni valutazione concernente l'esame di
progetti di legge da parte della Commissione è riservata
all'ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei
gruppi. Fa presente, inoltre, che la Commissione può procedere
comunque alla votazione della risoluzione, fermo restando il
diritto del Governo di richiederne la remissione
all'Assemblea.
Piergiorgio MASSIDDA (FI) ricorda il costante impegno
del suo gruppo per giungere rapidamente alla individuazione di
una soluzione ai gravi problemi che caratterizzano gli
stomizzati. La risoluzione in esame rappresenta un atto di
sensibilità verso tale categoria di cittadini. Evidenzia,
tuttavia, l'esigenza di fare chiarezza anche in ordine alla
disponibilità delle risorse finanziarie necessarie per
attivare gli strumenti previsti nel testo della risoluzione.
Sollecita il Governo a prendere una posizione chiara ed
univoca, auspicabilmente prima del 7 giugno.
Alessandro CE' (LNP) ritiene che l'approccio ai
problemi posti dalla risoluzione non sia stato del tutto
adeguato. In particolare, censura l'atteggiamento della
maggioranza e del Governo, che non hanno esplicitato in modo
chiaro ed univoco i propri orientamenti. Ribadisce la
necessità di intervenire in tempi rapidi con strumenti
adeguati. A questo scopo si dichiara favorevole, se ciò può
rilevarsi utile per la rapida adozione della risoluzione, a
valutare eventuali modifiche al testo.
Paolo POLENTA, presidente, alla luce degli
interventi svolti e dei problemi ancora irrisolti, propone di
rinviare il seguito della discussione ad altra seduta.
Antonio SAIA (comunista) condivide l'esigenza di un
rinvio della discussione. Ritiene tuttavia necessario
procedere all'audizione dei rappresentanti delle associazioni
degli stomizzati che hanno annunciato la manifestazione del 7
giugno.
Paolo POLENTA, presidente, fa presente che ogni
decisione in ordine allo svolgimento di audizioni è di
competenza dell'ufficio di presidenza integrato dai
rappresentanti dei gruppi. Rinvia, quindi, il seguito della
discussione ad altra seduta.
La seduta termina alle 9.50.
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