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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


118290
STA0731-0007
Somm. e Sten. d'Aula n. 731 del 1 giugno 2000 (STA13-731)
(suddiviso in 85 Unità Documento)
Unità Documento n.7 (che inizia a pag.1 dello stampato)
(il TITOLO si trova nell'Unità Documento n.5)
SVOLGIMENTO: 3 - 04341; 3 - 04717. ...(Incarichi di portalettere svolti dadipendenti delle Poste Spa portatori di handicap)
...SVOLGIMENTO: 3 - 04341; 3 - 04717. ...(Incarichi di portalettere svolti dadipendenti delle Poste Spa portatori di handicap)
VINCENZO MARIA VITA, Sottosegretario di Stato per le comunicazioni. ZZGOV GOVERNO
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE LORENZO ACQUARONE
ZZSTA ZZRES ZZSTA010600 ZZSTA000601 ZZSTA000600 ZZSTA000000 ZZSTA731 ZZ13
    VINCENZO MARIA VITA,  Sottosegretario di Stato per le
  comunicazioni.  Grazie, signor Presidente.
     In relazione all'interrogazione alla quale si risponde,
  dobbiamo fare una premessa d'obbligo di carattere formale.
     Come sanno gli onorevoli interroganti, il Governo non ha
  il potere di sindacare l'operato delle Poste (società per
  azioni, ormai) per ciò che attiene alla gestione aziendale
  che, come è noto, rientra nella competenza propria degli
  organi statutari della società.
     Naturalmente, per il nostro ruolo di vigilanza sul settore
  abbiamo interessato le Poste Spa in merito ai problemi assai
  precisi posti dall'atto ispettivo cui si risponde.
     Dobbiamo sottolineare che il punto sollevato tocca un
  capitolo molto serio, cioè l'iniziativa messa in atto dalle
  Poste allo scopo di arginare il fenomeno, purtroppo largamente
  diffuso, delle richieste, da parte dei dipendenti, di essere
  esonerati dalla mansione del recapito, che è la mansione
  essenziale per l'efficienza e la qualità dei servizi resi al
  pubblico, naturalmente, in molti casi, con motivazioni assai
  serie (inidoneità fisica ed altro), ma che in tanti casi si
  verificano inesistenti.
     In proposito, le Poste italiane Spa ci hanno comunicato
  che nel mese di settembre 1998 fu diramata proprio un'apposita
  circolare n. 1/998 della quale naturalmente sono state
  informate preventivamente le organizzazioni sindacali.  Questa
  circolare stabilisce la procedura intesa ad accertare
  l'effettiva inidoneità all'espletamento di mansioni di
  recapito.  La circolare stabilisce che, nel caso in cui tale
  inidoneità sussista, prima di procedere all'applicazione
  dell'articolo 83 del contratto collettivo nazionale di lavoro,
 
                               Pag. 2
 
  che prevede la possibilità del licenziamento, con preavviso o
  con il pagamento dell'indennità sostitutiva, del dipendente
  divenuto inidoneo a qualsiasi mansione della propria
  qualifica, gli interessati possono chiedere di essere
  utilizzati in mansioni diverse dal recapito, ma rientranti in
  quelle tipiche dell'area di appartenenza da esercitarsi in
  altre zone del paese ove sussistano prioritarie esigenze
  organizzative oppure, in subordine, di essere impiegati in
  mansioni di area inferiore presso l'unità di appartenenza
  sempre che sussistano carenze di personale.
     A seguito delle disposizioni dettate dalla circolare qui
  evocata, la società Poste italiane Spa ha provveduto ad
  avviare opportune verifiche, attraverso le strutture sanitarie
  a ciò deputate, nei confronti del personale già dichiarato
  inidoneo allo svolgimento di alcune mansioni.  E' bene
  sottolineare che le iniziative di cui si è accennato, come ci
  ha precisato la suddetta società, non si applicano ai
  dipendenti assunti ai sensi della legge n. 482 del 1968 o agli
  altri lavoratori rientranti in particolari categorie - vittime
  di infortuni sul lavoro, dipendenti affetti da malattie
  professionali e così via - i quali, se inidonei, vengono
  utilizzati in mansioni compatibili con la residua capacità
  lavorativa.
     Quanto allo specifico caso del dipendente di Foggia, cui
  si fa riferimento nell'atto ispettivo all'esame, le Poste
  italiane Spa, nel significare che l'interessato non appartiene
  ad alcuna categoria protetta, ci hanno precisato che il
  medesimo, a suo tempo, era stato assunto per lo svolgimento di
  servizi esterni.  Tuttavia, nel 1998, a seguito di un
  accertamento medico collegiale, era stata dichiarata la
  sopravvenuta inidoneità allo svolgimento delle suddette
  mansioni.  In seguito, lo stesso dipendente presentò prima una
  documentazione medica che ne attestava la riacquistata
  idoneità e, successivamente, nel 1999, un'ulteriore
  documentazione che lo dichiarava nuovamente inidoneo.  Ciò
  stante, in conformità di quanto previsto dalla circolare
  citata, la società dispose un nuovo accertamento medico per
  valutare l'effettivo livello di capacità lavorativa, in base
  al quale proporre al dipendente un impiego più rispondente
  alle patologie dichiarate, che, in concreto, consistette in
  un'applicazione presso il centro di meccanizzazione postale di
  Bologna.
     Il dipendente, assente dal servizio dal mese di agosto
  1999, in novembre ha avanzato richiesta di pensione di
  inabilità, ai sensi della legge n. 335 del 1995.  In data 12
  novembre 1999 è stata dichiarata la sua impossibilità assoluta
  e permanente a svolgere qualsiasi attività lavorativa.  Le
  Poste italiane Spa ci hanno risposto di non essere in possesso
  di alcuna notizia relativa al tentativo di suicidio riferito
  dall'onorevole interrogante.
     Relativamente alla riferita intenzione di procedere
  all'indizione di concorsi per fronteggiare le carenze di
  portalettere, l'azienda postale, nel rammentare che allo stato
  attuale tali assunzioni non avvengono più tramite procedure
  concorsuali, ha precisato che, in linea con quanto previsto
  nel piano di impresa, che indica nell'abbattimento del
  rapporto spese per il personale uno degli strumenti per
  arrivare ad un risanamento dell'azienda, il ricorso alle
  assunzioni a tempo indeterminato è alquanto limitato.  Alle
  carenze di organico riguardanti il settore dei portalettere si
  fa fronte con assunzioni a tempo determinato, anch'esse in
  numero decrescente rispetto al passato e solo per sopperire a
  particolari esigenze organizzative e/o sostituire unità
  assenti.
     Fermo quanto dichiarato in premessa circa la delimitazione
  delle rispettive competenze delle Poste e del Governo, non può
  non farsi riferimento alla necessità di porre rimedio ad
  errori organizzativi e funzionali commessi negli scorsi
  decenni per ricondurre l'azienda postale a livelli di
  efficienza pari a quelli dei paesi più avanzati d'Europa.  Tale
  obiettivo indicato dal Governo, anche sulla scorta di tanti
  moniti del Parlamento, appare perseguito con decisione dagli
  organi direttivi delle Poste italiana Spa ed uno degli
  strumenti essenziali per il raggiungimento dello stesso -
  sembra giusto riconoscerlo - è anche quello di un'attenta e
  rigorosa
 
                               Pag. 3
 
  verifica della sussistenza di reali ragioni che giustifichino
  il ridotto impiego di alcuni lavoratori e il loro mantenimento
  in sedi che presentino esuberi nelle dotazioni rispetto a sedi
  carenti.
     Tutto ciò premesso, onorevoli interroganti, il nostro
  compito di vigilanza viene svolto con il massimo impegno e,
  anche su tali questioni, abbiamo attentamente sentito come
  stavano i fatti qui evocati, con grande preoccupazione anche
  per la delicatezza delle tematiche sollevate.
 
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