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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


118296
STA0731-0013
Somm. e Sten. d'Aula n. 731 del 1 giugno 2000 (STA13-731)
(suddiviso in 85 Unità Documento)
Unità Documento n.13 (che inizia a pag.4 dello stampato)
(il TITOLO si trova nell'Unità Documento n.5)
SVOLGIMENTO: 3 - 04341; 3 - 04717. ...(Sviluppo delle relazioni sindacali nell'ambito delle Poste Spa)
...SVOLGIMENTO: 3 - 04341; 3 - 04717. ...(Sviluppo delle relazioni sindacali nell'ambito delle Poste Spa)
VINCENZO MARIA VITA, Sottosegretario di Stato per le comunicazioni. ZZGOV GOVERNO
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE LORENZO ACQUARONE
ZZSTA ZZRES ZZSTA010600 ZZSTA000601 ZZSTA000600 ZZSTA000000 ZZSTA731 ZZ13
    VINCENZO MARIA VITA,  Sottosegretario di Stato per le
  comunicazioni.  In merito al problema di grande delicatezza
  posto dall'onorevole Volontè, abbiamo fatto una verifica
  piuttosto attenta nel nostro ruolo di Ministero vigilante che
  non si sottrae alle proprie responsabilità, ma si muove nei
  confini che la normativa gli attribuisce.
     In merito al problema dei licenziamenti che sarebbero
  stati attuati "in massa" (come si dice nel testo
  dell'interrogazione) e "sulla base di generici e sommari
  accertamenti", la società Poste, da noi sollecitata al
  riguardo, ha precisato di aver adottato la sanzione estrema
  del licenziamento solo raramente e nei confronti di quei
  lavoratori resisi responsabili di gravi violazioni dei doveri
  d'ufficio, in particolare nel comparto del recapito che, com'è
  noto, rappresenta un settore di vitale e strategica importanza
  per la qualità, l'efficienza ed il rilancio dei servizi
  dell'azienda postale.
     Nell'area campana, in particolare, le Poste italiane hanno
  comunicato di aver proceduto al licenziamento di nove
  dipendenti ai quali era stata contestata la responsabilità di
  avere permesso l'accumulo di macroscopiche quantità di
  corrispondenza, di aver omesso la consegna della posta
  prioritaria (servizio introdotto proprio allo scopo di
  rilanciare l'immagine di celerità nel recapito e così
  compromessa per tanti anni), di non aver esercitato doveri di
  vigilanza o di esercizio di poteri direttivi, di aver inviato
  al macero corrispondenza che avrebbe dovuto invece essere
  recapitata; in una parola, di aver causato ovvero di non aver
  impedito il verificarsi di quei disservizi che tante
  giustificate proteste provocano da parte degli utenti e della
  collettività in generale.
     Com'è naturale, in tali casi si è anzitutto proceduto
  all'effettuazione di un'apposita inchiesta ispettiva volta ad
  accertare la reale dinamica dei fatti contestati nonché le
  precise responsabilità degli interessati e, prima di procedere
  al licenziamento, sono state effettuate le contestazioni
  previste dall'articolo 7 della legge 20 maggio 1970, n. 300, e
  sono state scrupolosamente osservate le disposizioni contenute
  negli articoli 30, 32 e 34 del contratto collettivo nazionale
  di lavoro, dove esplicitamente vengono indicati i doveri dei
  dipendenti e le conseguenze disciplinari derivanti dalla loro
  inosservanza, nell'ovvio rispetto della gradualità e della
  correlazione tra la gravità delle inadempienze commesse e le
  sanzioni comminate.
     D'altra parte, è ferma intenzione della società Poste
  contrastare e rimuovere ogni comportamento atto a provocare
  ritardi o, peggio, omessa consegna della corrispondenza da
  parte dei propri dipendenti nella consapevolezza che la
  mancanza di rigore
 
                               Pag. 5
 
  nell'arginare tali fenomeni potrebbe costituire la premessa
  per il verificarsi di inadempienze più gravi e nel contempo
  potrebbe provocare negli addetti aspettative di impunità per
  comportamenti analoghi.
     Quanto ai provvedimenti adottati, definiti "fotocopie", le
  Poste hanno precisato che eventuali analogie sono
  verosimilmente da addebitare alle somiglianze effettivamente
  esistenti nelle situazioni prese in esame e dalla conseguente
  sostanziale corrispondenza nella natura delle sanzioni
  disciplinari irrogate.
     In riferimento al penultimo punto dell'atto di sindacato
  ispettivo in esame, è bene rammentare che per effetto della
  più volte citata trasformazione delle Poste in società per
  azioni, avvenuta il 28 febbraio 1998, le eventuali perdite di
  gestione non gravano più, come nel passato, sui conti dello
  Stato, mentre a compensazione di parte del costo complessivo
  che grava sull'azienda, a fronte del servizio universale reso
  alla collettività e l'obbligo di esecuzione del servizio
  postale su tutto il territorio nazionale e non solo nelle aree
  più remunerative, continuano ad essere riconosciuti alcuni
  benefici, diretti ed indiretti, peraltro in linea con le
  disposizioni comunitarie ed interne, in mancanza dei quali
  l'universalità del servizio non potrebbe essere assicurata.
     A completamento dell'informazione, voglio sottolineare che
  la perdita registrata nell'esercizio 1998, corrispondente alle
  previsioni del piano di impresa 1998-2002, è stata di 2.649
  miliardi di lire.  Si tratta di un dato significativo, che
  rende evidente la necessità di una rigorosa verifica delle
  sacche di inefficienza, ai fini della loro rimozione.
     La riforma del sistema postale è un traguardo
  fondamentale; stiamo cercando di lavorare con il massimo
  impegno per realizzarlo, per il bene del nostro paese.
 
DATA=000601 FASCID=STA13-731 TIPOSTA=STA LEGISL=13 NCOMM= SEDE= NSTA=0731 TOTPAG=0033 TOTDOC=0085 NDOC=0013 TIPDOC=O DOCTIT=0005 COMM= PAGINIZ=0009 RIGINIZ=024 PAGFIN=0010 RIGFIN=033 UPAG=NO PAGEIN=4 PAGEFIN=5 SORTRES=0006013 SORTDDL= FASCIDC=13STA 00731 SORTNAV=5³006012 00731 200000 ZZSTA731 NDOC0013 TIPDOCO DOCTIT0005 NDOC0005



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