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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


118308
STA0731-0025
Somm. e Sten. d'Aula n. 731 del 1 giugno 2000 (STA13-731)
(suddiviso in 85 Unità Documento)
Unità Documento n.25 (che inizia a pag.10 dello stampato)
(il TITOLO si trova nell'Unità Documento n.17)
SVOLGIMENTO: 2 - 02401; 2 - 02430; 2 - 02407; 2 - 02429; 2 - 02442. ...(Carenza di manodopera agricola nel Mezzogiorno)
...SVOLGIMENTO: 2 - 02401; 2 - 02430; 2 - 02407; 2 - 02429; 2 - 02442. ...(Carenza di manodopera agricola nel Mezzogiorno)
DOMENICO IZZO.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE LORENZO ACQUARONE
ZZSTA ZZRES ZZSTA010600 ZZSTA000601 ZZSTA000600 ZZSTA000000 ZZSTA731 ZZ13
    DOMENICO IZZO.  Si è fatto cenno all'esistenza del
  caporalato.  Ebbene, il caporalato classicamente si manifesta
  allorquando esistono masse bracciantili senza lavoro che
  vengono sfruttate da un caporale, vengono portate a lavorare
  sottocosto; il differenziale tra il salario spettante e quello
  erogato se lo dividono il caporale ed il proprietario usuraio:
  così si configura il caporalato.
     Signor sottosegretario, tenga conto che in alcuni periodi,
  pur di non perdere il prodotto, è stato pagato il doppio della
  tariffa sindacale degli operai e se ne è avvantaggiato chi era
  in grado di disporre dei mezzi di trasporto per trasferire
  questa manodopera.  E' stata fatta l'asta: si è arrivati a
  pagare un dipendente 150 mila lire al giorno, a fronte delle
  48.700 fissate dai contratti di riallineamento.
     Se questo è, evidentemente risulta difficile parlare di
  caporalato.  Possiamo parlare, forse, di speculazione in danno
  dei produttori ma, le posso assicurare, non in danno dei
  lavoratori i quali, se opportunamente interrogati dagli organi
  ispettivi, dichiareranno che percepiscono per intero il
  salario loro spettante.  In pratica, mentre un tempo il
  caporalato serviva a vessare il lavoratore, con la complicità
  del caporale e del produttore, oggi questo pseudocaporalato
  serve a vessare il produttore a vantaggio del trasportatore di
  manodopera e senza colpa da parte di quest'ultima, che non
  viene né danneggiata, né premiata da tale sistema.
     Lei ha affermato, poi, che in provincia di Potenza non vi
  è carenza di manodopera.  Certo, ma chi conosce il territorio
  sa che quella è una zona montagnosa, dove si fanno pastorizia
  ed altre attività; addirittura, dalla provincia di Potenza è
  impossibile importare manodopera in provincia di Matera.  Anche
  sotto tale profilo, spesso si registra un atteggiamento
  irresponsabile, anche se mi rendo conto che il Governo non
  c'entra: nelle fasi di grande raccolta della frutta si aprono
  i cantieri forestali.  Capisco che, dove il lavoro manca, è
  giusto assicurare anche lavoro assistito per provvedere ad
  un'opera di bonifica del territorio, peraltro importante, come
  il rimboschimento; tuttavia, fare tali operazioni, che
  rispondono ad una logica nobilmente assistenziale (non si
  possono lasciare le persone senza lavoro e senza possibilità
  di sussistenza), quando contemporaneamente vi sono prodotti di
  pregio che vanno al macero, mi sembra un tantino illogico.
  Purtroppo, avviene anche questo.
     Ella, signor sottosegretario, ha fatto cenno poi ad una
  questione che meriterebbe un approfondimento: la
  ridelimitazione delle aree dello svantaggio.  Al riguardo,
  desidero sottolineare la mia contrarietà rispetto all'ipotesi,
  avanzata dal Governo, di individuare lo svantaggio sulla base
  della giacitura del suolo, della pendenza
 
                              Pag. 11
 
  media in un territorio comunale.  Ciò non è vero, perché
  esistono aree declivi con vigneti di pregio che valgono anche
  mezzo miliardo per ettaro (si tratta di aree di produzione di
  alcuni vini DOC), mentre esistono aree pianeggianti che
  valgono molto meno.
     La ragione vera dello svantaggio delle regioni del
  Mezzogiorno d'Italia è legata alla distanza dai mercati: una
  pesca prodotta a Cesena vale 120 lire al chilo in più perché
  per trasportare la stessa pesca dal Metapontino o dalla
  Calabria fino a Verona, noto centro di smistamento verso i
  mercati del nord Europa, occorrono 120 lire.  Lo svantaggio
  reale, quindi, è rappresentato dalla lontananza dai mercati,
  dalla mancanza di infrastrutture adeguate; si è costretti a
  trasferire la frutta attraverso trasporto su gomma perché
  quello per ferrovia è inaffidabile in quanto, magari, qualcuno
  dimentica di accendere il frigorifero in un carro e la merce
  deperibile, se viaggia a temperatura sbagliata, arriva
  marmellata a destinazione.  La conseguenza è che bisogna usare
  i camion frigo.
     Sono questi i motivi dello svantaggio.  Se il Mezzogiorno
  godesse di infrastrutture adeguate, della possibilità di
  interfacciarsi con i mercati europei alla stregua di altre
  regioni d'Italia, lo svantaggio non vi sarebbe; anzi, il buon
  Dio ci ha dato un grande vantaggio: il nostro sole, un sole
  che si vede anche sulla mia pelle.  Noi abbiamo un clima
  meraviglioso, che rappresenta un vantaggio perché ci consente
  di produrre frutta più dolce, più buona e più saporita; ma,
  ahimè, abbiamo altri svantaggi.
     Voler definire lo svantaggio sulla base della giacitura
  del suolo è, dunque, una grossa, colossale corbelleria: lo
  svantaggio esiste e resta, sia che il suolo sia pianeggiante
  sia che il suolo sia declive.
     In definitiva, signor sottosegretario, la ringrazio della
  sua cortesia; prendo atto con piacere della sua disponibilità
  a valutare l'opportunità delle modifiche legislative, che non
  mancherò di proporre in occasione della discussione del
  prossimo disegno di legge finanziaria.  Considerato che si è
  tentato di correggere la legge n. 196 del 1977 con un articolo
  della legge finanziaria, se lo farà il Governo autonomamente,
  non potrò che esserne soddisfatto ma, se il Governo non lo
  farà, sarà mia premura presentare un apposito emendamento per
  allargare le possibilità di ricorrere al lavoro interinale.
  Certo, tutto verrà fatto  cum grano salis,  in modo
  prudente, perché mi rendo conto che determinati meccanismi non
  vanno toccati con l'ascia, ma affrontati in modo delicato come
  si toccano i tasti di un pianoforte.  Dobbiamo però affrontare
  queste tematiche!
     L'iniziativa legislativa compete indubbiamente anche al
  Parlamento, oltre che al Governo e - come le dicevo - mi
  premurerò di presentare una proposta emendativa in tal
  senso.
     Vorrei sottoporre alla sua attenzione, signor
  sottosegretario, un'ultima questione.
     Le verifiche ispettive effettuate, allorquando hanno
  evidenziato assunzioni in difformità dalle regole del
  collocamento, hanno comportato esclusivamente multe per i
  datori di lavoro.  Come le dicevo all'inizio del mio
  intervento, questo è un danno che si aggiunge alla beffa
  perché, se vi sono stati degli sfruttati, sono stati
  esclusivamente i datori di lavoro, i quali hanno pagato il
  doppio o il triplo delle tariffe contrattuali!  Sono stati
  quindi sfruttati perché, quando un prodotto deperibile sta
  marcendo, bisogna raccoglierlo; costi quel che costi, va
  raccolto!  Ed allora, si è pagato il triplo e i lavoratori non
  se ne sono avvantaggiati; ma non sono stati nemmeno
  svantaggiati, perché hanno percepito per intero il loro
  salario.
     Se a tutti i danni prodotti dagli pseudocaporali e da
  madre natura, che ha mandato un gran caldo in questa estate
  facendo quindi maturare rapidamente tutta la frutta, se ai
  danni subiti da tali persone in ragione del fatto di aver
  pagato molto di più di quanto potevano pagare, aggiungessimo
  anche le multe salate comminate dall'ispettorato del lavoro,
  credo che "spareremmo sulla Croce rossa",
 
                              Pag. 12
 
  signor sottosegretario!  Infatti, in questo modo, finiremo con
  l'ammazzare gente che, se non è morta, non è morta solo per il
  grande coraggio e per la tenacia che la caratterizza, nonché
  per la grande fede che ha nel lavoro; ma saremmo noi i
  responsabili del fatto di farla morire!
     Credo che questo non sia lecito in particolare per un
  Governo di centrosinistra che mette al primo posto il lavoro
  di tutti, anche il lavoro di quegli imprenditori che sudano e
  sudano tanto.
 
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