| FRANCO RAFFALDINI. Signor Presidente, signor
sottosegretario, ho chiara la consapevolezza e forte la
convinzione che il principio di responsabilità vive nel
momento in cui chi è titolare della decisione esercita questa
sua competenza senza attendere soluzioni superiori. Quindi non
è assolutamente mia intenzione, come primo firmatario
dell'interpellanza, chiedere al Governo di intervenire
rispetto a decisioni assunte ad altro livello.
Ho inteso sottoporre invece un problema, un fatto di segno
totalmente opposto, cioè come l'incapacità di dialogo e le
resistenze burocratiche possano mettere in discussione le
parti più innovative decise dal Parlamento, gli aspetti più
moderni di indirizzo della politica dell'istruzione, quali ad
esempio la sperimentazione, i diritti delle famiglie e degli
utenti, l'autonomia scolastica e la riforma dei cicli, il
legame con il territorio ed il ruolo degli enti locali in
merito alla migliore organizzazione rispetto ad obiettivi che
non sono in discussione, ma che si vogliono effettivamente
perseguire.
Nel caso trattato dalla mia interpellanza, proprio nella
parte organizzativa, vale a dire non nella scelta dei fini, ma
nelle modalità con cui essi devono essere raggiunti, vengono
radicalmente messi in discussione tali principi: la
sperimentazione, riconosciuta dal Ministero nella nostra
scuola di Suzzara come tra le più avanzate in Italia; i
diritti delle famiglie dei ragazzi, che non sanno più come
iscriversi quest'anno, visto che è stata avviata una
sperimentazione che non si completerà con queste scelte;
l'autonomia scolastica, che dovrebbe normalmente voler dire
concertazione a livello locale tra i vari dirigenti della
scuola e non mantenere ognuno - il dirigente delle elementari,
il dirigente delle medie o il provveditore - su scelte
particolari che non trovano una soluzione generale, perché
autonomia vuole dire capacità di scelta insieme; infine, il
legame con il territorio, perché il sindaco del nostro paese
non ha alcun ruolo e deve assistere alla disgregazione di una
sperimentazione e di un esercizio di autonomia in un polo
scolastico tra i più importanti.
Questi sono i punti fondamentali che vorrei sottoporre
alla sua attenzione.
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