Banche dati professionali (ex 3270)
Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


1254
DDL0084-0002
Progetto di legge Camera n. 84 - testo presentato - (DDL13-84)
(suddiviso in 13 Unità Documento)
Unità Documento n.2 (che inizia a pag.1 dello stampato)
...C84. TESTIPDL
...C84.
RELAZIONE
ZZDDL ZZDDLC ZZNONAV ZZDDLC84 ZZ13 ZZRL ZZPR
     Onorevoli Colleghi! - I traffici delle merci e delle
  materie prime che originano dal nostro paese transitano per
  l'80 per cento per la via marittima.
     A questa imponente mole di traffici il naviglio battente
  bandiera nazionale partecipa soltanto per il 18 per cento.
  Tale quota, in assenza di scelte politiche mirate al rilancio
  del settore, è destinata a decrescere di anno in anno.
     A gennaio 1994 la consistenza della flotta nazionale era
  di circa 7.300.000 t.s.l. mentre 1.133.000 t.s.l. era la quota
  gestita in regime di locazione a scafo nudo ad armatore estero
  (legge n.  234 del 1989).
     La flotta nazionale è ormai scesa al dodicesimo posto
  della graduatoria mondiale per consistenza e ne rappresenta
  soltanto 1,8 per cento.  Questa situazione di debolezza
  strutturale e di scarsa competitività porta il  deficit
  della bilancia dei noli ad oltre 3.000 miliardi annui in un
  quadro dell'economia nazionale in cui il saldo della bilancia
  dei pagamenti è invece positivo, sospinto dalla particolare
  congiuntura favorevole per i beni ed i prodotti esportati dal
  nostro paese.
     Alle gravi conseguenze economiche dei fenomeni sopra
  descritti deve essere associato il grave disagio sociale che
  deriva dal costante decremento dei livelli occupazionali dei
  lavoratori marittimi italiani.  Tale fenomeno, data la
  peculiarità del mercato del lavoro marittimo, va ad incidere
  in maniera pesante su aree del Paese già gravemente
  penalizzate dalla crisi economica quali vaste aree
 
                               Pag. 2
 
  del Mezzogiorno, la Liguria, la città
  di Trieste.
     I marittimi italiani, ormai non più di 50.000, necessitano
  di interventi mirati alla difesa dei livelli occupazionali ed
  al mantenimento degli  standard  professionali richiesti
  dall'evoluzione tecnologica del naviglio e dalle stesse
  convenzioni internazionali.  Inoltre, debbono essere riaperte
  le possibilità di imbarco per gli Allievi Ufficiali e per
  quelle categorie, ad altissima professionalità e tradizione,
  nel campo dei servizi alberghieri ed occorrono iniziative
  mirate ad elevare gli stessi  standard  di sicurezza della
  navigazione.
     Gli interventi legislativi che hanno interessato la
  marineria nazionale in questi anni, sono stati molti e sono
  costati allo Stato l'impiego di molte risorse.  Tali interventi
  avevano tuttavia due caratteristiche:
       1) erano finalizzati principalmente al sostegno della
  cantieristica, e quindi alla costruzione delle navi o alla
  loro trasformazione;
       2) non avevano alcun criterio selettivo distribuendo
  risorse con il consueto costume del finanziamento "a pioggia".
  Inoltre mai alcun provvedimento è stato rivolto a tutelare
  l'occupazione e la professionalità dei marittimi.
     Un'altra riflessione riguarda il problema della
  competitività della flotta cui si è teso a porre rimedio con
  il sistema del  bare boat charter  (legge n.  234 del
  1989).
     Una riflessione critica su tale strumento ci deve portare
  a dire che, per lo Stato italiano, i benefìci sono stati
  pressoché inesistenti: si è consentita la costituzione di
  società estere alimentando così l'elusione fiscale; gli stessi
  ricavi non hanno contribuito a limitare il  deficit  della
  bilancio dei noli bruciando all'estero inutili risorse, vale a
  dire sono stati pagati in conto estero servizi resi da
  soggetti nazionali; si sono mantenuti, senza alcun tangibile
  beneficio, che non fosse la costruzione della nave, tutti i
  contributi previsti dalla legge n.  234 del 1989; in ultimo, e
  non certo per importanza, si è aumentata pesantemente la
  disoccupazione dei marittimi italiani.
     La presente proposta di legge affronta queste
  problematiche in una chiave nuova: si passa, pur nell'ambito
  dei limiti previsti dalla Unione europea, da un sostegno
  all'investimento ad un sostegno alla gestione, ma lo si fa
  mirando, attraverso rigidi parametri selettivi, ad un aumento
  dell'occupazione, ad un miglioramento della sicurezza e della
  professionalità, ad un abbattimento dei  deficit  dei
  noli, ad un allargamento delle entrate fiscali per lo
  Stato.
 
DATA=960509 FASCID=DDL13-84 TIPOSTA=DDL LEGISL=13 NCOMM= SEDE=PR NSTA=0084 TOTPAG=0009 TOTDOC=0013 NDOC=0002 TIPDOC=L DOCTIT=0000 COMM= FRL PAGINIZ=0001 RIGINIZ=012 PAGFIN=0002 RIGFIN=049 UPAG=NO PAGEIN=1 PAGEFIN=2 SORTRES= SORTDDL=008400 00 FASCIDC=13DDL0084 SORTNAV=0008400 000 00000 ZZDDLC84 NDOC0002 TIPDOCL DOCTIT0002 NDOC0002



Ritorna al menu della banca dati