Banche dati professionali (ex 3270)
Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


343245
ALA0296-0019
Allegato A n. 296 del 14 gennaio 1998 (ALA13-296)
(suddiviso in 85 Unità Documento)
Unità Documento n.19 (che inizia a pag.15 dello stampato)
Maiolo 3 - 01197. TESTIASS
H) Interrogazione: (Sezione 8 - Comportamento della procura di Milano nell'inchiesta BMP)
Maiolo 3 - 01197.
ZZALA ZZRES ZZALA140198 ZZALA980114 ZZALA000198 ZZALA000098 ZZALA296 ZZ13 ZZTX
    MAIOLO. -  Ai Ministri di grazia e giustizia e del
  tesoro. -  Per sapere - premesso che:
       il giorno 27 maggio 1997, il Corriere della Sera ha
  pubblicato una lettera del professor Piero Schlesinger,
  ex-presidente della Banca popolare di Milano, lettera
  riguardante un'inchiesta condotta dalla procura della
  Repubblica di Milano nei confronti di funzionari e
  amministratori dell'istituto di credito milanese per una serie
  di reati che sarebbero stati commessi nella gestione
  dell'istituto;
       in tale lettera il professor Schlesinger scrive che tale
  "indagine da ben quattro anni si viene svolgendo con
  particolare accanimento nei confronti della Banca popolare di
  Milano e miei personali, suo ex presidente" e aggiunge essersi
  trattato di "quattro anni di autentica persecuzione che un
  pubblico ministero prevenuto ha dedicato alla banca ed a
  me";
       il professor Schlesinger precisa le ragioni per le quali
  definisce il pubblico ministero prevenuto, dato che "non si
  trattava della persona adatta a svolgere un'inchiesta
  siffatta.  Figlio di un ex vicepresidente dell'istituto, di
  certo ha vissuto da ragazzo con comprensibile angoscia le
  vicende
 
                              Pag. 16
 
  che, nel 1971, condussero i due vicepresidenti di allora (il
  padre ed io) ad un ben diverso destino: l'uno, io, promosso a
  presidente (carica nella quale sono rimasto per più di venti
  anni, fin quando fui io a dirmi indisponibile per qualsiasi
  ulteriore prosecuzione); l'altro, il padre dell'odierno pm
  Riccardo Targetti, escluso dal consiglio di amministrazione
  dopo ben 25 anni di permanenza ed escluso altresì da un
  progetto di pensione straordinaria in favore degli
  amministratori, che proprio io ritirai dal voto assembleare
  vista un'aspra opposizione da parte di parecchi soci";
       tali accadimenti - precisa il professor Schlesinger -
  furono seguiti da ulteriori e più gravi: infatti il padre del
  pubblico ministero Riccardo Targetti "morì subito dopo questa
  dura assemblea, lasciando a carico della vedova e dei figli
  molti debiti verso numerosi istituti di credito e terze
  persone";
       il professor Schlesinger ricorda inoltre che fu proprio
  lui "a deliberare allora, quale Presidente della Bpm, una
  erogazione, straordinaria e liberale, per estinguere quelle
  passività e liberare la famiglia da queste gravi
  preoccupazioni.  Ma probabilmente entità e modalità - in piena
  trasparenza - dell'intervento della Banca non furono
  apprezzate, cosicché è da supporre che il futuro pm sia
  cresciuto nutrendo rancore verso una istituzione ed una
  persona, considerate, forse, responsabili della morte del
  padre e di umiliazioni familiari";
       sulla base di questa ricostruzione, il professor
  Schlesinger conclude che il pubblico ministero dottor Riccardo
  Targetti "non era dunque la persona giusta per assumere, sia
  pure tanti anni più tardi, la guida di un'indagine proprio su
  quel medesimo istituto" e proprio nei suoi confronti;
       il professor Schlesinger nella lettera ricorda anche che
  egli ebbe "ad escludere, una decina di anni fa, un suo (del
  pm, ndr) fratello dal rinnovo nella carica di amministratore
  di una società (la Banca agricola milanese) controllata dalla
  popolare di Milano";
       a seguito di tutti questi fatti "ad indagini avviate, fu
  presentata dai legali una formale istanza di astensione, ma il
  pm Riccardo Targetti - in violazione del dovere dei magistrati
  di motivare ogni propria decisione - non solo non ha accolto
  l'istanza ma non ha voluto (o saputo?) neppure motivare per
  quali ragioni abbia ritenuto di poterla disattendere ed ha
  preferito lasciarla, insolitamente, del tutto senza
  risposta";
       nel corso dei quattro anni di indagine, secondo il
  professor Schlesinger c'è stata "una continua girandola di
  ipotesi accusatorie (quasi tutte poi dissoltesi), uno
  stillicidio di "fughe di notizie" sapientemente orchestrate
  per tener ben desta l'attenzione dei giornali e dell'opinione
  pubblica, straordinarie misure di sequestri e perquisizioni
  quali non si riservano neppure a pericolose bande di
  delinquenti organizzati";
       il professor Schlesinger sostiene inoltre che la procura
  si è avvalsa "quasi a tempo pieno dell'assistenza di un
  consulente, la cui "serenità" è emersa in modo particolarmente
  eloquente quando, mentre erano ancora in corso le indagini,
  alla presenza di testimoni" - riferendosi alla persona di
  Schlesinger - ha affermato: "Gli daremo una mazzata
  terribile";
       il professor Schlesinger ricorda inoltre che la procura
  di Milano ha redatto "ben due "requisitorie", ciascuna di
  centinaia di pagine, che invece di essere dedicate alla
  ricerca di eventuali reati hanno avuto principalmente per
  scopo (legittimo?) la cosiddetta "ricostruzione di un sistema"
  aziendale, che non si vede a qual titolo possa interessare il
  magistrato penale (che per di più sembra aver dimenticato del
  tutto, ingenerosamente, che nel frattempo la Bpm, da istituto
  meramente locale, è entrata a far parte delle grandi banche a
  portata nazionale)";
       infine il professor Schlesinger afferma di essere "di
  fronte a due ipotesi accusatorie: falso in bilancio e
  conflitto di interessi", e, aggiungendo che si tratta di
  "ipotesi senza fondamento", conclude sostenendo che "errori
  ognuno può farne,
 
                              Pag. 17
 
  ma parlare di reati è ben diverso.  E le accuse - compresa
  quella, particolarmente fantasiosa, che io solo possa avere
  conosciuto  ex ante  quel dissesto Ferruzzi che ha colto
  completamente di sorpresa l'intero mondo economico finanziario
  italiano - sono a tal punto manifestamente infondate
  (nonostante l'assurdo accostamento alle vicende di
  Tangentopoli, talvolta sbrigativamente richiamate da qualche
  giornale) che ci vorrà soltanto molta pazienza ed altrettanto
  tempo per smontarle in ogni dettaglio, ma con la certezza che
  non potrà restarne che cenere";
       a tali affermazioni il sostituto procuratore della
  Repubblica di Milano, dottor Riccardo Targetti, sollecitato
  dal Corriere della Sera replicava argomentando che sul merito
  di ciò che afferma il professor Schlesinger non ha nulla da
  dire e che l'unica precisazione che ritiene di dover fare è la
  seguente: "Quando il 18 marzo 1996 l'ho interrogato come
  persona sottoposta alle indagini, dalle 10,30 alle 17,15, i
  suoi difensori presentarono effettivamente una istanza di
  astensione nei miei confronti.  Ma non è vero che la lasciai
  senza risposta.  Il giorno dopo, infatti, 19 marzo 1996,
  scrissi a Borrelli dicendo che da parte mia non vedevo alcun
  motivo di astensione, ma che mi rimettevo a lui per le
  valutazioni del caso.  Il procuratore rispose il 3 aprile 1996
  in questi termini: "Restituisco l'istanza sopra menzionata
  prendendo atto con piena condivisione che la S.V. non intende
  astenersi ed osservando che non sussiste alcun motivo per
  ipotizzare una sua sostituzione ex articolo 53 del codice di
  procedura penale"" -:
       se rispondano al vero le notizie rivelate dal professor
  Piero Schlesinger e in particolare: se il padre del dottor
  Riccardo Targetti nel 1971 era vicepresidente, insieme al
  professor Schlesinger, della Banca popolare di Milano; se il
  padre del dottor Riccardo Targetti venne allora escluso dal
  consiglio di amministrazione dopo venticinque anni di
  permanenza, mentre il dottor Schlesinger divenne presidente
  dell'istituto di credito; se il padre del dottor Riccardo
  Targetti fu escluso da un progetto di pensione straordinaria
  in favore degli amministratori in seguito a un intervento del
  professor Piero Schlesinger; se il padre del dottor Riccardo
  Targetti morì poco tempo dopo questi eventi; se il padre del
  dottor Targetti lasciò molti debiti verso istituti di credito
  e terze persone; se la Banca popolare di Milano deliberò,
  nella persona del suo presidente professor Piero Schlesinger,
  un'erogazione straordinaria a favore degli eredi del padre del
  dottor Targetti per estinguere i debiti; se la famiglia non
  apprezzò e per quale motivo quell'intervento; se il fratello
  del pubblico ministero dottor Targetti venne escluso dalla
  carica di amministratore della Banca agricola milanese,
  controllata dalla Banca popolare di Milano, per intervento del
  dottor Schlesinger;
       se risponda al vero la notizia secondo la quale il
  dottor Riccardo Targetti ha respinto l'istanza di astensione
  rivolta dalla difesa del professor Schlesinger senza
  motivazione alcuna;
       se risponda al vero la notizia secondo la quale il
  consulente nominato dalla procura della Repubblica di Milano
  avrebbe dichiarato, con riferimento al professor Schlesinger,
  "Gli daremo una mazzata terribile";
       se risponda al vero la notizia secondo la quale il
  pubblico ministero dottor Targetti non avrebbe individuato
  alcun motivo di astensione, così come avrebbe fatto il
  procuratore capo della Repubblica di Milano, dottor Francesco
  Saverio Borrelli;
       se il Ministro di grazia e giustizia non ritenga che
  esistessero, nel caso in oggetto, le gravi ragioni di
  convenienza previste dal codice di procedura penale perché il
  pubblico ministero eserciti la facoltà di astensione;
       se il Ministro di grazia e giustizia non ritenga che
  esistessero, nel caso in oggetto, le ragioni previste dal
  codice di procedura penale perché il procuratore della
  Repubblica procedesse alla sostituzione del pubblico
  ministero, in particolare la "inimicizia grave fra lui e un
  suo prossimo congiunto e una delle parti private";
 
                              Pag. 18
 
       se il Ministro di grazia e giustizia intenda dunque
  disporre una ispezione presso la procura della Repubblica di
  Milano per accertare eventuali illeciti disciplinari o di più
  grave natura commessi dal procuratore della Repubblica di
  Milano e dal sostituto procuratore del medesimo ufficio dottor
  Riccardo Targetti;
       quali provvedimenti il Governo intenda adottare per
  evitare che l'esercizio dell'azione penale appaia (o sia)
  motivato da ragioni di carattere del tutto personale, dando
  luogo a possibili situazioni di grave abuso di potere da parte
  di chi è titolare di una delicata funzione giurisdizionale.
                                                    (3-01197)
  (5 giugno 1997)
  I) Interrogazione:
 
DATA=980114 FASCID=ALA13-296 TIPOSTA=ALA LEGISL=13 NCOMM= SEDE= NSTA=0296 TOTPAG=0067 TOTDOC=0085 NDOC=0019 TIPDOC=P DOCTIT=0009 COMM= TX PAGINIZ=0015 RIGINIZ=046 PAGFIN=0018 RIGFIN=015 UPAG=NO PAGEIN=15 PAGEFIN=18 SORTRES=9801145 SORTDDL= FASCIDC=13ALA 00296 SORTNAV=59801142 00296 300000 ZZALA296 NDOC0019 TIPDOCP DOCTIT0009 NDOC0009



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