| Sergio CHIAMPARINO, presidente, ricorda che nella
seduta del 3 dicembre 1997 aveva avuto modo di illustrare la
propria proposta di programma dei lavori del Comitato. Tale
proposta, finalizzata al compimento di un vasto lavoro
istruttorio in vista dell'esame del documento di
programmazione economico-finanziaria 1999-2001, intende
approfondire innanzitutto gli aspetti finanziari e reali del
processo di convergenza, in primo luogo per quanto attiene ai
livelli occupazionali ed alle politiche per il lavoro.
Inoltre, uno specifico approfondimento dovrebbe essere
riservato agli aspetti monetari del processo di convergenza,
specialmente per quanto attiene al rapporto tra l'area
dell'Euro e quelle dello Yen giapponese e del Dollaro
americano. Il lavoro del Comitato acquista inoltre un
significato ancora maggiore se considerato nell'ottica della
possibile anticipazione della presentazione del DPEF 1999-2001
rispetto ai tempi di legge, come recentemente ventilato.
Sollecita pertanto le proposte di modifica e integrazione
del programma dei lavori come da lui prospettato, in modo da
consentire al Comitato di intraprendere il prima possibile le
iniziative previste. In conclusione, deve osservare che è nel
frattempo intervenuto un nuovo elemento, cioè la presentazione
da parte del Governo dello schema di decreto legislativo per
l'attuazione degli adempimenti connessi all'introduzione
dell'Euro: pertanto, il lavoro del Comitato finirà
necessariamente per intrecciarsi con quello della Commissione
plenaria in sede di esame del predetto schema di decreto, in
particolare per quanto attiene agli aspetti monetari della
questione, su cui gli pare che vi sia una sovrapposizione
pressoché totale tra quanto contenuto nello schema di decreto
e quanto prospettato nel programma di lavori del Comitato. Si
ripromette quindi di esaminare la questione con il Presidente
della Commissione, allo scopo di evitare duplicazioni di
lavoro e coordinare l'attività degli organismi.
Pietro ARMANI (gruppo alleanza nazionale) dichiara la
propria adesione di massima al programma dei lavori presentato
dal Presidente. Per quanto attiene al coordinamento con
l'esame dello schema
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di decreto legislativo citato dal Presidente, ritiene che in
quella sede si dovrà procedere all'audizione del presidente
del cosiddetto Comitato Euro costituito presso la Presidenza
del Consiglio dei ministri, soprattutto allo scopo di
approfondire come la pubblica amministrazione si stia
attrezzando in vista degli adempimenti necessari per
l'introduzione dell'Euro.
Intende inoltre evidenziare tre ulteriori aspetti, il
primo dei quali attiene alle recenti diatribe tra il Governo
italiano e quello olandese sull'ammissione dell'Italia alla
nuova fase dell'unione economica monteria, soprattutto in
relazione al mancato rispetto del parametro debito
pubblico/PIL. In merito gli risulta che il Governo abbia
predisposto un piano di rientro del debito pubblico che
prevede di ridurre al 100 per cento in 4 anni il livello del
predetto rapporto. Osserva che questo è un serio punto debole
per le aspirazioni dell'Italia di entrare a far parte
dell'Euro fin dal primo momento, perché l'intervento sul
debito pubblico non ha finora fatto riscontrare i
significativi miglioramenti registratisi a proposito del
fabbisogno. Ritiene che il Comitato dovrebbe quindi procedere
all'audizione del Ministro del tesoro su questo punto.
Il secondo aspetto che intende evidenziare riguarda gli
effetti della crisi asiatica sul sistema bancario italiano,
che risulta esposto per oltre 7.400 miliardi verso 5 paesi
dell'estremo oriente, e neanche i più importanti dell'area.
Osserva che gli effetti delle politiche di austerità che
dovranno essere poste in essere nel prossimo futuro in tali
paesi si rifletteranno negativamente sulla crescita economica
dei paesi esportatori verso l'area orientale, fra cui
l'Italia, per la quale già si stima una minore crescita del
PIL pari a circa lo 0,5 per cento a seguito della crisi
asiatica. Pertanto, il Comitato dovrebbe porre particolare
attenzione nel monitoraggio di tale crisi.
Infine, anche lo schema di decreto legislativo per il
testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione
finanziaria, che il Governo ha presentato alla Commissione
finanze, potrebbe esercitare significativi riflessi sul
mercato finanziario e sulla borsa: ritiene pertanto opportuno
che il Comitato proceda a specifiche audizioni sugli effetti
che tale provvedimento può esercitare sul mercato
azionario.
Guido POSSA (gruppo forza Italia) rileva come manchino
adeguati strumenti per la verifica del processo di convergenza
in corso rispetto ai criteri stabiliti nel trattato di
Maastricht; manca infatti un quadro consolidato dei conti
delle pubbliche amministrazioni. Esistono dei dati precisi a
cui poter fare riferimento solo per il settore statale mentre
mancano elementi conoscitivi per tutto ciò che riguarda il
settore pubblico allargato, rilevante al fine di controllare
il rispetto dei parametri richiesti dal trattato sull'Unione
europea.
Occorre inoltre approfondire la tematica riguardante la
convergenza delle politiche fiscali, in quanto anche in
quest'ambito non risulta chiaramente delineato quale sarà il
reale peso complessivo del carico fiscale in Italia rispetto a
quello degli altri paesi europei; in tal senso occorrerebbe
che il Comitato procedesse ad acquisire gli utili elementi
informativi e conoscitivi prima di procedere alle audizioni
suggerite.
Propone inoltre che vengano aggiornate le banche dati oggi
disponibili per i deputati, in quanto attualmente esse sono
dotate di scarsi dati informatici; occorrono infatti strumenti
più efficaci per sviluppare un'adeguata analisi e a tal fine
si dichiara disponibile ad offrire utili suggerimenti per il
loro sviluppo e miglioramento.
Maria CARAZZI (gruppo rifondazione comunista-progressisti)
concorda con quanto proposto dal Presidente del Comitato;
ritiene inoltre importante quanto suggerito dal deputato Possa
sulla necessità di acquisire ulteriori elementi conoscitivi.
Occorrerebbe infatti valutare approfonditamente gli effetti
ridistributivi sul reddito nazionale delle ultime manovre e
riforme approvate; infatti, pur non
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essendo forse questa la sede più idonea, ritiene che vadano
valutati con attenzione gli equilibri interni al paese oltre
che quelli conseguenti alla convergenza dei diversi parametri
richiesti dal trattato di Maastricht.
Sergio CHIAMPARINO, Presidente, ritiene di poter
dedurre dagli interventi svolti che l'ipotesi di lavoro
suggerita sia stata favorevolmente accolta; in merito ai
suggerimenti formulati dal deputato Armani, ritiene gli stessi
condivisibili anche se necessitano di un coordinamento con il
lavoro della Commissione plenaria, che si terrà nelle prossime
settimane, sullo schema di decreto legislativo attuativo della
delega in materia di Euro. Ritiene che alcune audizioni, di
contenuto maggiormente tecnico e di natura istruttoria,
possono essere svolte in sede di Comitato mentre quelle
rivestenti carattere maggiormente politico andranno svolte
dalla Commissione in sede plenaria.
Si riserva dunque di predisporre una proposta di programma
completa dei nuovi elementi emersi, fermo restando che sarebbe
opportuno predisporre una griglia di questioni e domande che
individuino gli oggetti sui quali si svolgeranno le audizioni
ed evitino possibili conflitti di competenza con le altre
Commissioni.
In merito, infine, alla necessità di attivare dei nuovi
strumenti di tipo informativo, ritiene necessario del tempo
per riflettere sulla questione proposta.
Guido POSSA (gruppo forza Italia) ribadisce la necessità
di predisporre una documentazione adatta a valutare il
processo di convergenza fra le economie dei diversi paesi
interessati dall'Unione economica e monetaria. Ritiene che a
questo scopo le attuali banche dati non sono in grado di
fornire quegli elementi conoscitivi necessari per una
valutazione e per un confronto serio sugli argomenti in
questione.
Maria CARAZZI (gruppo rifondazione comunista-progressisti)
sottolinea che i dati disponibili, anche a seguito
dell'impiego degli strumenti informatici, non sono oggi in
grado di fornire una valutazione tempestiva degli equilibri
interni al paese; esiste infatti un solo lavoro annuale da
parte del CNEL, mentre il Comitato dovrebbe poter disporre di
dati più immediati e tempestivi. In tal modo potrebbero
valutarsi con tempestività gli aspetti dei provvedimenti
economici in ordine alle eventuali disuguaglianze che gli
stessi possono conseguire.
Sergio CHIAMPARINO, presidente, ritiene che quanto
sottolineato negli interventi effettuati pone un problema di
estrema rilevanza, che peraltro anticipa in qualche modo
quelle che potrebbero essere le conclusioni del lavoro del
Comitato: questo potrebbe infatti auspicare, al termine dei
propri lavori, l'adeguamento e l'aggiornamento tempestivo dei
documenti pubblicati in materia economica. Nell'immediato
propone l'organizzazione di un'audizione con il ragioniere
generale dello Stato per valutare il modo più idoneo nel quale
affrontare queste tematiche. Ricorda infine che il Comitato
potrebbe avvalersi anche della collaborazione di esperti e di
studiosi esterni.
Pietro ARMANI (gruppo alleanza nazionale), in relazione
alla questione degli effetti redistributivi delle ultime
manovre economiche, osserva come queste abbiano operato una
significativa riduzione dei trasferimenti erariali agli enti
locali: di conseguenza, il livello della tassazione locale,
che non è considerata ai fini del calcolo della pressione
fiscale complessiva, è significativamente cresciuto senza che
ciò sia stato adeguatamente riscontrato, cosa che ha impedito
le necessarie valutazioni ed approfondimenti. Ritiene dunque
che il Comitato dovrebbe stimolare il Governo affinché la
pubblica amministrazione si attrezzi per disporre
tempestivamente anche degli strumenti che consentano di tener
conto della pressione tributaria inerente ai tributi propri
degli enti locali nell'ambito del dato complessivo del carico
fiscale.
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Sergio CHIAMPARINO, presidente, osserva che quelli
rilevati nei precedenti interventi costituiscono
effettivamente aspetti importanti della materia oggetto della
competenza del Comitato; si tratta peraltro di questioni il
cui approfondimento richiede tempi sicuramente più lunghi
rispetto a quelli che occorrono per le iniziative da condurre
con immediatezza in vista della prossima entrata in vigore
dell'Euro. Certamente, in un ottica di medio periodo il lavoro
del Comitato può essere senz'altro condotto in maniera tale da
tener conto delle ulteriori questioni testè segnalate.
Nicola PASETTO (gruppo popolari e democratici-l'Ulivo)
ritiene importante pervenire alla definizione di priorità
nell'azione del Comitato: fra tali priorità dovrebbero
sicuramente rientrare le questioni legate ai processi di
convergenza ed ai patti di stabilità concordati in sede
europea. La stessa ventilata anticipazione della presentazione
del DPEF 1999-2001 appare legata alla verifica che sarà
condotta a marzo per la valutazione del rispetto da parte di
ciascun paese dei criteri del trattato di Maastricht:
pertanto, il Comitato dovrebbe impegnarsi prioritariamente
nella verifica del rispetto degli impegni sottoscritti dal
nostro paese in sede europea.
Inoltre, con l'unificazione dei Ministeri del tesoro e del
bilancio, anche gli enti di ricerca di cui si avvalgono tali
Ministeri dovranno essere unificati. Occorre pertanto, a suo
giudizio, che il Comitato definisca momenti di contatto con
tali istituti che consentano di disporre di una panoramica più
completa e tempestiva relativamente ai dati che tali enti sono
in grado di fornire.
Infine, ritiene prioritario valutare le ricadute
sull'occupazione e sulla crescita economica degli effetti
delle recenti manovre, con particolare riguardo alla
situazione delle aree più deboli ed in ritardo di sviluppo.
Sergio CHIAMPARINO, presidente, concorda sul
carattere prioritario del primo punto dell'intervento del
deputato Pasetto, che risulta peraltro già acquisito nella sua
proposta di programma. Relativamente ad essa, osserva che
l'integrazione più significativa da apportare gli sembra
quella relativa all'analisi degli effetti redistributivi sul
reddito nazionale esercitati dal processo di integrazione
europea: ritiene che sul punto si dovrebbero prevedere
specifiche audizioni aggiuntive rispetto alla sua proposta
originaria. Inoltre, ritiene che la proposta debba essere
altresì integrata con l'audizione del Ministro Ciampi
sull'andamento del debito pubblico e sul rapporto tra debito
pubblico e prodotto interno lordo. Si riserva infine di
valutare l'opportunità di ulteriori integrazioni, che comunque
apporterà alla sua proposta coordinandosi con il Presidente
della Commissione e curando contemporaneamente la
predisposizione di una griglia di questioni e di domande da
sottoporre ai soggetti convocati in audizione. Una volta
definito il calendario delle audizioni, saranno infine
precisate dettagliatamente le tematiche inerenti a ciascuna
delle audizioni medesime.
La seduta termina alle 11,30.
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