| RAFFAELE VALENSISE. Prendo atto della risposta del
sottosegretario, ma ritengo che le perplessità espresse dalla
collega Sbarbati nell'interpellanza che ho sottoscritto
permangono. Ci saremmo aspettati - e ci aspettiamo per
l'avvenire - che i problemi del materiale e del personale
fossero valutati (si tratta dello stesso Ministero) con lo
stesso rigore, con la stessa attenzione alle procedure e con
la stessa continuità di controlli utilizzati per il controllo
del materiale viaggiante e del personale di condotta da parte
dell'aviazione civile. Basterebbe infatti questo. Vi sono
esempi preclari che l'aviazione civile ha fornito e continua a
fornire; esempi che dovrebbero essere sussunti ed acquisiti
dalle Ferrovie dello Stato, un'azienda che sta sul mercato
delle comunicazioni, sul mercato dei trasporti in condizioni
competitive con il prodotto rappresentato dall'aviazione
civile. Non vediamo perché questa azienda possa essere
considerata dal punto di vista della gestione del personale
(comprendendo nel termine gestione tutta la fase che va
dall'istruzione del personale all'impiego dello stesso) in
guise diverse rispetto al controllo continuo e costante sulla
formazione, sulla condotta e sullo stato di salute del
personale medio tempore durante le prestazioni di un
impiego che ha carattere estremamente delicato.
Quando un parco ferroviario che non brilla per modernità
delle strutture (mi riferisco alle carrozze ma anche al parco
ferroviario rotabile ed alla situazione dei binari) è esposto
- è il caso di utilizzare proprio questo verbo - a velocità
insolite per i mezzi ai quali eravamo abituati fino a qualche
decennio fa è curioso - e va sottolineato in questa sede - che
l'attenzione dei vertici dell'azienda ferroviaria non sia
stata attirata da quanto si fa in termini di gestione dei
servizi da parte dell'aeronautica civile. In questo settore
c'è una tradizione, anche internazionale, di controlli
costanti nel tempo e di oculatezza negli impieghi del
personale, che sono in linea, in conformità, in armonia con le
esigenze del trasporto aereo, che fino a qualche decennio fa
si svolgeva con aerei che non superavano i 5-600 chilometri
all'ora di velocità di crociera e che adesso si svolge con
aerei che, come è noto, raggiungono gli 800, 900 o i 1000
chilometri orari di velocità di crociera durante il
servizio.
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Questa mentalità, questa consapevolezza collettiva della
diversità delle condizioni avrebbe dovuto allora, ma dovrebbe
adesso, orientare la gestione dell'azienda ferroviaria a
sussumere da questi settori tecnologicamente avanzatissimi sul
terreno della velocità e della fornitura costante dei servizi
modalità e per l'impiego del personale e per l'impiego del
materiale, che viene certamente prima dell'impiego oculato del
personale, ma che con quest'ultimo deve formare una simbiosi
diretta ad assicurare tranquillità, affidabilità ai servizi
che sono erogati a favore della comunità. Da un punto di vista
dell'immagine (l'Italia è un paese turistico) e del livello di
credibilità europea (l'Italia è un paese che è in Europa
soprattutto attraverso i trasporti), tali servizi
rappresentano un biglietto da visita di enorme importanza per
l'economia nazionale, in tutti i settori, a cominciare da
quello turistico, che è il più evidente, ma non dimenticando
che questa attività costituisce un aspetto fondamentale, un
elemento chiave per lo stesso sviluppo generale dell'economia
del nostro paese.
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